4 ml di parole... basteranno?
Strana la vita, quando credi di aver capito tutto, di essere capace a fartene una ragione, che in fondo ci si può accontentare e che per vivere in pace basta rispettare delle regole… ti accorgi che certi impegni sono solo muri, anzi prigioni.
E ci provi a svegliarti la mattina e ripeterti ma sì, in fondo va bene così, non mi manca niente… ma ti manca tutto.
Eppure si è stanchi perfino di lottare per una felicità a cui forse non si crede nemmeno più perché la vita ti ha riempito di calci e le uniche cose belle che sono arrivate avevano una chiara data di scadenza o controindicazioni fin troppo catastrofiche.
Chi può dire se è più importante la nostra felicità o quella delle persone a cui vogliamo bene? Se per essere felici l’unico modo fosse rendere infelice qualcun altro?
Io non conosco le risposte ma so una cosa, che i cerchi non chiusi ritornano sempre come sassolini sotto i piedi nudi, come bastoni buttati in mezzo ai piedi a farci inciampare proprio quando non ce lo aspettiamo.
So che se non siamo felici difficilmente riusciremo a rendere felice chiunque altro e soprattutto quel nodo alla bocca dello stomaco non smetterà di stringere ma anzi si farà sempre più stretto.
Resteranno i ricordi di quel momento in cui hai pensato ecco sono finalmente a ‘casa’ e magari era pure venerdì 17 e poi dicono che porta male… ti farà male sì, perché il ricordo della felicità diventa la più grande tortura quando non la stringi più tra le mani.
Ricorderai il vento di giugno caldo che prometteva ritorni e non addii. Ricorderai tutto, ogni giorno in modo più dettagliato e i flashback arriveranno all’improvviso come se qualcuno stesse proiettando diapositive a colori nella tua mente che non riesci a fermare e ti arrabbierai perché saranno come spilli nel cuore e una voce dentro di te continuerà a ripeterti che niente altro sarà mai abbastanza, sarà mai altrettanto. Ti sveglierai in piena notte di soprassalto dopo aver sognato la sua mano di nuovo nella tua e al risveglio avrai accanto qualcun altro e l’unica cosa che vorrai sarà alzarti e andare al bagno a piangere in silenzio.
Sai qual è la cosa più complicata da fare nella vita? Sai qual è il vero e unico coraggio? Non è saltare da un paracadute, non è guidare a fari spenti nella notte e non è affrontare i mostri del passato… l’unico coraggio che manca a troppi è il coraggio di provare ad essere felici.
Il coraggio di dire la verità a sé stessi prima ancora che agli altri.
L’amore forse non esiste ma si fa sentire, forse non dura in eterno… ma puoi giurarci che dura per sempre se lo tieni chiuso in un cassetto e fai finta di non sentirlo urlare e non ti darà pace, mai, per nessun motivo. C’è sempre una scelta da fare per tutti: vivere o sopravvivere.
Nel primo caso correrai dei rischi terribili, forse cadrai e ti farai molto male ma non avrai mai rimpianti e potrai dire di averci provato e se d’amore si può morire morirai tutto d’un tratto che nemmeno te ne accorgerai…
Nel secondo caso, se scegli di sopravvivere morirai un po’ alla volta ogni giorno fino a diventare tiepido, né caldo né freddo e non sentirai un dolore improvviso e devastante, ma non avrai mai più nemmeno un attimo di felicità delirante.
Karen Lojelo
httpv://www.youtube.com/watch?v=d-36StMN8E8
Chiara la differenza: vivere o sopravvivere, affrontare la vita o subirla.
Il coraggio di vivere... di amare.
vivere o sopravvivere...a volte la scelta impone di scalare una montagna...ma ne vale sempre la pena! La canzone di IMANY è meravigliosamente abbinata...