Doveva essere il nome di un gatto, non certo il tuo.

E anche se non hai mai avuto alcuna occasione per rispondere a questo nome, ogni volta che lo ascolto mi torni in mente lo stesso, senza un volto da associare, senza una voce da ricordare, senza una mano da stringere...o una fronte da baciare.

Alex e basta...per sempre incatenato a tutti gli anni che mi restano ancora prima di morire.

Anni sporchi, comprati e riciclati, conquistati inutilmente con sacrifici innominabili, il desiderio di poter illudersi ancora e lo straordinario bisogno di sentirsi liberi in una gabbia, in un mondo matematicamente storto, tanto da non riuscire più nemmeno a respirare a volte...

...soprattutto quelle volte in cui mi torni in mente te.

Troppe volte che mi torni in mente te.

Perchè non credevo avesse senso abbandonarsi al vuoto quotidiano nella speranza che le carte in tavola potessero magicamente capovolgersi, mostrando successi e insuccessi fino a programmare una vita intera senza deviazioni di emergenza: sarebbe stata una di quelle vite disegnate sugli articoli di giornale fradici di pioggia, di giudizi e incontrollabile invidia...

...a tal punto da domandarsi se la gente stia più male che altro.

Se io stia più male che altro, adesso.

E le risposte che mi sarei dato in quegli anni ancora giovani non sono molto diverse da quelle di oggi, le risposte a quelle domande un po scomode prima o poi da affrontare, sulle quali avresti sbattuto la testa anche tu un giorno, quel giorno che magari io non ci sarei stato più.

Quel giorno che non arriverà mai, quel giorno negato, quella visione sfumata per cercare di restare ancora in piedi.

Quando restare in piedi era il domani, quel domani ormai oggi...questo fottuto niente incolore spiaccicato negli occhi della gente.

Sai, non è stato facile guardarsi ancora allo specchio e godere del sesso, bere insieme agli amici e far finta di niente, non raccontare mai a nessuno che un giorno abbiamo dovuto scegliere "Noi" al posto tuo...rincorrendo gli altari di un dio immaginario in cerca di perdono, di una qualsiasi redenzione per l'assenza di quel coraggio indispensabile di cui si parla tanto al cinema, quando l'eroe di turno prima o poi dirà che "Andrà tutto bene".

Quel coraggio.

Quelle frasi da copione.

Ma come si fa a leggere riga per riga ogni passo della vita, come si protegge l'umore in certi giorni no, chi mi dirà sul serio quanto adesso siano cambiati i tratti del mio viso? Forse tu mi avresti visto invecchiare con occhi diversi da tutti quelli degli altri, mi avresti mandato affanculo più volte e poi cercato quando qualcosa non andava...quando non sapevi perchè...

...quando nessuno sapeva perchè: in quei momenti magari ti sarei venuto in mente solo io, quasi fossi dio, che poi in realtà è proprio il contrario di quello che sono e che non sono mai riuscito a cambiare.

Quel coraggio...

...per vederti manifestare in mezzo a una strada davanti agli scudi della polizia, per vederti dietro mille scrivanie diverse a fare sempre la stessa cosa, per vederti respirare l'asfalto dei parchi, per vederti piangere quotidianamente d'amore fotocopiato, per vederti rincorrere le illusioni degli altri convinto che se la cavino meglio di te...

...e rivivere così il disastro dei miei anni prima che arrivassi tu.

Prima che non arrivassi più tu.

E cosa ho avuto in cambio...al posto tuo?

Attraverso centomila sbalzi emozionali ho tracciato sul petto tutti i difetti di una vita qualsiasi, cercando di migliorarne ogni aspetto ed essere sempre in grado di saltare da un tetto all'altro prima che crollasse inesorabilmente. Ma in tutto questo nessuno, ti giuro, nessuno mi aveva mai detto niente di te...di che cosa saresti diventato per me, nessuno poteva descrivermi minimamente di te...

...e raccontarmi che un giorno ti avrei visto aprire gli occhi davvero: mi avresti visto piangere, forse.

E forse non sarebbe stato amore, ma paura...e un domani chissà, forse odio.

Perchè anche senza volerlo si impara in fretta ad odiare e allontanare ciò che ci fa paura. E se questa paura mi ha fatto scegliere me...e anche lei che ti aveva ancora con se, lei che aveva certo più diritto di me a pensarla così...

...oggi credo di aver solo scelto di non essere più nessuno.

E quel senso di libertà che credevo avrei ancora provato, quel Peter Pan un po annacquato che non averi mai voluto scambiare per nulla al mondo, quel guardarsi alle spalle e dirsi che non è ancora finita...

...lo sai oggi cosa me ne faccio di tutte queste cose, dopo anni ed anni passati nella speranza di sfuggire al tuo ricordo?

Forse ti abbiamo solo risparmiato una triste esistenza, forse siamo stati solo egoisti.

Forse invece te la saresti cavata certo meglio di me e ne sarei stato felicemente invidioso. E forse proprio per essermi riempito la testa di tutti questi dubbi non ho mai avuto spazio per pensare a quanto invece avrei potuto amarti...

...Alex.

 

N.A.

Nevrotico Alchemico
Nevrotico Alchemico
Scienziato alchemico dedito alla sperimentazione libera degli incroci nati fra le parole e i diversi status emozionali. Girovago senza meta, studio i caratteri delle persone e le loro relazioni con il degrado moderno degli ambienti circostanti, cercando di estrapolare il filo conduttore che porta alla reale natura di come siamo diventati...e del perchè spesso e volentieri non ci va bene neanche un pò.

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29 Commenti

    • Ti ringrazio come sempre Karen, soprattutto per non avermi bastonato a causa dei mille errori sul modo in cui ho compilato wordpress.

      C'era qualcosa in più che dovevo dire prima di natale...probabilmente era questa.

  1. Gran bel racconto....mi piace,complimenti!!!

    • Ciao Mara, piacere di vederti qui.

      A volte mi sorprende il fatto che delle situazioni così vergognose come quelle che racconto possano suscitare un cosiddetto "mi piace"...

      Ti ringrazio del pensiero...

  2. a volte siamo Noi a dover scegliere. Noi che non siamo Alex, chiunque sarebbe stato Alex. E tutto quello che sarebbe stato ,con Alex, beh non lo sarà mai.
    Bel pezzo N.A. inaspettato ma scritto come solo tu sai fare. Altro che lettera ad un figlio mai nato.

    • Esatto Mary, non lo sarà mai.

      Perchè dici inaspettato....sembra come se dia l'impressione di non avere alcun sentimento dentro di me, di essere insensibile.

      Saranno comunque parole destinate a rimanere qui come molte...forse solo per noi.

      • Oddio no non volevo fare un complimento che celava qualcosa che avesse ben poco di complimento.
        Ora però provo ad arrampicarmi sugli specchi.... hihihih
        L'idea virtuale che ho di te N.A. è come l'imagineche tu hai scelto per rappresentarti. Giovane e non insensibile, perché altrimenti non trasmetteresti pugnalate con i tuoi scritti. Sensibilità celata dietro ai pugni, una difesa semmai.
        Però in queste parole in cui chi narra giovane non è e il destinatario che da qualche parte ci sarà pure ma non in carne ed ossa, ecco non lo facevo un argomento di cui mi sarei aspettata tu ne parlassi. Tutto lì. E come ne hai parlato, come sei tu, con il tuo avatar e i tuoi disegni. Pugni anche questi che prendono dritti allo stomaco, ma anche sulla tempia...

        • Comincio a capire cosa stavi cercando di dirmi.

          Qualsiasi genere di discussione a me fa piacere affrontarla, senza saremmo piuttosto monotoni.

          Credo che qualsiasi argomento uno voglia trattare sarà comunque rappresentato dallo stile che porta...

          (adoro quei due vecchi fumetti che uso per rappresentarmi e mettere come immagini in evidenza nei racconti...non sono certo disegni miei, faccio molto schifo a disegnare, forse è per questo che mi sono dato più alla scrittura)

          • allora siamo in due a fare schifo nel disegno..

          • io adoro le discussioni, momento di crescita, senza non solo ci sarebbe monotonia ma stallo.

  3. Grazie per queste parole, per questo regalo...

    • Ciao ksenja...

      ti ringrazio molto della considerazione, solo non avevo mai sentito definire quello che scrivo come un regalo. Sai, la maggior parte se non tutto quello che ho scritto fin ora sono sempre, come dire, delle pugnalate o delle mattonate in testa...

      C'è chi addirittura sperava di non averle lette mai.

      Ti ringrazio ancora, ti leggerò presto...

  4. E' vero, cliccare mi piace .. non significa che piaccia la situazione descritta ... ma piace il fatto che questo racconto fa riflettere, sprazzi di vita ... vissuta! ... vissuta bene o male ... apparentemente indolente, ma, il fatto di raccontarlo dimostra la sensibilità che esiste dentro ... ciao grazie per il racconto .. Giusy

    • Si, su questo hai ragione, Giusy.

      Forse in effetti è il concetto in se, la creazione del pensiero, la realizzazione di un idea, per quanto bella o brutta.

      Mi sembrava solo strano...come quando si clicca un "mi piace" alle brutte notizie che ci precipitano addosso di continuo.

      Grazie per le parole e la considerazione...le terrò bene a mente.

      • Il punto è che quando si scrive conta molto ciò di cui si parla sicuramente, ma conta anche il modo in cui se ne parla, il modo in cui si scrive e le parole che vengono scelte e tu in questo Nevrotico sei davvero bravo, ogni riga ti trascina a quella successiva e non sei mai scontato.

        • Sei troppo gentile con me...

          dimmi che sbaglio e vedrai che si migliorerà ancora.

          (non so neanche apprezzare un complimento, mi sento un disadattato)

          • certo, su wordpress sbagli sempre l'inserimento tranquillo...;) 😛

          • Già così va meglio, vedi? 🙂

  5. stringato e notevolmente misurato
    è davvero un gran bel testo devo dire
    complimenti all'autore
    o all'autrice non so

    l'ho condiviso
    🙂

    • Ti ringrazio molto Massimo,

      per le considerazioni e anche per la condivisione. In genere non sono molto dedito a mettere in luce quello che scrivo, non ho mai capito perchè.

      Autore, ma non è che faccia tanta differenza secondo me...

      Grazie ancora.

  6. "per vederti respi­rare l’asfalto dei par­chi..."
    quanto dolore, quanta verità nelle tue parole...bravissimo, complimenti.
    e grazie per averlo condiviso con noi, con me.

    • Ciao Vera, ti ringrazio molto delle parole che mi dedichi...

      spesso ho pensato che se uno non volesse condividere qualcosa come uno scritto, perchè scriverlo? Sono già parole proprie, tanto vale tenersele per se.

      Ma scrivere per condividere qualcosa è un universo a parte...e mi fa paura.

      Grazie ancora, spero di leggerti presto...

  7. ...il reale non è una deliziosa caramella, anche se così vorremmo. E' invece un pasto molto più ricco di sfaccettature, separate da spigoli aguzzi che albergano sapori e dissapori in una danza spesso delirante in cui tante volte le nostre aspettative, i nostri buoni propositi annegano, lasciandoci sorpresi, quasi apparentemente inermi. Credo sia necessario che oltre al bene e al bello venga raccontato anche il male ed il brutto che c'è, perchè quardarli in faccia forse ci può preparare ad affrontarli, forse... E come sempre questi pugni li dipingi proprio bene, altro che negato nel disegno! Usi solo un pennello differente eh eh. Buona giornata!

    • Si, Riccardo, mi pare una buona spiegazione.

      In effetti non si sta facendo del male, ma comunicando del male, o una visione di male, male poi inteso come qualsiasi cosa negativa che siamo in grado di comprendere...

      ..o alla quale associamo il significato di male.

      Grazie per le parole, mi hai ricordato di una volta in cui credevo fosse possibile dipingere le parole...

  8. ciao NA
    difficile trovare parole nuove da aggiungere ai complimenti che ti sono già stati fatti
    Posso dire solo che mi piace molto il tuo modo di riuscire ad incatenarmi alla lettura, parola dopo parola...
    bravo

    • Ciao Manuel, grazie delle parole e della considerazione.

      quello che mi dici testimonia il lavoro di tutti gli esperimenti e gli studi fatti fin ora sulla cosiddetta "musicalità nella lettura"...

      Non parlo solo del coinvolgimento del tema, quanto delle parole che "dovrebbero" tirare il lettore una ad una.

      Grazie ancora, cercherò di non essere da meno la prossima volta...

  9. Non ci sono fronzoli non c'è ricerca di consenso o voglia di accaparrare il lettore con malizia o falso pietismo o strizzatine d'occhi. Scrivi come sempre nudo e arrivando alla fine... si avverte il freddo nella schiena di una mancanza che non necessariamente è quella di un figlio mai nato ma anche la mancanza di un amore rimasto ai nastri di partenza.
    Bravissimo come sempre

    • Comincio a sentirmi banale nel rispondere sempre "ti ringrazio per le parole e per la considerazione"...

      ...però è l'unica cosa vera che sento di dire, quindi se è vero come dici, che scrivo nudo e dritto al significato del racconto,

      allora è giusto che ti dica così.

      Grazie Pierluigi, ti ringrazio molto delle parole e della considerazione.

      Cercherò di non mancare alle aspettative la prossima volta che mi capiterà di scrivere...


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