"Besame...besame mucho...".

Nel buio serale della stanza, si levò una voce suadente. Era Mary, la paziente sudamericana del primo letto, che, presa dai suoi pensieri, si era messa a cantare una vecchia canzone d'amore.

Le sue compagne di camera non si stupirono. Mary aveva più di sessant'anni, ma dimostrava lo spirito di un'adolescente e adorava distinguersi dagli altri. La donna ad esempio, pur conoscendo bene la lingua  italiana, si ostinava a voler parlare solo in Spagnolo e si indispettiva se le persone non capivano e le chiedevano di ripetere.

La sua esuberanza lasciava comunque il segno. Il reparto aveva acquisito un tocco di calore ispanico. I terapisti la salutavano con frasi scherzose nella sua lingua; mentre un gruppo di infermiere le chiese informazione su un cantante cileno.

Anna, la sua vicina, si divertiva a chiamarla Gilda, il personaggio che ha reso famosa l'attrice di origine spagnola, Rita Hayworth e, quando la incontrava,  mimava il gesto di togliersi il guanto, come nella scena dell'omonimo film.

Mary continuò comunque a vivere nel suo mondo, come se l'Italia e l'ospedale fossero una realtà lontana, che non interferiva in alcun modo con la sua esistenza "latina".

Noria Nalli
Noria Nalli
Sono una giornalista free lance e amo raccontare storie...... Dopo una lunga esperienza di ricovero, ho iniziato a scrivere brevi ritratti di corsia per La Stampa di Torino,

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3 Commenti

    • un incontro con la poesia 🙂

  1. Mi piacciono i brevi ritratti o, come li chiamo io, frammenti di vita.
    Riescono a cogliere l'essenza di una persona.
    Mi piace.


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