10.250 a.c. Ittilica, (presso la Turchia attuale)

Sono passati circa 60 cicli stagionali da quel terribile evento, che spazzò via ogni cosa del mio amato popolo, navigammo con alcuni fedelissimi di mio padre, per mesi tra le acque cupe dell’oceano.

Acqua da sotto e acqua che cadeva incessantemente dal cielo, grigio e tempestoso, ed io che allora ero un ragazzo, mi immaginavo, vedendo tutta quell’acqua cadere, che fossero le lacrime del mio popolo, di mia madre, di mio padre che non vollero seguirmi, dicendo che il popolo aveva bisogno di loro, soprattutto ora che la fine stava giungendo.

Mi lasciarono nell’immensità dell’oceano, su una grande nave, come un seme della mia civiltà, che avrebbe dovuto rigermogliare.

Dopo molti mesi , il cielo tornò azzurro e le acque lentamente si ritirarono, ma non completamente, lasciando tutte quelle meravigliose città, per sempre, nel blu profondo.

Ci incagliammo su uno scosceso fondale e poi quando la terrà tornò ad essere illuminata dal sole, scendemmo dalla barca e piantammo il nostro campo giù nella valle.

Poco dopo, si unirono a noi molti drumini del luogo, superstiti del diluvio , si erano salvati solo quelli che riuscirono a rifugiarsi nelle montagne, come credo sia successo a molti altri del mio popolo, fuggiti dalle loro città sparse per il globo.

Quando ci videro arrivare, con una barca così grande, pensarono che fossimo dei potenti dei, i padroni del mare e della pioggia.

Posso dire ora, dopo così tanti anni che è nato un vero culto, legato a noi, alla barca e al diluvio, mentre la nuova principale divinità nata dopo tanta pioggia, è rappresentata dal sole (hrus), risorto dopo tanto buio, portatore di nuova luce e calore.

Hanno fatto della nave un tempio, e hanno cambiato il nome da barca ad arca ed il monte che la ospita Aramath, che significa nella loro lingua detentore dell’arca, mentre io, Nosek figlio di Moanik e del grande popolo di Atzlan, ormai l’ultimo sopravvissuto del mio popolo, hanno cambiato il mio nome e adesso da tanto tempo, tutti mi chiamano semplicemente Noè.

Giovanni Pinsone
Giovanni Pinsone

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8 Commenti

  1. beh... dopo gli ultimi nubifragi... vedo che alla fine sempre lì si torna...

    • ma per il popolo l'arca non la faranno mai!!

  2. e questo è un casino davvero... pensa se nell'arca ci sale silvio con le sue escort... però a quel punto son felice di crepare sotto l'acqua per non assistere al nuovo mondo che ne verrà fuori...

    • un arca piena di troie, psiconani e ruffiani.........no, non sarebbe un bel presupposto per iniziare una nuova era

      • mi chiedo se Noè alla fine non fosse della stessa pasta... ed ecco perché siamo arrivati qui...

    • E già, in fondo il 2012 è alle porte........


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