Una fine

azzMariC

Si è addormentato su quello che chiama divano. La presa della mano destra si è allentata, la lattina è rotolata sul tappeto e ha raggiunto le altre. Un po' di birra è sbrodolata sui peli di gatto intrecciati con quelli rimasti del tappeto, un vecchio tappeto comprato a Marrakesh negli...

Palme da cocco

azzMariC

Mi sveglio di soprassalto a un rumore sordo contro i vetri della portafinestra. Tiro la cordicella della tenda di bambù giusto in tempo per vedere un grosso corvo volare via. «Ma com'è che continuano a sbattere contro i vetri?» chiedo a John quando scendo a fare colazione. «Vedono riflesso un...

Ottavio aspettava sempre il tramonto. Uscendo di casa aprì adagio il vecchio portone per contare gli anni di quel legno stanco. A volte erano ottanta, a volte novanta, secondo l'umidità. Dieci per ogni cigolio dei cardini. Quel giorno il portone ne confessò cento senza falsi pudori, e lui lo richiuse...

Striptease

azzMariC

Sono una persona timida e schiva e il mio modo di vestire e di rapportarmi agli altri trasuda understatement da tutte le parti. Non sono una che teme, ma una che spera di fare tappezzeria. Una che non vorrebbe mai svenire in mezzo a una piazza dove tutti la vedono...

Huck

azzMariC

  Faceva più freddo del previsto. Riccardo attraversò la strada e posò la sacca sulla panchina alla fermata dell'autobus. La felpa era in cima, sopra tutto il resto. L'aveva cacciata dentro all'ultimo momento, appallottolata in un fagotto. Infilò prima le braccia, poi la testa. Lisciò le pieghe con i palmi....