di Vito Tripi

L'autunno è arrivato, cadono le foglie, le giornate si accorciano, arriva la pioggia e il freddo pungente…Tra un rimpasto governativo e l’altro si parla sempre di un “autunno caldo” per gli scioperi…Ma se questo fosse, invece, un autunno gelido, come il freddo della morte scandito dal fiato marcescente dei morti viventi sul nostro collo?! Sì perché gli zombi sono in mezzo a noi dagli scaffali delle librerie allungano le loro braccia cadaveriche per ghermirci nel loro mondo. Affinché noi divoriamo loro, con la nostra lettura, ed essi mangino un po’ della nostra anima. Perché da fine settembre a questo novembre atipico non sono mancate le uscite zombesche che hanno fatto la gioia dei molti lettori di genere.

 

Zombie Story: provaci ancora Max

 

Max Brooks – Zombie Story e altri racconti

Edizioni Cooper - € 11,00

 

Max Brooks, figlio del più famoso Mel, è stato l’uomo che ha rivoluzionato il mondo letterario degli zombi con il suo Manuale per sopravvivere agli zombi e World War Z – La guerra mondiale degli zombi. Creando un caso letterario in cui narrativa e saggistica si fondevano insieme sapientemente. Ora ritorna con un simpatico libello che è una costola del suo WWZ. Zombie Story riporta alcune testimonianze e ricordi della Guerra agli Zombi. La prima storia, La parata degli estinti, a mio avviso la più interessante, è il resoconto di un vampiro del Sud Est asiatico che durante la grande crisi decide di scendere in campo affianco degli umani. Non per altruismo ma semplicemente per salvare il proprio alimento base ossia noi! Ma anche per i succhiasangue questa guerra ha avuto dei ricaschi molto duri. Ne La Grande Muraglia, Brooks ritorna in Cina, da dove è partita l’epidemia zombi, con la testimonianza di una giovane operaia che era addetta alla restaurazione della Muraglia durante l’assalto dei morti viventi. Ovviamente non mancano, di fondo, le accuse, legittime, al regime cinese. In Steve e Fred ci vengono mostrati due modi diversi di cercare di sopravvivere all’infezione tra coraggio e stolta viltà. L’atto conclusivo, è la testimonianza di un sopravvissuto che si è riciclato a fare il restauratore dei corpi e degli effetti personali dei caduti durante la WWZ. Indubbiamente la più toccante.

 

Attenti I morti viventi sono tra noi

 

Thomas Plischke – I morti viventi sono tra noi

Armenia - € 17,50

 

Spesso la nostra visione dello zombi rimane relegata a quella cinematografica romeriana ossia il cadavere semidecomposto e demente che col passo strascicante va in giro a cercare vittime. E se le cose fossero diverse. Se i morti viventi fossero più simili a noi di quanto credessimo? Se fossero senzienti, con alcuni poteri mistici, capaci di amare e con una loro morale? Se lo zombi demente fosse un espediente creato ad hoc? Questo è un po’ il succo de I morti viventi sono tra noi di Thomas Plischke. Una storia divisa in tre tempi e vista da prospettive diverse. Nella prima parte facciamo la conoscenza di Lily studentessa londinese di antropologia, che sta scrivendo una tesi di dottorato sugli zombie. Difatti una prima parte del libro è arricchita da interessantissime interviste e testimonianze sul culto dei morti e sul mito dei non morti. Al funerale del nonno, la giovane conosce infatti Victor, uomo affascinante e ambiguo che, con il pretesto di darle importanti informazioni per la tesi, la accompagna a una festa dove, nel corso di uno strano gioco, un uomo travestito da zombie la morde. Da quella sera qualcosa in lei cambia soprattutto si accorge che da vegetariana convinta si sente sempre più attratta dalla carne in maniera quasi animalesca. Dopo una serie di allucinanti e tragiche peripezie Lily finirà nelle braccia di Victor che le dirà la cruda verità: ormai non è più umana è una zombi e per sopravvivere dovrà cibarsi di carne umana. la ragazza da principio è restia ma lentamente cede all’istinto tanto più che il suo mentore ha una sua filosofia di vita cibarsi unicamente di esseri umani malvagi e mai di innocenti.

La seconda parte del libro incentrata su Gotlieb amico, e anche qualcosa in più, di Lily che appartiene ad una famiglia che da secoli si occupa della caccia allo zombi per difendere la razza umana. Tutta la vita di Gotlieb è stata segnata dagli zombi dalla morte di sua madre al suo incontro, preorganizzato, con Lily. Ob torto collo riceve il testimonio di suo padre e diviene il nuovo patriarca della famiglia Berger nella lotta ai morti viventi. Come Lily, anche se da una prospettiva diversa, sarà sottoposto a delle dure prove d’iniziazione.

La terza parte ci mostra la vita degli abitanti del villaggio scozzese di Manger, regno degli zombi, dal quale proviene lo stesso Victor. Sono successi alcuni cambiamenti è una degli Anziani, morti viventi pluricentenari e dai poteri enormi, è prossima alla morte ultima ed è necessario rimpiazzarla. Così il destino vorrà che Lily, Victor e Gotlieb si ritrovino nel medesimo posto anche se per motivi antipodici. Il finale sarà una sarabanda di orrore un elogio al gore più spinto. Plischke ci regala un’opera unica, con una forte base antropologica, mostrandoci la questione zombi sotto diversi punti di vista. Anche la psicologia dei personaggi, con i loro dubbi e contraddizioni, ci viene mostrata alla perfezione.

 

Warm Bodies: umanamente zombi

 

Isaac Marion – Warm Bodies

Fazi Editore - € 14,50

 

Stephen Meyer, per chi non la conoscesse, è colei che con Twilight ha distrutto il mito del vampiro. Con i suoi scritti melensi ha dato il via ad una serie di libri per young adults incentrati sulle creature della notte: licantropi, demoni, streghe, angeli e creature fatate. Attualmente mancano solo le mummie all’appello. Pertanto l’uscita di Warm Bodies di Isaac Marion poteva sembrare un ennesimo capitolo di questa tragicomica sceneggiata dell’orrore che vede come protagonisti gli zombi. In realtà il prodotto di Marion si distanzia dagli altri titoli succitati, benché sia per un target sempre giovanile, dimostrandosi un re in mezzo agli scarafaggi. La nostra storia è incentrata su R anonimo zombi che “vive” con i suoi simili in un aeroporto abbandonato. A fargli compagnia nelle sue giornate, tragicamente sempre uguali, il suo amico M con cui divide le battute di caccia in cerca degli umani. Proprio durante una loro incursione R divora il cervello di un giovane. Fin qui nulla di strano se non fosse che stavolta l’essenza stessa del giovane confluisce in lui. Come un retrovirus la coscienza del giovane Perry invade il suo corpo iniziando a restituirgli una parvenza d’umanità. R assimilando i ricordi del giovane ha “ereditato” il suo amore per Julie che salva dall’assalto dei suoi simili. Lo zombi lentamente inizia a cambiare, non sente più la necessità di cibarsi di carne, e più frequenta Julie più sente che qualcosa di ormai morto in fondo alla sua anima riemerge. Anche il processo di decomposizione inizia a regredire e non solo per lui anche per i suoi simili. Sembra un nuovo inizio che, com’è prevedibile, avrà degli avversari tra cui gli Ossuti, dalla frangia degli zombi, e il Generale Grigio sul fronte degli umani. Ci troviamo di fronte ad un libro simpatico che ci mostra degli zombi atipici. Una nota particolare va alla copertina che riprende un’immagine dello Zombi 2 di Lucio Fulci.

 

Il Primo Giorno dell'Apocalisse

Rhiannon Frater - Il Primo Giorno - Delos Books

Pag. 332 - € 15,90

La cosa che amo di più delle storie sugli zombi non è tanto il post, ossia il mondo popolato dai morti viventi, quanto il pre o meglio l'inizio dell'epidemia. Quegli attimi, che sembrano durare secoli, in cui ci accorgiamo che il mondo come lo conoscevamo non esiste più. La paura o la determinazione che seguono questi fatti sono momenti unici. E' interessante vedere la reazione che ogni individuo ha nel vedere l'orrore e l'inimmaginabile che irrompe nella loro realtà. Ed è su questo effetto che gioca il libro di Rhiannon Frater Il Primo Giorno edito dalla Delos Books primo volume della saga L’ERA DEL MONDO MORTO premiato come miglior romanzo al Dead Letter Award 2008. La storia si apre con Jenni che cerca di fuggire all'assalto di suo marito e dei suoi figli divenuti non morti che cercano di divorarla. In suo soccorso arriva un'altra sopravvissuta Katie che la carica su un furgoncino e la porta via. Due donne diversissime tra loro Katie avvocato di grido, sicura di se e bisessuale, Jenni casalinga di provincia frustrata e con un marito violento. Ma l'orrore di trovarsi di fronte i propri cari desiderose di divorarle rende le due donne unite e complementari. Unite per necessità, nelle oscurità di un mondo sull'orlo dell'abisso, le ragazze si rifugiano tra le colline del Texas scoprendo che alcuni barlumi di umanità ancora reggono. Prima incontrano Ralph e Nerit proprietari di un emporio di caccia che le nutrono e armano e poi, dopo aver recuperato Jason unico membro in vita della famiglia di Jenni, scoprono un gruppo di sopravvissuti isolati in una roccaforte di fortuna. Nel fortilizio i superstiti lottano per la sopravvivenza, sfidando giorno dopo giorno le probabilità di spuntarla sull'orda di zombie. Katie e Jenni stringono subito amicizia con Travis e Juan, uomini forti della comunità, e con loro organizzano nuovi piani per rendere più sicuro l'accampamento e per ottenere nuovi approvvigionamenti. Nuove amicizie, nuovi amori e nuove famiglie crescono dalle ceneri dell'orrore e della tragedia. La gente guarisce. E sopravvive. Ma di una cosa ognuno dei sopravvissuti è tristemente conscio: che il peggio deve ancora arrivare. La Frater gioca molto sulla psicologia dei personaggi e sulle loro debolezze mostrandoci i cambiamenti delle due protagoniste, specie di Jenni, mostrandoci anche un'umanità, a differenza delle pellicole romeriane, più sensibile che cerca di fare comunità e di non prevaricarsi un'umanità che di fronte all'Apocalisse non si affida a "ognun per sè" ma "all'unione fa la forza". Le descrizioni sono molto truculente ma soprattutto scioccanti: la descrizione di un padre che divora il proprio bambino di certo non lascia insensibili. Un prodotto egregio di cui aspettiamo i capitoli successivi.

 

Il grande notturno: arrivano gli zombi meneghini

 

Ian Delacorix – Il grande notturno

Edizioni XII - € 14,50

 

Negli anni ’60, Carlo Fruttero e Franco Lucentini scrissero che un disco volante non avrebbe mai potuto atterrare a Lucca. Questa ridicola presa di posizione blocco per anni l’estro di tanti giovani scrittori di genere nostrani. Perché se gli ufo non atterrano in Toscana perché gli zombi dovrebbero invadere la Lombardia? Anche Brooks nel suo WWZ non cita minimamente l’Italia. Finora, se non erro, solo Manfredi nel suo Magia Rossa, mostra un assalto di zombi nel Bel Paese. Quindi Il grande notturno di Ian Delacroix rivaluta lo zombi made in Italy. Tutto inizia una giornata qualunque in una Milano caotica come sempre, quando dalla nebbia emergono degli zombi che assaltano le persone. E subito incubo e delirio. Uno sparuto gruppo di persone riesce a rifugiarsi alla Stazione dei treni e da lì verso la metro. Un gruppo di persone diverse tra loro che hanno conosciuto l’orrore di quel giorno in maniera diversa. I nostri, capeggiati dalla giovane Elettra, arrivano nell’antro del mostro e lì uno di loro, Giordano, ricorda…Ricorda un inverno di dieci anni prima quando un’orda di topi invase Milano. Furono giorni da incubo una processione oscena, che ricorda quella del Nosferatu di Hezog, latrice di morte. A risolvere la situazione di si presentò un tizio misterioso che in cambio dei suoi servigi chiese dieci donne. Solo che, come ne Il Pifferaio magico, anche qui il sindaco e la giunta si rifiutarono di pagare il dovuto e lo sconosciuto giurò vendetta promettendo che sarebbe tornata a riprendersi la città. E così è stato. Delacroix unisce la zombi story con i miti nordici dell’oltretomba regalandoci, nella seconda parte del libro, un affresco di “mostruosa” umanità stupendo. Una piccola chicca dell’orrore che consacra l’autore nel panteon degli autori horror nostrani.

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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