"...E respirare cenere d'ambizioni all'ombra di uno sporco maggio, aggrappandoci ai surrogati emotivamente insipidi in cambio degli affetti naturali, per sopportare la socialità indispensabile nel nostro teatrino quotidiano strettamente personale, una routine variopinta e tuttavia sotto sotto gelida, fragile e incolore...
...senza dirci mai basta e accettando le sfide con gli spettri dei mulini a vento ripetutamente stesi al suolo, commentarne le sconfitte al tavolino del bar...
...infine sedersi su quelle stesse pietre tombali, inventandoci poeti all'arrembaggio dello scenario letterario contemporaneo Italiano, per immortalare una qualche stupidità della vita appena appresa e già nota a tutti...
...improvvisando selvaggiamente, come "In Morte del Fratello Giovanni" di un Ugo Foscolo commercialmente all'avanguardia."
(da "C'era una Volta N.A." )
N.A.
lo dico sempre che dovresti scrivere più spesso... lo dico vero?
hai ragione, margherita....solo che non so cosa di preciso non mi appaia più così banale...
però ripassati le istruzioni interne....:P
Partirei dalla fine...
C'era una Volta N.A.
La fine è sempre l'unico inizio cara mia...