DIALOGO FRA UN ADULTO, UN BAMBINO E… UN ALBERO

Racconti Maria Musitano

«Questo è il tuo albero preferito?»
«Pensi sia questo?»
«Penso di sì».
«E perché lo pensi?»
«Perché mi hai chiesto di accompagnarti a salutare un amico. Abbiamo camminato tanto sotto al sole e io ho la tuta piena di erba appiccicosa. Ci siamo anche fermati un po’ a metà strada perché mi è venuto il fiatone. Poi quando ci siamo allontanati da case e macchine mi hai detto siamo arrivati. Io non ho capito molto bene e tu sorridendo mi hai indicato una collinetta rialzata dicendomi ecco Oliver. Ho capito che il tuo amico è questo albero. Però nessuno dei miei amici ha come amico un albero. Tu sì invece. Quindi, se è tuo amico, vuol dire che è anche il tuo albero preferito».
«È uno dei miei alberi preferiti. Una volta passavo molto tempo in sua compagnia con i miei amici d'infanzia, sai la sua chioma ci riparava dal caldo rovente delle giornate estive».
«Ma perché per te è un amico? Come fai a parlarci, a giocarci e a divertirti insieme a lui?»
«È un amico perché posso riposarmi sotto la sua chioma nelle giornate calde. È un amico perché posso arrampicarmi sui suoi rami. È un amico perché ogni volta che vengo qui mi regala serenità. Ogni volta che mi è successa una cosa bella o brutta, sono venuta a raccontargliela».
«Sempre?»
«Sempre».
«Ma sempre sempre?»
«Quasi sempre».
«Raccontami le volte che sei venuta».
«Sono venuta quando ho scoperto di essere incinta di te e poi sono venuta con te perché ti conoscesse. Sono venuta anche quando è morto il mio papà e quel giorno ho pianto tanto e le mie lacrime sono cadute a terra e le sue radici hanno sentito il sale della sofferenza, ma quando mi sono tirata su stavo meglio: ho sentito che con le sue radici che penetrano in profondità la terra e la sua chioma che si erge verso il cielo mi faceva sentire il mio papà ancora vicino perché nessuno più delle piante può dare l’idea di quanto tutto sia connesso».
«Mamma, ma connesso come è connesso il telefono o il computer?»
«Più o meno. Il telefono e il computer hanno preso in prestito la parola connessione dalle piante».
«Ma quindi le piante si mandano messaggi, video e foto?»
«Si mandano messaggi di quello che vedono e sentono così da tenere informate le altre piante».
«E le foto no?»
«Le piante non hanno la macchina fotografica. Loro comunicano senza usare mezzi esterni inventati dall’uomo. Non hanno la bocca come noi, e non hanno nemmeno occhi o orecchie come le hai tu. Però possono vedere, parlare, sentire e possono fare anche tante altre cose anche se noi non lo vediamo».
«Tu vuoi molto bene alle piante».
«Se non fosse per loro sai…»
«…sì lo so, me lo dici sempre. Se non fosse per gli alberi noi qua non ci saremmo, le piante creano l’ossigeno che noi respiriamo. Dici sempre che noi e gli animali e gli insetti e i pesci per vivere abbiamo bisogno delle piante. Invece le piante possono vivere anche senza di noi. Però mamma che senso ha avere le piante come amici?»
«Tu hai amici?»
«Sì, ho Matteo, l’altro Matteo, mio cugino, che è anche mio amico e poi Sundari, Nereo che anche se è mio fratello è anche un po’ mio amico, quando non litighiamo però, Luca, Giorgio…»
«Ne hai tanti».
«Non tanti tanti, ne ho un po’».
«E cosa ti piace dello stare con loro?»
«Mi fanno stare bene, ridiamo, giochiamo».
«Ecco, a me le piante fanno stare bene come a te i tuoi amici. Quando sto con loro le annaffio, le curo, le poto e sento che sto scambiando qualcosa con loro. Io le coccolo e loro mi fanno stare bene, mi donano ossigeno, colori, profumi. E allora, se loro mi fanno stare bene come i tuoi amici fanno stare bene te, anche le piante sono mie amiche».
«Allora anche per me Oliver è un amico perché ora che siamo seduti qui accanto a lui tu sei felice e anche io lo sono. Mi è passata anche la stanchezza alle gambe e qua, sotto al nostro amico albero non fa più tanto caldo, anzi il vento che fa muovere le foglie è come un’aria condizionata naturale».

Maria Musitano
Maria Musitano
Ritrovai il mio cuore nascosto sotto un cespuglio.

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1 Commento

  1. Mariella mi è piaciuto il tuo piccolo racconto, mi sono ritornati in menti alcuni momenti vissuti in compagnia di te e la tua famiglia, devo dire che un po mi mancate ....ma forse va bene cosi....brava...non arrenderti mai con la scrittura.
    Un abbraccio a tutti
    Ciccio


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