Dialogo impossibile. Cose che nessuno si dirà

Racconti elllerre

Dialogo impossibile. Cose che nessuno si dirà
 

“Le cose che non si dicono rimangono in un angolo impolverate, una polvere continua ed invisibile, che non le appesantisce, le ancora al terreno e quindi a te.E se ti guardi allo specchio ti accorgi di quanto abbiano cambiato la realtà delle cose, modificato percorsi, cancellato persone, le cose mai dette accendono sempre le luci sui visi e sui volti di chi hai amato. E poi ripensi mille volte a quanto ti piacerebbe ritornare indietro, e non per cambiare le cose, ma per dire quella frase, quella risposta pronta e intelligente, quel “sei cosa mia” che non hai mai avuto il coraggio di dire.Perché non è detto che se partivi da una strada diversa non saresti arrivato comunque allo stesso punto, però mi piace pensare che se una cosa ti appartiene allora diventa necessario che ti venga data, perché è bello, semplicemente.Le cose belle ti riempiono la vita di altre cose, attraggono il positivo e ti senti meglio”

 

“ E le cose brutte? Anche quelle ti appartengono?”

 

“ Bhè se ci dicessero subito le cose brutte, forse risparmieremmo un sacco di tempo, ma il percorso non sarebbe altrettanto bello, ci sono cose, dolori, rinascite che non sarebbero mai avvenute, tu  non saresti tu, come sei adesso, bella come sei adesso, forte come sei adesso.Le cose non dette sono inevitabili, perché altrimenti il gioco sarebbe troppo semplice, dico solo che è un peccato”

 

“ Vuoi parlare di cose che non hai mai detto…allora, dimmi questa perché non sei mai tornato?”

 

“Perché non ti amavo più e quando me ne sono accorto non sono stato abbastanza coraggioso da dirtelo, non so quando è successo, ma un giorno me ne sono accorto ed è cambiato tutto, qualsiasi cosa tu facessi, non andava bene, lo prendevo come un attacco personale, non ero contento, non ero felice, non sapevo come dirtelo, ero arrabbiato con me per averlo permesso e con te che non facevi nulla per recuperare, ma la verità è che tu non potevi fare nulla. I vestiti belli quando si strappano, sono vestiti belli con la toppa,  e non sarebbe andato bene per noi.”

 

“ Quindi sei qui per ribadirmi che sei andato via? Molto nobile.”

 

“Sono venuto per dirti che le favole non esistono. Che ad un certo punto finisce. E non puoi fare nulla. Tutto cambia. Io ero cambiato. Tu eri cambiata.Ma se te lo fossi mai chiesto, semmai te lo chiedessi, io ti ho amato, molto, e molto a lungo. Sei la donna che ho amato di più fino adesso, sei tu.Ci sono stati dei momenti che mi sembrava di non respirare se non c’eri tu.Ci sono stati dei momenti in cui mi sentivo perso se non ti avevo accanto.Sono venuto a dirti che tu sei stata capace di amarmi e che mi dispiace per tutto quello che non ti ho saputo dare, per i limiti che avevamo.E so che questo non ti cambia le cose, che hai sofferto, ma non tutti hanno il coraggio di certe cose, nessuno torna indietro per dirti che ti ha amato, a volte lo ignoriamo per sempre, io ho sentito il bisogno di dirtelo, perché ti apparteneva, perché non ho avuto il coraggio di farlo quando è tutto finito e questo ti ha causato sofferenza”

 

“Anche questo mi causa sofferenza. Sapere che non sono stata abbastanza brava da tenerti accanto a me, da farlo sopravvivere quest’amore, sei tornato per farmi soffrire ancora? Quanto tempo? Un giorno, un anno, una vita, cos’altro devo fare io?”

 

“Sei la solita. Non vedi mai il lato buono delle cose. Questo è un regalo che volevo farti perché tu non avessi la convinzione che avessi sbagliato, che fosse stato tutto sbagliato, perché nessuno ne ha colpa e sicuramente non tu.”

 

“ Va bene, ora lo so. Dovrei dirti grazie, ma forse è un’altra di quelle cose non dette che la storia di una vita ti regala e quando capirò il senso di tutto ciò forse non avrò la possibilità di dirtelo. Insomma tu appari, mi telefoni come se ci fossimo sentiti solo ieri e pensi che questo mi basti per perdonare.”

 

“Non ho chiesto il tuo perdono”

 

“Non ne hai bisogno. Chi ama perdona sempre, giustifica sempre, pensa che un motivo c’è sempre. E’ solo che nel tempo io la verità me l’ero raccontata da sola, e non mi è mai bastata. Io sapevo che non mi volevi più, certe cose si sentono. E tutto quello che ho fatto non era per ricucire un vestito strappato ma per farne uno nuovo. Per mutare, per provare ad avere una nuova combinazione di cose che funzionasse, quello che non abbiamo a volte è ciò che ci manca di più. Io ci ho sempre voluto credere anche quando era tutto contro, anche tu eri contro. Il fatto è che c’è chi molla, e chi no. Io non avevo mollato. Tu si. E certe cose non si possono fare da sola, il fallimento era sicuro.Hai ragione sapere che mi hai amato davvero, è una cosa che mi rende felice, e a chi è che non piace essere amati, le rassicurazioni, la sorpresa, l’emozione, la cura, dice bene quella frase: “...quando qualcuno ti ama puoi anche non accorgertene ma quando smette lo senti....” Io l’ho sentito. Eccome, ed il mondo è crollato in un attimo.
E con lui le mie speranze, i miei sogni, qualunque cosa.E per quanto io abbia voluto vedere la verità quella mi schiacciava sotto il suo peso. Poi ad un certo punto smetti di avere paura. Stai bene perché non hai alternative.Tu non mi hai lasciato alternative.”

 

“Lo so. Ma qualcuno doveva pur scegliere e l’ho fatto io. E non credere che non mi sia pesato. Ci sono giorni in cui volevo tornare indietro. Ma non mi sono voluto voltare. Sapevo che se mi fossi voltato ti avrei trovata li, a tendermi la mano, ma non ero sicuro che avrebbe funzionato e non potevo darti la speranza e poi lasciarti andare ancora. Non ero sicuro. Avevo paura. Certe cose una persona le può sopportare una volta, due sarebbe stato un massacro.

 

 

“Sì mi avresti trovata li mille volte e mille volte ancora. Più ci pensavo e più mi rendevo conto che ti avevo dato un’idea sbagliata di me, e quando entri in quel circolo vizioso non ne esci più, ogni giorno peggiora, e non lo so, anche dopo, più ho cercato di spiegarmi e più non venivo capita. Sembrava che non me ne fregasse niente e invece io ti amavo disperatamente.E alla fine si va via senza capirsi. E poi invece succede che dal passato torni tu,  e mi dici che avevi capito. Che sapevi ogni cosa, che nel tempo hai capito. Che ti dispiace. Che è giusto così. Forse questa è davvero una cosa bella, non serve a niente, ma è bella di suo, il coraggio di dire una cosa mai detta e che probabilmente non avrei mai saputo. Fine a se stessa. Sapere che c’è stato un momento. Un frammento della nostra vita che si è fuso. Saperlo mi fa sentire meglio. E’ cosa bella. Io comunque sto bene,  ho lavorato tanto, ho conosciuto delle persone straordinarie, e non c’è stato un giorno che non ho sperato di incontrarti per caso e stringerti la mano, forse abbracciarti forte. E dirti che non ce l’avevo con te. Forse è questa la cosa che io non ti ho mai detto. Che io non ce l’avevo con te. Che ti voglio bene lo stesso, anzi ti ho sempre amato disperatamente. Che non siamo l’amore da favola ma siamo stati un amore e questo mi ha tenuto compagnia per tutto questo tempo. Io avevo avuto un amore accanto a me”

 

“Santo cielo. Non sembriamo neanche noi a parlare. Sei innamorata?”

“Sì. Tu?”

“Sì, credo spero”

“Ahahah, non vorremmo diventare amici adesso… non ne sarei capace”

“No, certo che no. E’ bello sentirti ridere”

“...è bello sentire te.”

“Mi sarebbe piaciuto venire con te in tutte le cose che hai visto, fare cose che ci mancheranno sempre”

“Ma tu c’eri. Sei tu quello che ha smesso di amare. Non io. Io ti ho sempre portato con me.”

“Ora che farai?”

“Non lo so, mi metto il tuo regalo in tasca e vado a piantare qualcosa, con tutta questa energia positiva forse le mie piante non moriranno questa volta, mettere le mani nella terra mi aiuta a non pensare, veder nascere le cose mi da il senso di progetto, mi faccio il caffè, spulcio la posta, appena riattacchiamo il telefono riprendo la mia vita, perché io non dipendevo da te, io ti ho scelto ogni singolo giorno…. Sceglievo te.  Eravamo interdipendenti. E non è che non si sta male. Anzi forse è anche peggio dopo… però il mio lavoro mi ha salvato. E gliene sono grata. E non odiarti mi ha salvato. Ho scelto di amarti comunque ogni singolo giorno. E quando ti dico che sono innamorata e di te che parlo. Questo tanto per dire le cose che mai si direbbero. Ma non voglio elemosinare niente. Neanche ora neanche mai. L’Amore non pretende e neanche elemosina. Me lo tengo qui quest’amore che mi ha fa compagnia.”

“Ora me lo ricordo perché ti ho amata cosi tanto”

"Ti sono mai mancata?"

"Ogni singolo giorno. Io?"

"Ancora adesso. L'unica cosa che mi manca sei tu. Comunque grazie. Per aver telefonato e per tutto quello che mi hai detto ...cose che nessuno ti dirà mai. Forse eravamo una favola e non lo sapevamo, ma saperlo mi rassicura, mi da l'idea che eravamo due, una solida alleanza e ciò che ho visto io l'hai visto anche tu. E questo mette pace, anche se è tutto finito”

“Già. A questo servono le cose non dette. Forse magari ci si incontra per caso e mi abbracci forte”

“Succederà perché abbiamo smesso di cercare entrambi, non serve intestardirsi nelle cose, a volte se smetti di scavare l’acqua viene su da se”

“Questo aforisma non esiste”

“No, però mi piace”

 

“Allora non ti saluto.”

“No, non salutarmi mai”

 

elllerre
Sono fatta di farina e del profumo delle arance, di un milione di parole lasciate al sole e di nuvole calpestate. Sono fatta di pugni chiusi e di strade strette e in salita. Sono fatta di un fiume di città, di vento e di sorrisi aperti. Sono fatta di pensieri. Sono fatta di pancia.

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3 Commenti

  1. finale molto toccante.... le cose non dette poi...argomento che mi ha sempre affascinato, ci ho scritto anche un libro ma quello è ancora nel cassetto 😉

  2. Noi siamo la somma dei nostri errori... quegli errori ci appartengono, e ci rendono unici.

  3. mamma mia Ellerre questa è meravigliosa. Cose non dette che aiutano quando si dicono. Essere sinceri anche quando ci dicono che non serve.
    "mi metto il tuo regalo in tasca e vado a pian­tare qual­cosa, con tutta que­sta ener­gia posi­tiva forse le mie piante non mori­ranno que­sta volta, met­tere le mani nella terra mi aiuta a non pen­sare," io le metto sempre le mani nella terra quando cerco di fare un punto... o cerco di ripartire..."


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