Febbraio, già verde di primavera,
impolvera di polline il sentiero
e qualche fungo indeciso rimane.
Sono i ragni a imbastire gli specchi
lungo la via di rosmarino.
Maniche abbracciano i fianchi,
canticchia, sfiorita, la rosa canina,
ogni soffio di vento è un richiamo,
prima le foglie del tulipano,
poi fulgido il corpo del narciso,
i papaveri, dopo, faranno capolino.
Squadracce di zanzare in cerca di umani,
nei venerdì di festa nel nostro giardino,
gaudioso il primo party universitario.
Mandrie pronte alla grigliata,
strilli dei bambini all’altalena,
l’odore dell’aria abbrustolita.
Febbraio, raggiante fantasma,
dammi un wind-chimes di campane,
almeno nei trifogli i coriandoli di Carnevale,
mi manca quel fumo dei camini nella pieve
e un’amica, nell’edera, abbracciata alla parete.
Veramente bella Laura. Grazie.