Erano amici, o almeno fino a quel momento, così credevano : loro credevano di esserlo davvero, e in fondo il fatto che uno fosse ebreo e l'altro cristiano non aveva mai avuto molta importanza prima e poi a quale religione si appartenesse, alla maggior parte degli abitanti del villaggio, non era dato sapere.
Leggevo quel libro e pensavo alla mia famiglia, bosniaca mussulmana che non s'era mai sentita nemica di quella che viveva al di la della strada, cristiano ortodossa, proprio come quei due amici ebreo e cristiano, del libro... ma forse ora, certo col senno di poi, non era mai stato vero. Forse nel profondo delle nostre anime c'era sempre stato l'odio; ma si viveva bene ed era più facile tollerarsi: è nella miseria di una guerra o peggio nella miseria morale, che la ragione s'assopisce ed i mostri si risvegliano. Chissà quel libro oggi che fine ha fatto...
Oggi noi, siamo tutti qui che riposiamo, in questo piccolo cimitero, in quello che una volta era il nostro villaggio ed ora che è stato abbandonato, non è altro che la testimonianza di una follia ripetuta.

" dontforget 1939 - 1992 "

Stefano Crifò
Stefano Crifò
Secondo il Calendario Gregoriano, nacqui il primo giorno del IX mese dell'anno MCMLXIV. Mi piace scrivere dall'età adolescenziale, ma solo da poco ho imparato a condividere questo sentimento. "La poesia è indispensabile... ma vorrei sapere perché." (Jean Cocteau)

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6 Commenti

  1. Ricordo gli aerei partire nella notte dalla base usaf qui vicino.
    Ricordo che piangevo pensando a chi stava oltre il confine, agli
    innocenti, a chi voleva solo vivere in pace. E pregavo un Dio, il dio
    di ciascuno col cuore stretto in una morsa di impotenza.
    Racconto molto toccante.

  2. Non bisogna dimenticare mai ciò che nella "civile" Europa è successo, oltretutto nello stesso secolo; ci sono persone che hanno rivisto / rivissuto in Bosnia lo stesso odio che ha permeato la seconda guerra mondiale: non solo una guerra di conquista ma di eliminazione fisica di migliaia di persone... è importante ricordare come si sia giunti a tanto.

  3. Purtroppo l uomo dimentica sempre troppo in fretta, un po per il nostro istinto di sopravvvivenza che ci fa dimenticare le cose brutte, un po perche certi ricordi, per i media sono più importanti di altri...
    è bene parlare e commemorare i campi di concentramento nazisti...ma la guerra in jugoslavia e i suoi massacri? e le deportazioni russe in siberia? e le foibe? e quello che succede adesso in palestina e israele??
    æa smetto perchÈ altrimenti sfociamo nella politica...ma anche i ricordi sono di classe A o classe B...

    • I ricordi purtroppo sono legati alla storia e come diceva un altro grande macellaio (a capo di una grande dittatura non da meno del nazismo e anche questa con la parola socialismo al suo interno): la storia la scrivono i vincitori.
      Ciao Manuel


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