E siamo sempre stati poco in gamba nel rinfrescare i vari repertori di salvataggio dalle figure un po' compromettenti, soprattutto nei momenti in cui non avevamo più alcun sorriso da giustificare nei nostri confronti, inseguendoci sporchi e per anni lungo le strade di una città fantasma come fazzoletti infestati da progetti troppo ambiziosi e tuttavia scadenti.

Ma avevamo almeno il nostro asso nella manica per complicare meglio ogni cosa pur di darci l'impressione che tutto sarebbe andato bene: le nostre parole.

Stanchi di arrampicarci sui soffitti per guadare meglio quanti capelli fossero rimasti in testa a tutte le nostre exit strategy poco credibili, ci siamo limitati a deridere i vocabolari per sentirci un pò più saggi e un pù più stronzi, riscoprendoci all'infinito nelle stesse dinamiche inutili di sopravvivenza spicciola finto alternativa, correndo in cerchio senza sfiorarci nemmeno una volta, vuoti di paura e pieni di speranze...

...fin quando quelle speranze non si sono trasformate negli specchi dei consigli su misura usa e getta...

...tanto da cascarci anche quando il tuo modo di parlare non mi convinceva più neanche un pò.

Già, tu...che conoscevi alla perfezione come mettere in linea ogni parola per risolvere qualsiasi cosa, dalla teoria delle tue indagini psichiche alla metafisica verbale degli scontrini della spesa intelligente.

Ma non è stato semplice accettare le tue mani in cambio di una lesione involutiva, dimenticando anche 1+1 fa 2 pur di non smarrirsi nell'universo concentrato dei segnali audiovisivi, inventarci un pò più colti nel tentativo di impressionarci...e dichiararci maestri zen del raggiro moderno in stile bla bla bla al tavolino di un bar, o in camera tua, o in un parcheggio di notte a bordo città...

...anche tutte quelle volte che pensavo tu mi stessi aiutando, al posto di cercare solo le parole più adatte per farmi sentire ugualmente un fallito ma con stile.

Fossimo stati come gli altri animali non avrei certo vissuto per anni nel timore di non sapere mai cosa dirti...e mi sarei limitato a starti accanto anche tenendo la bocca chiusa.

Ma non è così che siamo cresciuti, non è così che siamo stati abituati a trovare rimedi per aumentare l'autostima, riducendoci invece a dover architettare una frase più complicata di un altra per ricordarci quanto siamo speciali, mettendo in fila una successione di parole dal significato inverosimile solo per assicurarci di riempire un paio di minuti di silenzio riflessivo tra di noi...

...e vivere di scuse banali al punto di crederci davvero.

Così un mercoledì di fine agosto ho provato a scriverti una poesia, sciocca idea, forse nel tentativo di farti innamorare di me, o magari solo per il frivolo gioco di impressionarti almeno una volta prima che te ne andassi via.

Ma bianco era il foglio e bianca era la testa...

...così maledettamente silenziosi da non riuscire nemmeno a dirti "Non andare", a te...che hai sempre preferito farti sommergere di chiacchiere sofisticate dai balordi firmati 110 e lode...

...e non sei riuscita mai a capire una sola volta che ti amavo.

E adesso, ironia, leggi come sono diventato.

N.A.

Nevrotico Alchemico
Nevrotico Alchemico
Scienziato alchemico dedito alla sperimentazione libera degli incroci nati fra le parole e i diversi status emozionali. Girovago senza meta, studio i caratteri delle persone e le loro relazioni con il degrado moderno degli ambienti circostanti, cercando di estrapolare il filo conduttore che porta alla reale natura di come siamo diventati...e del perchè spesso e volentieri non ci va bene neanche un pò.

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4 Commenti

    • Ma grazie, signorina...

      Lieto di far parte dei vostri...

      N.A.

  1. abbiamo fatto guerra a ben altro che alla parola. abbiamo fatto guerra acida alla coscienza. una guerra vana. come tutte le guerre. ci guadagnano solo quelli che vendono i necrologi. (bellissimo il tuo pezzo)

  2. pezzo bellissimo... e, no nso se per il freddo di questo tardo pomeriggio campagnolo, dei brividi mi hanno attraversato la schiena... forse perché mi hai riportato a quei silenzi che dicono a volte molto più delle parole e a mille parole dette che non riescono a trasmettere niente dei sentimenti che uno tiene chiuso dentro. Piacere di averti dei nostri.


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