I Cani che scrissero una lettera agli Esseri Umani

Racconti Fabio Santilli

Un bel giorno Laica, Fido, Nuvola e Dago, stanchi di ascoltare tante considerazioni inopportune ed errate nei loro confronti  e di aver  a che fare con comportamenti altrettanto inappropriati da parte degli Esseri Umani, decisero di scriver loro una lettera che, seppur non tenera,  aveva  l’intento di offrire la possibilità di conoscere meglio il mondo dei Cani e di poter far così un passo avanti verso la condivisione tra Viventi.

Dago aveva visto un foglio di giornale muoversi lentamente al soffiar del vento, proprio vicino all’angolo del giardino dove si trovavano seduti su di una panchina i loro accompagnatori Esseri Umani, cosicché decise di afferrarlo e di portarlo agli altri Cani che, tutti insieme,  iniziarono a scriverci sopra nei modi a loro più congeniali, ossia leccando e strofinando su quel pezzo di carta il loro garrese ed urinando anche qualche goccia per lasciar la loro inconfondibile firma.

Nuvola, al finire di tale operazione,  prese tra i denti il foglio ora intriso della loro espressività  e lo portò agli Esseri Umani loro famigliari, i quali ebbero purtroppo una reazione assai scomposta, lontanissima dalla pur minima comprensione e dal porsi perlomeno qualche domanda sul perché di quel gesto.

Nella lettera dei Cani era scritto:

“Gent.mi Esseri Umani,

ora basta! Abbiamo deciso di scrivere la presente per sfatare molti luoghi comuni attribuitaci ed alcune banali e ripetute  considerazioni.

Noi Cani non ubbidiamo!

Questa è un’affermazione alquanto semplicistica  che vi lasciamo usare per mera consuetudine di linguaggio, ma a dire il vero facciamo qualcosa di molto, molto più profondo ed importante del solo ubbidire,  a troppi occhi di voi Esseri Umani sfugge: quel che chiamate ubbidienza è in realtà il contributo alla riuscita dell’azione del branco!

E’ un comportamento quindi assai diverso da quel che credete.

Agiamo al dettame di chi, in teoria, dovrebbe avere più autorevolezza all’interno del branco per il bene comune dello stesso! In virtù del fatto che quando relazionandovi con noi Cani create un insieme ci assumiamo un preciso ruolo all’interno dello stesso. Se, ad esempio, il fine è la felicità del branco ed è dato dal porgere la zampa, noi la porgiamo, ma per la grandezza di tale obiettivo!

Siete voi che senza rendervi conto riducete le vostre relazioni alla dicotomia comando-obbedienza! Come vi comportate infatti nelle relazioni che ponete in essere all’interno del vostro discutibile “luogo di lavoro”?

Noi abbiamo ben altri significati e significanti che riguardano la natura e la sua ancestrale armonia.

Trasportate quindi su noi Cani percezioni e concetti che sono esclusivamente di vostra appartenenza, come se non riusciste a concepire altro!

Straparlate poi della nostra presunta mancata autonomia.

Voi? Voi che spesso vi accoppiate per “sistemarvi”??

Voi che per sopravvivere cercate qualcuno della vostra stessa specie che vi assuma o al quale possiate  vendervi…  Parlate di autonomia? ?

Addirittura siete incapaci di orientarvi da soli e di sopravvivere in un ambiente naturale!!!

Non ci pensate minimamente, ma quando noi Cani vogliamo uscire per andare a procurarci il cibo lo facciamo in un territorio dove avete tolto quasi del tutto ogni elemento naturale e nutrizionale, mettendo scie di asfalto e recinti.

Provate voi ad uscire dal vostro mondo fatto di palazzi, macchine, strade e venire in un universo canino da soli, vogliamo vederla la vostra autonomia, sapete quanti  pianti!? Se campaste due giorni sarebbe un record!

Smettetela poi di farla semplice anche con i poveri Gatti che, in nome e per colpa di un concetto di libertà male interpretato, sempre a vostra immagine e convenienza e  per il fatto che non svolgete a pieno il dovere relativo al ruolo che vi attribuite, delle volte finiscono dimenticati chiusi in casa come orpelli di un divano h24 o spiaccicati sotto le macchine e dispersi! Dimenticandovi  che anch’essi sono costretti a muoversi e vivere in un ambiente non loro!

Dite di amarci poi scoppiate i petardi vicino a noi facendoci morire!  Pensare che ciò avviene dopo un anno in cui noi Cani abbiamo sentito di continuo i vostri pianti per la crisi figlia del vostro stesso modo di vivere, per poi vedervi spendete ‘un botto’  - è proprio il caso di dirlo- dopo che  avete risparmiato anche su qualcosa di essenziale e straordinario come il cibo…

Probabilmente delle volte sareste più idonei  a rapportarvi con un peluche!!!

Con Speranza ed Affetto,

Laica

Fido

Nuvola

Dago”

Gli Esseri Umani, all’arrivo di Nuvola che consegnò loro la lettera si misero prima a fare smorfie strane e poi  a ridere in modo sganasciato e poco edificante per chi, come loro, avrebbe una  presunta superiorità in termini di sensibilità ed intelligenza.

Non riconobbero nulla di quanto era scritto dai Cani e banalmente si convinsero che Nuvola volesse una carezza, tant’è che la accarezzarono seppur svogliatamente a turno proprio dove non gradiva affatto, ma nonostante ciò lei preferì sopportare assecondandoli, con la compassione dovuta verso chi,  incapace di minimamente di andare oltre le sue presunzioni, acceca il suo stesso sguardo.  Così facendo Nuvola mostrò di nuovo quanto lei e gli altri Cani erano capaci di fare per quel valore inestimabile che è il bene comune del branco.

Fabio Santilli
Fabio Santilli
Compositore e producer, pianista e tastierista, autore. Amante della musica e delle parole. Oltre a collaborare con diversi artisti ha realizzato l'album solista Empathy, un viaggio strumentale in cui il mondo acustico del pianoforte e dell'orchestrazione si colora e si alterna con elementi elettronici al servizio dell'evocatività. Il suo singolo Rhythm Dance Spirituality è invece un mantra sonoro basato sulle percussioni, sul rapporto tra movimento, libertà e meditazione che queste accompagnano da sempre. Ha pubblicato la poesia 'Adesso!' all'interno del libro Quaderno 09 in allegato all'agenda Scarceranda 2014. Ha inoltre partecipato al laboratorio teatrale "rischio forte" di Luigi Morra presso il "teatro forte" al Forte Prenestino prendendo parte allo spettacolo "Non è la meta-morfosi" liberamente tratto da "La metamorfosi" di Kafka.

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