Ogni parola scritta
incisa con rabbia
o appena accennata
impetuosa sfonda una finestra
di meraviglia, sogno
e supponenza al cielo
ma nello stesso istante
chiude come un malefico artificio
in terra un uscio spesso
sigillando sensazioni
che mai più sentirai
o nello stesso modo potrai narrare.
Questo è il dilemma grande:
se vivere stupiti come bimbi
lasciando scivolare ogni momento
oppure macerare
l’arguzia e il disincanto dell’anziano
annotando ogni respiro
su fogli di memoria immacolati
minuzie di meticoloso impegno
per smarrirlo poi nel già vissuto
nel ripetuto incedere del giorno.
Guido Mazzolini
Nato a Cremona, da allora respiro nebbie fitte, afa padana e pianeggianti sensazioni. Mi esprimo come posso e come so, nello stesso modo che mi è stato concesso da un cinico fato. Scrivo parole convinto che l’espressione sia la magia donata agli esseri umani per potersi elevare e somigliare agli Dei. Non esistono punti fermi nel mio esistere, solo zattere di comprensione in balia di un oceano agitato e onde altissime che conducono, malgrado noi, verso lidi sconosciuti. Per questo credo nella parola espressa come valore supremo; ci credo perché la voglio fortemente mia, la sento scorrere nelle vene più del sangue, possiede un proprio odore inafferrabile ed evoca consapevolezze diverse, la posso toccare con mano, ingoiare e respirare ogni istante. Credo nel “linguaggio dell’inesprimibile”, nelle sensazioni e intuizioni che solo parole non convenzionalmente espresse riescono a palesare realmente.
"Sono l’oscuro lato che nasconde
la genesi più vera di me stesso."
Ho scritto, mio malgrado: "L'Attimo e l'Essenza", "Diario di bordo", "Il passo del gambero", "Suoni", "La ragione degli alberi", "Un celeste divenire". "Destinati a direzioni diverse" è il mio ultimo figlio di carta.
bellissima Guido...mi ricordavo bene di come scrivevi... 'è il dilemma grande:
se vivere stupiti come bimbi
lasciando scivolare ogni momento
oppure macerare
l’arguzia e il disincanto dell’anziano
annotando ogni respiro
su fogli di memoria immacolati...' pensa che il mio nuovo romanzo in uscita si intitola 'l'ebbrezza del disincanto' 😉
vero. All'ebbrezza dell'incanto segue sempre quella del disincanto. Più forte perchè più consapevole. E anche più dolorosa. Ma tant'è....
e già...tant'è...
😉