1984
Primo dicembre. Mia guarda il calendario con impazienza: comincia il conto alla rovescia. Mancano sette giorni all’Immacolata e poi potrà finalmente addobbare casa con la mamma, potrà fare l’albero e il presepe. Non vede l’ora di mettere le luci intermittenti sull’abete finto, tutti i fiocchetti rossi e le belle palle colorate. Dovrà maneggiarle con cura altrimenti anche quest’anno ne romperà un paio! Pensa a come poter fare il presepe, non dovrà essere come l’anno precedente, non intende passare tutte le feste a tirare su pecore e pastori: dovrà stare attenta alle pendenze. E poi dovrà scrivere la letterina a Babbo Natale! Dovrà pensare bene a cosa chiedere, perché il vecchio con la barba porta solo due o tre doni e solo se si è stati buoni durante l’anno. Mia si siede sulla sedia della cucina e pensa ai fritti che la nonna le cucinerà la sera della vigilia, le sembra si assaporarli già, poi mangeranno un piatto di pennette al salmone, una fetta di pandoro, un pezzetto di torrone, il papà le schiaccerà qualche noce con le mani ( quant’è forte papà!) e poi, mentre lui se ne starà con gli uomini a vedere la tv, le donne di casa andranno a messa. Chiude gli occhi e le sembra quasi di sentire il coro della chiesa che intona i canti di Natale… tornerà esausta, guarderà un’ultima volta l’albero e andrà a dormire: Babbo Natale passa quando tutti dormono. A Mia viene il batticuore solo ad immaginare l’emozione che proverà quando troverà il suo dono sotto l’albero… e poi felice andrà dalla nonna dove forse troverà un altro dono e dove pranzerà con tutti gli zii e i cugini. Troverà le fettuccine fatte in casa sul lettone a seccare e le verrà voglia di tuffarcisi sopra. Dopo pranzo una giocata a tombola e il nonno e lo zio andranno a fare un pisolino, le donne si metteranno a riordinare la cucina e poi ognuno per la sua strada. Mia andrà a far visita alla nonna paterna sapendo di trovare un altro dono e il nonno, che quando sarà il momento di andare via le riempirà le tasche di caramelle Rossana. Per tutte le feste passerà interminabili momenti a guardare le luci dell’albero e il presepe, e da Natale all’Epifania giocherà fino a consumarli con i nuovi giochi. Anche la Befana porterà qualcosa, ma ogni anno è una vera sorpresa; la moglie di Babbo Natale è più severa: niente giochi, ma dolci buoni e frutta dentro una vecchia calza appesa alla cappa. E se fai il birichino altro che dolci… carbone nero! Mia ripensa all’anno precedente quando a casa della nonna la Befana le lasciò solo una cassetta di carbone VERO. Quanti pianti… allora è proprio vero che loro sanno tutto come Gesù. E infatti lei poi è stata un angelo per tutto questo tempo e quest’anno è sicura: solo dolci per l’Epifania che tutte le feste si porta via!
prima di tutto bentornata.
Che tuffo nel passato nel leggere il tuo racconto. Sono tornata bambina anche io e mi hai fatto amare nuovamente il Natale. Grazie Michela
questo Natale è il Natale che dovrebbe essere sempre... quello semplice e ricco di magia dei bambini.
io credo che la magia non dovremmo mai perderla, e non solo del Natale, ma la magia di ogni giorno.
Quante similitudini con i miei ricordi Michela, davvero emozionante! Grazie e ...buon Natale!