Il Nido della Fenice

Recensioni Vito Tripi

di Vito Tripi

Il futuro, una parola “piena” di speranze, ma a volte, oggi più che mai, pregna di dubbi e paure. La crisi globale e i continui disastri ecologici alle volte fanno presagire ad un futuro quanto mai incerto per non dire nefasto. Ed è un mondo a venire, tra più di settant’anni, molto inquietante quello che ci mostra Luigi De Pascalis nel suo ultimo romanzo distopico-noir Il Nido della Fenice edito dalle Edizioni La Lepre.

Nel 2086 il mondo è molto diverso da come lo conosciamo. I governi nazionali sono stati per lo più sostituiti da trust economici sovrannazionali. L’Italia dopo numerosi rivolgimenti politici e tellurici è finalmente…divisa in tre arcipelaghi molti dei quali paludosi! L’Africa ha raggiunto l’indipendenza economico-energetica e i famosi viaggi della speranza si fanno all’incontrario! Buon parte del Vecchio Continente è desertica e affamata, i vecchi cibi sono stati sostituiti con pasti sintetici dal sapore sempre uguale. A controllare l’etere ci pensa lo Scudo grande network molto simile al Grande Fratello. L’identità è certificata da microchip inseriti sottopelle alla nascita, mentre la droga più diffusa è il sys fader, un microprocessore capace di stimolare le zone cerebrali del piacere. Tra Pacifico e Atlantico naviga New World, una sterminata piattaforma supertecnologica protetta dallo Scudo, una sorta di Arca del Capitalismo globale. Ai quarantamila cittadini dell’arca fa capo l’80% della ricchezza mondiale e l’ingegneria genetica produce i futuri leader, gli umani di gruppo A.

Saladino Rizzitano, un ex intendente dei carabinieri di origini nordafricane, vive a Pantelleria nel dammuso dove è cresciuto e dove si è ritirato. Suo compagno d’avventure è Sandro Zac, un dandy allampanato, vanitoso, dalla folta bianca canuta, il bastone animato, colto e sagace. C’è uno strano e orribile infanticidio, che ricorda antichi riti pagani, stranamente collegato alle figure più di spicco della New World. E poi c’è Valérie, detta Occhidoro, una bambina allevata in un nido per umani di gruppo A, che qualcuno vuole morta. Chi ha rapito Valérie e perché tutte le tracce conducono alla Rocca di Gibilterra? Un giallo avvincente e ben congegnato, con una forte dose di fantascienza e spy-story. Ma soprattutto è come leggere tre libri in uno poiché le sue tre parti sono quasi autonome. Ora sentiamo cosa ci racconta l’autore.

 

Il nido della Fenice è un pò una continuazione del tuo racconto apparso su Sul filo del rasoio per la Mondadori anni dietro?

Sì, in effetti. Dopo aver scritto il racconto ho sentito il bisogno di non abbandonare quel mondo che temo sarà reale, prima o poi, data l'assoluta, avida cecità dei governanti del mondo .

Parliamo ora dei due protagonisti Saladino Rizzitano e Sandro Zac figure di eroi quanto mai atipiche...

E' successa una cosa strana. Stavo scrivendo un altro libro, quello su Giuliano l'Apostata che uscirà presto. L'ho lasciato a metà per scrivere il racconto e non sono più stato capace di lasciare Saladino perché ha cominciato subito a raccontarmi un'altra storia e mi ha presentato Sandro Zac. Un attimo prima Sandro non c'era, un attimo dopo era lì sovrabbondante, ironico, colto e disincantato, innamorato dei libri di carta e delle donne... di carne. Saladino e Sandro sono entrambi don Chisciotte e Sancio Panza, a turno, come tutti noi. Una buona coppia che un giorno o l'altro mi racconteranno certamente altre avventure.

 

Nel tuo futuro distopico mostri un'Italia divisa in tre arcipelaghi una stoccatina ai vari movimenti secessionisti/indipendentisti attuali?

Retorica a parte, l'Italia è nata male ed ha vissuto peggio i suoi 150 anni di storia. Semplificando, è sempre stata divisa in tre: a nord Regno sabaudo, Ducato di Milano e Repubblica Veneta, al centro lo stato della Chiesa, a sud il regno Borbonico. Oggi economia, clima e politica hanno aumentato le differenze. Mi sono limitato a immaginare che il mare prima o poi renderà fisiche queste diversità. Una metafora sullo stato delle cose, più che una critica agli attuali movimenti secessionisti, per quanto ridicoli e politicamente infantili.

 

Il tuo libro vuol essere un attacco alle varie holding economiche e un punto d'analisi a tematiche quali l'effetto serra e l'ingegneria genetica?

Mettiamola così: noi europei abbiamo costruito temerariamente un sistema integrato puramente economico all'indomani della caduta dell'URSS che è stato il fallimento di un sistema ad esso assimilabile con al centro il rublo; oggi stiamo vivendo sulla nostra pelle la guerra economica di una parte dell'Occidente contro un'altra parte dell'Occidente per la conquista della supremazia monetaria planetaria e dunque per la conquista delle ultime risorse di un pianeta esausto. Da questa guerra, fatalmente, non uscirà vincitore né il dollaro né l'euro, né USA né Europa, ma Cina e India mondi in cui l'individuo non ha mai contato molto. L'effetto serra, il mutamento delle correnti oceaniche e l'arroganza dell'ingegneria genetica sono solo ciliegine sulla torta. Pagliuzze in confronto alla trave...

In ultimo un tocco sull'enogastronomia: tu parli di cibo sintetico e di leggi contro il consumo della carne anche qui una frecciatina agli OGM e alle panzane dei vegani?

OGM e panzane dei vegani? Anche... ma credo che saranno la fame dell'umanità futura e la limitatezza delle risorse a metterci sulla strada da me immaginata. In effetti avrei dovuto pensare a gang che si battono a sangue per il dominio del contrabbando di buone bistecche, vino decente, frutta vera, acqua pulita e buona da bere. Che mondo, eh? Confesso che sogno un partito politico che invece di raccontarmi panzane mi parli di decrescita responsabile, di bisogni inalienabili e di bisogni artificiali, i primi da difendere con i denti, i secondi da abbandonare senza rimpianti. Tu tra il nuovo Ipad e l'acqua corrente in casa cosa scegli?

TITOLO: Il Nido della Fenice

AUTORE: Luigi De Pascalis

EDITORE: La Lepre Edizioni

PAG: 320

PREZZO: € 18,00

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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