Io so' quello che
guarda un film de due teneri amanti
e s'immagina d'esse er marito,
oppure in quella storia di quei due amici
hai presente? Quelli che amano la stessa donna,
beh, io so' quello che more in battaglia
o quello sfigato che cade coll'aereo.
Poi ce sta' er film dove lei se 'nnamora di me
ma arriva er bel tenebroso e n'è rapita...
Mi lascia ma me consola: "Io t'ho amato, ma co' lui è 'n' antra cosa."

Io, sono quello che passa 'na vita co' la propria donna
la quale però è segretamente innammorata
di quel "grandissimo" uomo che l'ha saputa capì veramente;
tutto in una sola settimana, in un istante ben preciso
co' quello sguardo così ammaliante
e l'ha fatto così bene e tanto profondamente
come io nun ho saputo fa' in una vita intera...

E mentre me immagino tutto questo
lei se vorta, me da' un bacio e me fa':
"E' ora di dormire, che fai vieni?"
Così s'avvia verso camera da letto ed io la seguo mesto co' lo sguardo
e tra me e me, penso: "Ma quant'è bella la donna mia?"
Più de ieri!

Stefano Crifò
Stefano Crifò
Secondo il Calendario Gregoriano, nacqui il primo giorno del IX mese dell'anno MCMLXIV. Mi piace scrivere dall'età adolescenziale, ma solo da poco ho imparato a condividere questo sentimento. "La poesia è indispensabile... ma vorrei sapere perché." (Jean Cocteau)

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6 Commenti

    • Grazie. Ciao a te.

  1. Ciao Stefano, questa storia fa riflettere...con ironia! 🙂

  2. 🙂 Bella! E poi con questo romano ci sta proprio d'incanto!

    • Grazie.
      Sono felice faccia riflettere con leggerezza; in fondo (a riuscirci sempre) credo che la vita andrebbe vissuta così...
      e l'accento romano ma non borgataro, così "scanzonato" e sornione, aiuta.

  3. mi piace questo farmi immaginare la semplicità estrapolata nei momenti più vari della giornata,della vita


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