La bionda voce delle "private"

Ritratti Noria Nalli

Leggendo questo profilo, moltissime persone si accorgeranno di conoscerla e stimarla da molto tempo.

Caschetto biondo e volto sbarazzino, Daniela Giacometti è una delle conduttrici del tg di Quartarete tv, nota sigla dell’emittenza televisiva privata di Torino.

Lavora in questa realtà da molti anni, più di quindici, ed è una di quelle presenze serie e garbate, che si affiancano ai “colossi” informativi di Rai e Mediaset (anche se, alla luce degli ultimi avvenimenti, sarebbe meglio definirli strumenti di regime).

Sposata, con un figlio di 17 anni, Daniela ha 46 anni e sembra una ragazzina. Il suo è un personaggio genuino, che rifugge al presenzialismo, come dimostra anche la sua scelta di tornare ad abitare nel quartiere operaio di Mirafiori Sud, con la sua famiglia.

“È stata una scelta non casuale, molto meditata, ma ne sono contenta — spiega la giornalista, nata e cresciuta in quartiere. Avevo lasciato una zona della città molto ricca politicamente, ma portatrice di problematiche non indifferenti. Ora invece il substrato sociale è completamente cambiato, ne sono rimasta positivamente sorpresa. Certo la partecipazione politica non è più quella di una volta, ma la qualità della vita è enormemente migliorata. Mi sento di dire che a Mirafiori si viva meglio che in molte altre zone della città. Per mio figlio abitare in periferia non è assolutamente un peso”.

Daniela ci parla anche del suo lavoro e dei recenti sviluppi del suo impegno professionale. “Ho avuto l’onore di presentare sul palco, di fronte ad un grande pubblico, alcuni importanti eventi istituzionali cittadini, come il concerto del 2 giugno in piazza San Carlo. L’impegno che mi ha più emozionato è stata però la lectio magistralis di Scalfaro al teatro Regio. Mi sono trovata insieme ad emeriti costituzionalisti, di fronte a 1.350 studenti. È stato elettrizzante, oltre che molto formativo”.

La sua emozione è ancora viva, e la voce della professionista ha un guizzo di entusiasmo, ma Daniela non dimentica che la sua vita e il suo lavoro si svolgono davanti al video.

“Ho iniziato un po’ per caso, ai tempi dell’università, anche se ero affascinata da sempre dal mondo dell’informazione. Posso dire che Quartarete mi ha offerto enormi possibilità di crescita professionale ed umana. Il mio lavoro non si svolge attaccato alla scrivania, ma sulla strada a seguire la cronaca, a contatto con una serie di situazioni, che mi portano a confrontarmi con me stessa e mi regalano continui spunti di crescita umana — ci spiega con passione la giornalista — La vicenda che più mi ha toccato è stata quella della Thyssen. Seguendo i funerali delle vittime sono venuta a contatto con il dolore, senza mediazioni. Davvero sconvolgente per una donna come me, che aveva già perso suo nonno in un incidente sul lavoro. Ho in parte rivissuto quel dramma”.


La profonda sensibilità di Daniela emerge anche dalle sue considerazioni sulla natura della professione giornalistica: “Tante ore trascorse di fronte agli scenari degli eventi di attualità mi fanno riflettere. A volte chiedo se sia giusto “braccare” così i protagonisti della cronaca. Mi domando dove risieda davvero la notizia e se i diritti delle persone siano davvero rispettati".

Noria Nalli
Noria Nalli
Sono una giornalista free lance e amo raccontare storie...... Dopo una lunga esperienza di ricovero, ho iniziato a scrivere brevi ritratti di corsia per La Stampa di Torino,

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3 Commenti

  1. E certo che conosciamo Daniela !!
    😉
    E' una rete televisiva che con grande dignità e professionalità svolge il proprio lavoro incurante dei colossi che monopolizzano il mercato dell'etere..
    Sarebbe bello investisse un po' di più in cultura..servizi di musica..arte e letteratura..
    Trasmettere anteprime di avvenimenti artistici.. presentazione di libri.. concerti di gruppi emergenti..
    Questa è la televisione che vorrei io..
    ;-))

    • dai proviamoci noi :))) siamo una bella squadra con molte abilità in vari ambiti 🙂 Daniela l'ho conosciuta molti anni fa, quando anche io collaboravo con Quartarete, al rudimentale serizio teletext, comunque da allora l'emittente è molto migliorata!!! se ripenso alle prime "mortali" televendite di Wanna Marchi 😉

  2. Daniela fa trasparire la sua umanità. Mettersi in discussione è ciò che conta per crescere davvero. Non ci servono bandiere da sventolare, ma persone che sappiano dare la giusta informazione.
    E dall'intervista si percepisce la genuinità di Daniela.


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