"La Sequenza Mirabile": storia di roulette ed intrighi all'ombra dell'impresa fiumana

Recensioni Vito Tripi

Giulio Leoni è uno degli scrittori di gialli nostrani che ha avuto un grande merito svecchiare la figura di Dante. Difatti con il suo primo libro “I delitti della Medusa”, vincitore del Premio Tedeschi, ha iniziato una saga investigativa molto particolare che ha riscosso successo sia in patria che all’estero. Però la sua verve creativa non si è fermata al “ghibellin fuggiasco” ma è spaziato all’esperienza fiumana del Vate e alla Germani pre-nazista. Ora con il suo nuovo libro “La Sequenza Mirabile” rompe un po’ gli schemi passati. Difatti passa dalla narrazione indiretta a quella in prima persona stile diari stico. Difatti anche il personaggio è un suo alter ego, fa lo scrittore di gialli e si chiama Giulio. Anche l’arco temporale è nuovo poiché il grosso della storia si svolge nella Roma dei nostri giorni.

La trama all’apparenza semplice si estende in un intrigo complesso stile scatola cinese. Una strana coppia di personaggi, Ermete Cimbro, e sua figlia Amaranta si presentano un giorno alla porta di uno scrittore di gialli con il loro curioso segreto: negli anni Venti un loro parente era entrato in possesso della Sequenza Mirabile. Si trattava di un sistema per debellare la roulette e vincere così somme favolose giocando nei casinò ideato da un misconosciuto genio matematico, Gerolamo Martini. Solo che questa sequenza era seguita da una lunga scia di sangue che aveva colpito in primis un gruppo di acrobati dall’emblematico nome di “Sette Nani” sia lo stesso parente dei Cimbro.

Il particolare duo, deciso a trarre cospicui guadagni, chiede l’aiuto di Giulio per rintracciare la formula perduta. Nonostante lo scetticismo iniziale, l’uomo si lascia intrigare dall’intera faccenda, anche perché colpito dall’efebica bellezza di Amaranta, solo che fin da subito l’indagine sembra avvolta da un alone nefasto. Tutte le persone con cui entra in contatto ai fini dell’indagine misteriosamente, per cause naturali o incidenti, muoiono. Non solo il suo rapporto con i Cimbro si va sempre più stringendo anche a discapito del suo equilibrio mentale, venendo anche a conoscenza della terribile malattia di Amaranta. La storia si estenderà attraverso i decenni fino a D’Annunzio e all’impresa di Fiume.
In questo suo viaggio Giulio entrerà in contatto con sedicenti organizzazioni dannunziane, finti spiritisti, giocatori incalliti ed altri individui alquanto ambigui. Il tutto sino al segreto ultimo nascosto dietro la Sequenza Mirabile.

Ancora una volta Leoni colpisce nel segno, riesce a trascinare il lettore dalla prima all’ultima riga, soprattutto sino alla fine lascia tutti col fiato sospeso senza regalare nulla sull’identità dell’assassino. Anche il suo personaggio è diversi da quelli precedenti, un po’ più cinico, a volte violento ma soprattutto lontano dai vari cliché letterari dell’investigatore stropicciato, del magistrato alternativo vegetariano e salutista, o del commissario disordinato e pasticcione. Un libro che tocca anche altri temi cari all’autore quali l’illusionismo e la magia.

Vito Tripi

Titolo: "La sequenza mirabile"
Autore: Giulio Leoni
Prezzo: € 09,50
Edizione: Oscar Mondadori
Pagine: 258

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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