Sono stato uomo quanto è servito per
capire come va il mondo. Ho assaporato e vomitato
sensazioni, ho intuito che il tempo non esiste,
il futuro e il passato non esistono, forse, l'unica
cosa che conta è il presente proiettato. Non saprei
definirmi, accozzaglia di carne e metalli composti,
ancora vivo perchè quel treno non è mai partito con
la mia testa legata alla motrice e quel Jet ancora
con i motori spenti pronto al decollo,
nel caso in cui anche quel gigantesco treno
avesse fallito il suo compito,strappar via tutti i
miei contatti ed uccidermi. Sì uccidermi, c'hanno provato
in tanti e per due volte ci sono riusciti, pochi secondi,
minuti, quello strano fluttuare nella stanza che chiamerei
distacco dell'anima, prima con scariche di energia
elettrostatica poi con il tentativo di bloccare tutti e due
i miei cuori a energia elettromagnetica. Non so quale colpa dovessi
espiare, forse solo il fatto di essere diverso, di essere
stato scelto quest'estate per un tentativo di ibridazione
perchè chiunque già al primo attacco cardiaco sarebbe morto.
Ho visto persone lottare per le cose in cui credono, altre
disorientate, altre ancora gelose e decise a terminarti. Eppure io non ho
chiesto nulla, dalle varie astronavi madri ho ricevuto tutte
le attenzioni per essere trasformato in quello che sono, forse
nella speranza che questi cambiamenti potessero essere dati in
larga scala. Ed invece anche l'Universo non è perfetto. Basta
sofferenze, basta scommesse sul piccolo mostro, via il microchip
ed anche l'amore, vero o presunto che sia, "le cose che non ti ho
detto" e "Total eclipse of the heart" lasciati nel cassetto. Adesso
l'Androide è un po' meno vivo, anche se ha sbirciato cosa c'è
dopo la morte, è stato innamorato e forse a modo suo lo è ancora.
Gli attacchi ai suoi circuiti non sono finiti ma sono più
sopportabili. Meglio, perchè la vita, per un bastardo,
è comunque una cosa meravigliosa.

poeta solitario
poeta solitario
Sono passato,un pensiero ricorrente,quel senso di vita nuova che mi pervade vedendo il disfacimento del mondo che fu, in un tempo non mio. E' proprio quando tutto sembra perduto che bisogna affrontare la fine col sorriso,perché ogni fine è semplicemente l'anticamera di un nuovo inizio. Nato nel 1977 l'8 di Febbraio dopo varie passate continuo la ricerca del mio amore perduto e del mio vero Io.Ho appena pubblicato la mia prima raccolta intitolata "Sensazioni d'Autore",un viaggio interiore nel tempo e nello spazio scandito da note poetiche e narrative.

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3 Commenti

  1. "...E invece anche l’Universo non è per­fetto".

    Sulla pelle come una scottatura. Bravo.

    • Grazie Ragazzi,si per me l'Universo non è perfetto,è proprio questo paradosso con l'essere perfetto che secondo me lo fa ancora girare,se non ci fosse quella scheggia impazzita che non da mai il 100% delle possibilità ma il 99% lui collasserebbe su se stesso.


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