come se non ti conoscessi più
come se non mi conoscessi
la pelle nuova
ancora morbida al tatto
tutta impastata di fluidi vischiosi
esuvie nell'angolo e zampe più forti
techno-esoscheletri dai colori fluo
e quanto ti sei già rotto
di riplasmare
il materiale è scadente e già visto
chino-bollini falsificati
su aridi fianchi
trovati al discount
highway elettrolessicali
brulicanti
di finti geni dagli occhi vuoti
e le vostre solitudini
non riescono a riempire
nemmeno la tazza vuota del caffè
guidando senza meta per le strade
- finestrini abbassati
a raccogliere il niente -
e nel cielo solo il grande vuoto
di un cartellone che è venuto giù
le stelle sono andate tutte al cinema
e qui si fuma o si muore
od entrambe
e si disegnano sorrisi sopra i muri
per ricordare un futuro che non c'è
socialrivoluzioni senza morti
sognando fuxia bombe a mano glam
si scivola nel vuoto complicato
colorandosi i piedi con l'henne
la barba del barista
sembra appesa
a un vecchio cartonato
da fastfood
e si parla senza dire nulla
in questa assurda e fresca
notte jazz
con la benda sull'occhio
me ne vado
a navigare verso porti nuovi
il sax messo vicino a un cassonetto
e sogni freschi
ripiegati nei calzini
scoloriti manifesti in bianco e nero
col nome che oramai non uso più
e danzo saltellando
senza fretta
tra polvere, barboni ed entropia.
"Avete dei problemi con le stelle voi. Li avete."
All'inizio avevo pensato che stavi mettendo parole a caso, ma poi...
"tra polvere, barboni ed entropia."...
mi ci trovo anch'io volentieri...
si va, allora? 😉
Vera metropolitana, che percorre le strade della notte e della vita col suo occhio a volte cibernetico. Quello che io, manco se me lo facessi impiantare, avrei mai. Per questo curioso nuovi mondi fatti di poesia a graffito, attraverso i tuoi versi. Magnifica.
<3