Non ce l'avrebbe fatta a mantenere la promessa, neanche quella volta.
Già sapeva che non avrebbe resistito, che si sarebbe di nuovo lasciato andare, che avrebbe nuovamente calpestato quelli che aveva assunto a nuovi ideali e ragioni di vita.
Si era promesso, giurato e convinto, che avrebbe iniziato a condurre una nuova esistenza, che avrebbe voltato pagina con il suo travagliato passato una volta per tutte.
No che non ci avesse provato, a dire il vero, e per un brevissimo periodo ci era anche riuscito.
Adesso era ovvio che sarebbe tornato di nuovo sui suoi passi, che avrebbe fatto un bel falò di tutte le sue belle promesse. E che poi se ne sarebbe pentito.
Ma adesso era impossibilitato a fermarsi, spinto da un orgoglio che gli fece dimenticare qualsiasi buon proposito. E quella voglia di redimersi adesso sembrava già solo uno stupido incidente di percorso...

Si era reso conto, non molto tempo prima, che la sua vita stava andando a rotoli, e quello che era ancora più ovvio è che lo stava facendo sempre più velocemente.
Ed era cresciuta in lui l'idea, la convinzione, che anni e anni di disgraziato egoismo gli stessero adesso presentando il conto da pagare, in rate che diventavano sempre più grandi e difficili da saldare.
Non aveva mai pensato troppo al futuro, ma il futuro adesso era quel presente difficile proprio perché inimmaginato.
E l'essere cresciuto, l'essere cambiato e forse maturato, lo mettevano di fronte a tutte quelle dannate domande alle quali non sapeva dare neanche una mezza risposta.
Doveva cambiare, questa era la sola cosa di cui era sicuro.

Doveva iniziare a guardarsi attorno, a preoccuparsi degli altri, a valutare bene quelle che poi si chiamano conseguenze. Doveva smetterla di seguire l'istinto, di lasciarsi sempre e solo trasportare dalle emozioni del momento.
Perché se le sue erano importanti, lo erano anche quelle degli altri, di tutte quelle persone che aveva incontrato, aveva finto di amare e a cui aveva fatto irrimediabilmente del male.
Ma poi il male torna, a piccoli e grandi dosi, ma torna sempre.
Chi semina raccoglie, e lui non aveva seminato mai niente di buono, non se ne era mai preoccupato.
Se ne era reso conto adesso, e forse non è mai troppo tardi per cambiare.
Se non voleva rimanere solo...

Ma adesso era li, a ripensarci sopra, a sapere di stare per prendere nuovamente la decisione sbagliata.
Era li, a dare retta ancora una volta al suo ego, solo per una stupida paura di non voler perdere niente, di non voler rischiare assolutamente nulla di se.
Alla fine non era affatto cambiato, e tutte quelle idee e credenze sul karma, tornavano ad essere solo cazzate da lasciare a quella demenziale serie televisiva.
I suoi sentimenti, le sue emozioni ed il suo orgoglio erano le sole cose importanti, e presto avrebbe messo di nuovo le cose in chiaro.
La sfortunata di turno ancora non lo sapeva, ma non avrebbe avuto il tempo per rendersene conto ne tanto meno per riuscire a scappare.
Sarebbe finita anche lei tra le sue grinfie. Sarebbe stata usata per un po, si sarebbe anche sentita importante.
Per poi essere disillusa nel peggiore dei modi.

Lui avrebbe rimesso in chiaro le cose, la sua scala dei valori dove lui era in cima e lei sarebbe dovuta stare al gradino più basso.
Anche se gli sarebbe dispiaciuto perderla, ma era convinto che ci sono, a volte, decisioni drastiche ma inevitabili da prendere.
Non sentiva dei rimorsi per questo?
Certo, e li avrebbe avuti per un po. Ma aveva imparato, nel corso della sua vita, a saperci convivere.
Ci era già passato : farlo agli altri prima che gli altri possano farlo a te.
E lei gli aveva dato la sensazione di voler giocare con lui, di credersi più forte e furba, di saper giocare bene le sue carte.
Ma bluffava, non avendo niente in mano. E lui era un asso al tavolo da gioco.
Lasciarle vincere la mano? O rilanciare per portarle via tutto?

Se ne sarebbe pentito, lo sapeva. E sapeva che si sarebbe sentito ancora più solo, che avrebbe eretto ulteriori barriere attorno a se.
Come sapeva che avrebbe mandato a puttane in una volta sola tutti gli sforzi che aveva fatto per provare a cambiare.

Ma forse, avrebbe avuto ancora tempo per farlo....

Manuel Chiacchiararelli

Manuel Chiacchiararelli
Manuel Chiacchiararelli
Nato a Roma, nel lontano 1975. Da allora sempre in movimento, prima in Italia, poi in Europa. Fermarsi e ripartire, rimettersi in gioco, fare esperienze sempre e comunque E la scrittura, unico punto fermo nella mia vita burrascosa, mi aiuta a catturare i ricordi... A fine 2011 finalmente ho coronato il mio sogno ed ho pubblicato il mio primo romanzo "Lo Sguardo dei Faggi" edito da Aracne Editrice .

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3 Commenti

  1. Non facciamo altro nella vita che passare da un punto di vista all'altro, questo è quello di quando non riusciamo a vedere luce...

    • o forse più che non riusciamo, non vogliamo...
      Per quanto riguarda i punti di vista, è prorpio quello che cerco di raccontare con questi 4 racconti sulle storie del cuore, o sulle relzioni in genere. Quattro storie, quattro persone...o forse solo 4 stati d'animo diversi nella vita di una sola...

  2. Sono momenti di crisi e sofferenza quelli in cui ci si rende conto della necessità di cambiare ma anche della nostra inadeguatezza, incapacità di dare una svolta alla nostra vita...E intanto il tempo se ne va


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