Le puoi vedere al calar delle tenebre,
quando tutto d'intorno diventa monocromatico.
solo la luce dei lampioni le illumina, sole,
per loro non esiste la primavera, ogni stagione
è scandita dal suono del tacco dodici di una scarpa sul marciapiede.
Le puoi trovare immerse nel bosco, libere di brillare,
miracolo della natura disegnano figure intermittenti,
come i fari che abbagliano il ciglio della strada
scrutano la bionda o la mora, l'ucraina o l'africana,
una libertà nei movimenti mal celata che nasconde turni e violenze,
nessun'aria pulita per volteggiare ma una squallida periferia dove
andare avanti e indietro a lavorare.
Voi angeli della notte, antiche come il mondo, compagne al minuto
di fedigrafi mariti e di uomini solitari in cerca di conforto, di
giovani ragazzi che non conoscono l'amore e di viziosi affaristi,
sempre a testa alta e con lo sguardo fiero, fazzoletti come minigonne
e calze a rete che celano il vostro tesoro,l a vostra sopravvivenza. Per obbligo o per scelta.
Lucciole, luminose, similitudine mai fu così azzeccata, portate fiere i vostri nomi,
Andra, Olsa, Marilena, Sofia finché per voi ci sarà una parola dolce,
di poesia, nessuno scaglierà la prima pietra, a chi un po' d'amore nelle notti vende
assaggiando nel cuore la tristezza altrui che trenta euro portano via.
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