Sognate e mirate sempre più in alto di quello che ritenete alla vostra portata. Non cercate solo di superare i vostri contemporanei o i vostri predecessori. Cercate, piuttosto, di superare voi stessi. (William Faulkner)

Provo un'attrazione particolare per tutte quelle cose a cui non riesco a dare un senso e quando ci riesco vi rimango affezionato come si trasformassero magicamente in terapeutici luoghi comuni.
I miei luoghi comuni.
È facile entrarvi, difficile uscirvi.
Pensieri e concetti non necessariamente veri la cui familiarità ed ovvietà diventa immediatamente riconoscibile alla memoria.
Quasi esperienze di vita vissuta.

Valutazioni interessanti, a volte anche acute, che possono essere utilizzate come punto di partenza per un'azione importante anche quando tutti sarebbero pronti a scommettere sulla loro indimostrabilità.
Eccomi qui, oggi come in tante altre occasioni, alle prese con i miei soliloqui dal retrogusto squisitamente filosofico.
È una ricorrenza consolidata.

Il mio incontrollabile bisogno di ordinato disordine che anche stasera profuma di sabbatiche speranze.
Io. I miei libri preferiti. L'inseparabile Apple e la mia incessante ed aliena voglia di scrivere.
Non ricordo esattamente quale sia stato il primo giorno in cui ho iniziato a concepire le mie note, ma deve essere stato senza dubbio un giorno in cui avevo davvero qualcosa da dire. Ricordo però il momento in cui ho preso per la prima volta in mano le carte. Era il giorno 4 del mese di luglio dell'anno 2008.

Ne è passato di tempo.
Quanti pensieri da allora.
Scrivere, ragionare, riflettere e scegliere.
Agire anche per sbagliare e sentirsi profondamente e meravigliosamente imperfetti.
Sapete, paradossalmente si pensa meglio quando non si hanno pensieri per la testa e questo è più di uno spietato “luogo comune”, ma soprattutto vale anche nel Texas Hold'em

Se non hai la testa libera, meglio lasciar perdere. Meglio salutare tutti e rimandare l'appuntanento a giorni migliori. Saper rinunciare è una scelta da grandi.
A differenza dei microprocessori che sono fatti di silicio e minuscoli pezzi di metallo, noi abbiamo una testa ed un cuore che nascondono sentimenti ed a cui dobbiamo rendere ogni tanto conto.
Abbiamo alzatacce da smaltire, problemi irrisolti da affrontare e tanti indescrivibili inestetismi dell'anima da sistemare ogni mattina. Tutte incalcolabili variabili che intaccano la percentuale di concentrazione necessaria affinché si possa giocare in modo decente. Succede così che un giorno siamo stanchi fisicamente, un altro lo siamo mentalmente, un’altra volta accusiamo disagi diversi per le motivazioni più differenti. E quelle poche volte che ci sentiamo veramente in forma dobbiamo comunque giocarcela fino alla fine contro l'avversario di turno con il rischio di perdere lo stesso.

Servono, motivazioni, disciplina e l'assoluta volontà di creare quelle condizioni migliori dove sappiamo di poter rendere al meglio.
Non importa che non si abbia a che fare con una disciplina fisica, occorre essere comunque in forma.
Qualche suggerimento.
Dormire, parecchio e bene. Mangiare, pochissimo e frequentemente evitando le abbuffate al mattino e alla sera. Gli alcolici sono tabù.

Una delle cose che mi sento di consigliare è di non giocare nemmeno on line nei giorni che precedono il torneo.
Ci sono giocatori si dedicano a impressionanti full immersion. Aprono tavoli su tavoli senza lasciare spazio nella testa ad altro che non siano pensieri legati a situazioni di gioco. Puó essere indubbiamente un ottimo allenamento, ma bisogna considerare che non tutti sono in grado di gestire compartimenti stagni nella testa.
Bisogna anche evitarlo il caos se non sei in grado di gestirlo.
Io quindi utilizzo un altro sistema.
Non le guardo neanche di striscio le carte.

Sì, magari rivedo qualche situazione su youtube, ma non di più.
Partite non ne gioco e cerco di evitare il più possibile l'argomento poker.
Ognuno ha un suo modo e questo ritengo sia per me il miglior metodo. Meglio scrivere e lasciarsi andare a pensieri disordinati.
Questo mi da tranquillità e lascia che io arrivi all'appuntamento importante affamato di poker. Quando hai una voglia strepitante di giocare, la soglia di attenzione è massima e non ci si distrae più.

Nel poker live è importante fare attenzione ad ogni singolo movimento di ogni giocatore. Non basta analizzare le mani.
In ogni sfida mi ritrovo sempre più spesso a valutare mosse, gesti, parole, posizioni, sguardi.
A prendere di conseguenza quelle azioni "profilattiche" necessarie a non cadere in stupidi tranelli.
Faccio molta attenzione a quale sia l'avversario giusto contro cui giocare, ma allo stesso tempo cerco di dare una personale interpretazione al gioco da apportare.

Questo alle volte mi rende dannatamente imperfetto.
Ma preferisco di gran lunga l'efficacia, all'efficienza.
Essere tecnicamente imperfetto, ma coscientemente efficace è un vantaggio invisibile che al lungo andare ti trasforma in qualcosa di dannatamente imprevedibile e letale.
Insomma, le migliori partite le si giocano quando si ha un’ottima forma fisica e mentale. Non serve essere tecnicamente ineccepibili. Un torneo giocato quando si è in pessime condizioni psicofisiche, solo perchè "ormai sto qui" significa uscire inevitabilmente e male.

Senza la giusta dose di concentrazione è davvero tutto inutile e non si deve peccare di presunzione.
La stanchezza o la disattenzione trasformano il torneo live in una partita turbo dell'on line, dove si gioca senza pensare troppo. Si cerca di agire in fretta per dedicare più tempo ad altro ed i nostri pensieri “fuori tema” prendono così vita.

È una sorta di incubazione. Un virus senza il quale forse ci concentreremmo solo ed esclusivamente sulla partita.
È curioso. Mi trovo qui a dispensare consigli e per quanto mi sforzi non ricordo esattamente quale sia stato il personaggio che mi abbia dato il primo suggerimento, come non riesco a ricordare i nessi che uniscono la mia attrazione per il poker e la mia passione per la scrittura.

In fondo, anche queste mi sembrano unite e slegate tra loro, come se non avessero alcun rapporto significativo, ma non potessero fare a meno l'una dell'altra.
Ho sonno.

Vorrei avere un interruttore in grado di spegnermi per qualche ora, ma non è ancora arrivato il momento di chiudere gli occhi. E poi addormentarsi a volte non rende niente più facile, anzi peggiora le cose.
Dopo aver fatto altri tentativi di immaginare il solito futuro migliore, alla fine scopro di essermi stancato ed abbandono l’impresa. La luce del sole sta ormai tramontando. L’effetto dell’ombra è svanito.

Chiudo le imposte della mia mente e già è ora di partire è per Venezia.
Sistemo disordinatamente i miei libri in valigia.
Poi do un’ultima occhiata alla nota che ho appena scritto. Sembra incompleta.
Poco importa.
Nella vita di ciascuno c'è sempre un qualcosa di non concluso e in ogni domani in cui mi risveglierò so che anche io troverò un qualcosa di incompleto lì pronto ad aspettarmi.
Mi viene in mente una vecchia barzelletta.
"Dottore Dottore mi fa malissimo se faccio così!"
"E lei non lo faccia, che è stupido!"

La morale.
Anche chi potrebbe farlo non è detto che sia pronto a darti tutte le risposte di cui hai bisogno.
Un altro luogo comune.

Gianluca Marcucci
Gianluca Marcucci
L'anno di nascita è un enigma: Il numero degli sbarcati con Garibaldi, moltiplicato i figli della Lojelo, sottratti gli apostoli, moltiplicato il modello della fiat più venduto nella storia, sottratta la maggiore età, per il numero dei moschettieri, diviso i punti cardinali. Romano di nascita, piemontese di adozione, imprenditore per passione, giornalista per definizione e scrittore per gioco. Dicono che sia un professionista del poker, ma la mia vittoria piu' grande è alta circa un metro, fa qualche capriccio e quando sorride mi trasforma in Peter Pan... //poker.sportmediaset.it/wpmu/

Suoi ultimi post

4 Commenti

  1. Sognate e mirate sem­pre più in alto di quello che rite­nete alla vostra por­tata. Non cer­cate solo di supe­rare i vostri con­tem­po­ra­nei o i vostri pre­de­ces­sori. Cer­cate, piut­to­sto, di supe­rare voi stessi. (Wil­liam Faul­k­ner)
    grande orso! bentornatoooooooooooooo

    • beh questa citazione mi piace proprio.

  2. Sembra un manuale di vita....o qualcosa di simile...

    eppure il tratto e la terminologia ha una buona efficacia, se riesce a prendere pure uno svogliato qualsiasi come me.

    Bello, mi piace....

    N.A.

  3. ed è un piacere ritrovarti su wordshelter con pensieri che solo apparentemente parlano di poker e scrittura, e che racchiudono un modo di vivere e di porsi di fronte alle sfide della vita.


Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commento *
Name *
Email *
Sito

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.