Poche parole al momento giusto e
quella coltre di ghiaccio si è
sciolta in una nuvola di vapore.

Ci mancavi solo tu a spettinare i
miei pensieri, io che con la gelatina
e un poco di lacca ero riuscito a dargli
una piega, resistenti alle intemperie della vita.

Fermati non voglio essere prigioniero,
il tuo respiro diventa affannoso e il tuo
odore di peccato e verginità non mi lascia scampo,
mi rimane solo di fumare e pensare a qualche
disastro nel mondo per placare la voglia
di consumarti come una candela di cera.

Hai acceso fuochi lungo la strada per farti seguire,
scorre caldo il sangue nelle tue vene,
più rovente della fiamma del mio zippo scarico.

Vattene, è meglio così, che la benzina incendia senza rimorso,
lasciando solo cenere.

poeta solitario
poeta solitario
Sono passato,un pensiero ricorrente,quel senso di vita nuova che mi pervade vedendo il disfacimento del mondo che fu, in un tempo non mio. E' proprio quando tutto sembra perduto che bisogna affrontare la fine col sorriso,perché ogni fine è semplicemente l'anticamera di un nuovo inizio. Nato nel 1977 l'8 di Febbraio dopo varie passate continuo la ricerca del mio amore perduto e del mio vero Io.Ho appena pubblicato la mia prima raccolta intitolata "Sensazioni d'Autore",un viaggio interiore nel tempo e nello spazio scandito da note poetiche e narrative.

Suoi ultimi post

1 Commento

  1. La cenere può essere gettata nel vento che la porterà ovunque. Oppure dalla cenere si rinasce più forti e rinnovati di prima. Dipende danoi, sì, ma a volte dipende anche dalla cenere.
    Ciao.


Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commento *
Name *
Email *
Sito

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.