Che strano, mi viene da sorridere in continuazione, improvvisamente tutto così leggero, piacevole, non solo sopportabile ma divertente, ho smesso di avere paura. Di sentirmi quel peso sullo stomaco, ho lasciato i bagagli in qualche posto e non li vado più a cercare. Non c’è più quella smania di ritrovare ieri da qualche parte, di tornare indietro rimediare agli errori… sto bene, sto bene qui, in qualunque posto. Ho pensieri nuovi, nuovi desideri che non sembrano affatto lontani e irraggiungibili come sempre. Improvvisamente tutte quelle ferite sembrano solo percorsi che mi hanno reso più certa di questi nuovi passi. E voglio bene a tutti, ma a me ne voglio molto di più adesso; forse è la strada fatta che prima o poi ti porta in qualche posto se mentre cammini guardi dove inciampi  e impari dalle montagne che attraversi. Forse invece è solo la fortuna che ti salva a un certo punto.

Guardare: c’è sempre qualcosa che merita di essere visto, mentre noi chiudiamo gli occhi guardando indietro, proprio lì davanti a noi c’è tutto il resto.

Guarda, ho mezzo cuore e te lo do adesso, l’ho trovato qui per caso, si era nascosto in qualche posto. Io credevo fosse morto quando ne ho staccato mezzo per lasciarlo lì, nell’unico posto in cui lo avrei mai fatto. Me ne era rimasto un pezzo, strappato, scucito,sgualcito e senza forze, e non lo sentivo battere più; lo avevo dato per perso.

Invece guarda qua, ce l’ho ancora… e chi l’avrebbe mai detto…
L’ho sentito all’improvviso svegliarsi da un lungo sonno e gli faceva male tutto, infatti ha pianto, ma è vivo, adesso lo sento.

Lo hai svegliato tu parlando piano e guardandoci dentro. Non è un gran che, me ne rendo conto, visto così ha tutta l’aria di un relitto, parla poco e fa fatica a camminare adesso, però ne hai mezzo anche tu in fondo e se li attacchiamo ne fanno uno intero.

Con un cuore intero di questi tempi possiamo andare in qualunque posto. Tienimi la mano però che tutta questa luce mi fa male agli occhi ma io stavolta non me ne voglio andare. Questo è il miracolo: io non ho voglia di scappare. Questo è… che mezzo cuore mi basta per dirti che sì… voglio rimanere.

Karen Lojelo

Karen Lojelo
Karen Lojelo
Karen Lojelo, nasce a Roma il 25 giugno del 1976. Ha pubblicato 'L’amore che non c'è' romanzo 2008), la raccolta di poesie 'Binario 8' e 'l'ebbrezza del disincanto' (romanzo 2012). Nel 2013 è andato in scena uno spettacolo teatrale scritto da lei: Riflessi con la regia di Virginia Pavoncello. Nel 2018 è uscito il romanzo 'Non ti scordar di te' edito da Viola editricee vincitore del premio speciale della giuria al concorso internazionale Montefiore, subito dopo 'Margherita' una raccolta sui generis di racconti e monologhi su questo personaggio immaginario e dedicata alla sensibilità femminile. A novembre 2018 viene pubblicata una nuova edizione indipendente rivisitata e corretta di 'Binario 8', poesie strettamente collegate con i racconti di 'Margherita'. A breve è prevista anche l'uscita di un'antologia di racconti da lei curata con la partecipazione di altri scrittori tra cui nuovi autori e nomi noti. Gestisce un sito multi autore che promuove la scrittura e l’arte in tutte le sue forme //www.wordshelter.it/ Il suo sito personale //www.karenlojelo.it/

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4 Commenti

  1. Bellissima questa sensazione e arriva anche a me una sorta di illogica allegria a leggerti.
    Ciao Karen.
    [youtube NO3Z26zAPMM //www.youtube.com/watch?v=NO3Z26zAPMM youtube]


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