Morire per vivere

Recensioni Vito Tripi

di Vito Tripi

Ci siamo, il cambiamento è in corso: il 2012 per la Gargoyle si apre con il suo primo titolo fantascientifico per la collana “Extra”, iniziata il novembre scorso con Hollywood Detective, ossia Morire per vivere di John Scalzi.

Un romanzo quanto mai poliedrico che combina i temi della fantascienza con quelli della fiction bellica, con una spruzzata d’ironia e critica sociale. Ma andiamo con ordine e seguiamo la trama.


Pianeta Terra in un futuro non precisato, ma forse non troppo lontano, l’America è uscita vincitrice da un nuovo conflitto su vasta scala che ha visto come sconfitti gli abitanti della Penisola Indiana. Per far fronte al grande numero di profughi, e probabilmente alle risorse sempre più scarse, sono iniziati dei nuovi piani coloniali che interessano i pianeti abitabili fuori dal Sistema Solare. Ma ogni buona campagna imperialistica, ops coloniale, ha bisogno di un buon esercito per proteggere i coloni, giacché non solo i terrestri sono interessati a colonizzare, o forse perché i pianeti scelti non desiderano, essere colonizzati. Viene, dunque, istituito il corpo delle Forze di Difesa Coloniale (FDC), esercito quanto mai atipico in cui i coscritti sono pensionati che rinunciano alla loro vita, in ogni senso, e al loro corpo per diventare soldati geneticamente modificati. E qui entra in scena il nostro protagonista, io narrante di tutta la storia: il settantacinquenne John Perry, vedovo da alcuni mesi, si arruola nelle Forze di Difesa Coloniale imbarcandosi, assieme ad altri volontari, sull’astronave “Henry Hudson”. All’interno del veicolo spaziale, la coscienza dei commilitoni verrà trasferita in nuovi corpi potenziati in modo tale da disporre di una forza prodigiosa e sensi molto sviluppati, mediante una tecnologia avanzata. Corpi, potremmo dire, totalmente alieni data la perfezione fisica e, soprattutto, la pelle verde e gli occhi felini. Altro particolare il computer cerebrale che hanno inserito in testa, il beanstalk (che Perry battezza Testa di Cazzo) che, oltre a fornire agli arruolati informazioni su tutto, monitora il loro pensieri consentendogli di comunicare mentalmente. Perry sulla “Hudson” farà amicizia con altri volontari Alan, Tom, Harry, Jesse, Maggie e Susan e formeranno il gruppo degli Arzilli Coglioni.

Dopo un periodo di addestramento sul pianeta Beta Pyxis III, e svariate missioni, Perry viene mandato a combattere i Rraey, ma l’astronave, d’un tratto, viene intercettata, attaccata e lui dato per morto. A salvarlo arriva la Sparviero la nave della misteriosa Brigata Fantasma, forze speciali delle FDC, guidate da Jane Sagan, che somiglia in modo impressionante a Kathy, la defunta moglie di John. Il nostro eroe scoprirà altri particolari sulla genetica adoperata dalle FDC mentre si prepara alla più rischiosa e importante delle sue missioni.


Morire per vivere
come dicevo ha tanti rimandi interessanti. Iniziamo con un particolare: corpi modificati geneticamente, alti, con occhi da gatto, la pelle verde che operano su un pianeta ostile… mmm visto che il libro è del 2005 credo che un certo Mr. Cameron, con i suoi Avatar blu, debba molto al buon Scalzi! Ora veniamo alle sottili critiche che l’autore fa alla mentalità americana. Intanto la guerra combattuta nello Spazio richiama tanto le guerre preventive che Bush scemo, pardon, Jr ha portato avanti, difatti tra i Paesi vinti c’è il Pakistan definito a suo tempo “Stato Canaglia”. Lo stesso Leon, rapida apparizione del libro, incarna i conservatorismo repubblicano teocon di Oltreoceano. Poi veniamo all’eugenetica e alla medicina: l’Unione Coloniale possiede ritrovati tecnico-scientifici talmente tanto all’avanguardia che secondo Tom, medico in pensione, sulla Terra potrebbero salvare innumerevoli vite. Questo dimostra che i Governi, di qualsiasi mondo, quando si tratta di guerra i soldi per la scienza li investono e come. Anche il discorso del beanstalk, riprende le teorie del grande complotto per dominare la mente dei cittadini. Scalzi critica la guerra in ogni sua forma ma non attacca mai i soldati di cui riconosce il valore e l’importanza delle loro vite. Anche il razzismo viene affrontato il giudizio che le reclute danno a prima vista vedendo due razze aliene al computer fa giudicare malevole quelle dall’aspetto più ripugnante mentre giudicano, a torto, paciose quelle dall’aspetto più innocuo. Anche la situazione dei coloni è rivolta sia al passato quanto al presente. Al passato perché ricorda i grandi bastimenti di emigranti che partivano per il Nuovo Mondo, anche se qui si parla di Nuovi Mondi, e col presente in riferimento alle orde di disperati che arrivano ogni giorno, anche se l’America, a differenza del Vecchio Continente, non deve far fronte a questa realtà.

Scalzi, col suo tono irriverente, canzonatorio e licenzioso ci regala un libro a tutto tondo.

 

TITOLO: Morire per vivere

AUTORE: John Scalzi

EDITORE: Gargoyle Books

PREZZO: € 18

PAG: 312

GENERE: Fantascienza

ANNO: 2012

 

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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