Quello scontro non fu niente di più di una “scaramuccia”, e nei libri di storia quello scambio di colpi non viene nemmeno menzionato, ma per Christopher fu un evento importante, forse il più importante nella sua vita: in quella “scaramuccia” perse il suo migliore amico. In quella “scaramuccia” capì cosa fosse veramente la guerra; capì che tutto ciò che gli era stato detto erano menzogne; capì che in guerra non ci sono vincitori; capì che non c’è onore nel cercare di uccidere un proprio simile per volere sopravvivere; capì che da ora in poi ogni cosa sarebbe stata valutata diversamente. Una settimana dopo venne ferito mortalmente a Gettysburg.
tratto da "Oltre il confine", l.m.s. di Stefano Crifò
oggi sembra che tutto quello che leggo mi porti con la mente volente o nolente oltre il confine...