di Vito Tripi
L’idea che il mondo finisca per uno starnuto è paura radicata nell’immaginario collettivo dai tempi della Morte Nera, quando veramente si rischiò di arrivare ad un passo dall’estinzione. Da allora gli scrittori, anche Manzoni, autore troppo sopravvalutato e sovrastimato a mio avviso, ha inserito nel suo brodoso capolavoro I Promessi Sposi una parentesi epidemica, hanno sempre attinto da questa paura ancestrale senza parlare dei registi cinematografici. Che sia un morbo zombie, rabbioso, una febbre emorragica, una variante della spagnola il piccolo virus bastardo ci contagia sempre per via letteraria.
Ed è proprio da un virus, vecchio di secoli, che nasce il nuovo romanzo del genovese Claudio Paganini dall’emblematico titolo Pandemia edito dalla 0111 Edizioni per la collana LaGialla. Tutto inizia con un uomo che si svegli all’improvviso in un luogo che non conosce. Si chiama Steven Arthur Gulty è un medico e un inventore creatore dei nanodroni anticorpi artificiali creati per migliorare le cure dei malati terminali. Solo che di questa rivoluzionaria scoperta esiste un solo paziente: lui. Difatti, per non infrangere nessun giuramento deontologico, ha iniettato a se stesso, malato terminale di leucemia, una dose di nanorobots. Tornando al suo brusco risveglio egli è all’interno di una sofisticata struttura medica dalla quale sembra non poter uscire. Dopo aver iniziato a studiare gli appunti e il materiale presente nelle stanze, i diari di due medici dell’equipe, fa un’inquietante scoperta: il mondo è a un passo dalla catastrofe, se non ci è già finito dentro, per via di un misterioso virus mummificatore. A riportare alla luce il terribile flagello è stato un gruppo di ignari archeologi che scoprendo una necropoli dello scomparso popolo degli Anasazi ha diffuso il morbo.
Tutto sembrava perduto sino a quando alcuni medici non ha scoperto, nel sangue modificato di Gulty un’eventuale cura al virus. Pertanto il nostro protagonista, in coma autoindotto, è stato trasportato in una struttura speciale in un luogo segreto. Solo che le cose hanno preso una piega quanto mai tragica e il nostro protagonista si è ritrovato solo in quella struttura abbandonata. Conscio della situazione e con importanti risultati in tasca il nostro dovrà avventurarsi nel mondo di superficie per vedere se c’è ancora un’umanità da salvare.
Con un inizio da 28 Giorni dopo, il libro di Paganini si dimostra un avvincente fanta-thriller mescolando scienza e spiritismo. Ampie descrizioni medico-scientifiche si alternano a visioni e sogni da sciamano. L’autore trasporta il lettore da un piano di tipo fantascientifico ad un di tipo urban fantasy. Difatti il protagonista ha sviluppato dei poteri ESP che gli torneranno utili nel suo viaggio alla ricerca della civiltà. Pandemia mostra immagini di un’umanità abbrutita che in molti casi ha reagito con la violenza e il saccheggio alla caduta della civiltà come in altri casi è stata in grado di serbare la propria dignità.
Scritto in una maniera schietta e pulita con un’alternanza di personaggi dall’io narrante di Gulty a quello diaristico della Dott.ssa Lafitte del Dr. Rubin. Paganini attinge sapientemente da classici della fantascienza come Andromeda, dagli horror come Io sono leggenda sino alle teorie più o meno accreditate sulla scomparsa del misterioso popolo degli Anasazi affrontata spesso dal duo Preston&Child nonché dalla pellicola Phantoms. Un lavoro interessante e avvincente e senz’altro non scontato e prevedibile. Uno di quei romanzi che ti lasciano col fiato sul collo che anzi in un primo momento ti lasciano presagire ad un determinato finale che viene poi magistralmente smentito.
TITOLO: Pandemia
AUTORE: Claudio Paganini
EDITORE: 0111 Edizioni
PREZZO: € 14,50
PAG: 140
GENERE: Fanta-thriller
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