Nella ferma decisione
d'innalzarmi
riparo le membra
La striscia di luce
pare sottile
ma sfiora le occhiaie
e fa meraviglie
sulla nuca nuda
Scostami i capelli,
ascolta
l'inaccessibile.
Ci eravamo immaginati afflitti
siamo nuvole d'oro
Genera il corpo
della strega
capricci di fiamme
vento verde
È un altare di filigrana odorosa
la poesia.
È i capillari del passo alato
che non esita,
la tunica desta
ed impertinente del cielo
ch'esce dalle sue finestre rotte.
Sconvolgenti cristalli
respiri di serpi marine
colibrì d'argento
steli d'abisso
i versi
nati dalle coppe
della sacra rosa.
La scala intatta
che morde,
lo spazio vergine
oltre il giorno
che scava incessante
il mio grembo.
Come fosse un giglio
di turchese sventrato
che di piacere porpora
canta l'invisibile
che lo ha fatto suo.
Elena Condemi
La poesia è il nostro richiamo.
Grazie a te