Quando la paura fa XII

Recensioni Vito Tripi

di Vito Tripi

Ogni tanto in Italia ci sono delle interessanti realtà editoriali che fanno ben sperare. Questo nonostante i tagli alla cultura (anche se al cinema sono più che giustificati), e nonostante il fatto che il livello culturale dell’italiano medio si sia abbassato. Difatti, ormai, si è persa la differenza tra scrittore e scrivente, altrimenti non si spiegherebbe l’immeritato successo di Moccia…In ogni caso esistono giovani case editrici che fanno ben sperare per la nostra cultura. E questo riguarda in particolar modo la letteratura di genere, in questa fattispecie l’horror, per anni bistrattata e mal giudicata, se non addirittura ignorata, da una certa critica letteraria. L’horror ha sempre avuto un odio bipartisan. Però, ora, le cose stanno cambiando. Oltre alla romana Gargoyle Books da anni si fa strada le Edizioni XII piccola e giovane casa editrice che però sta facendo sentire la sua voce. Con essa si sono dilettati autori, per lo più nostrani, già rodati come Arona e Marolla, e altri emergenti ma che non hanno deluso le attese dei lettori. Ora ci sono negli scaffali delle librerie due nuovi titoli della XII ossia Malapunta di Morgan Perdinka e La Mezzanotte del Secolo di Samuel Marolla.

Ma andiamo con ordine. Esistono gli pseudobiblia, ossia libri non veri ma citati nei romanzi come tali, ma esistono anche degli pseudocriptores, ossia scrittori inesistenti, o alterego di scrittori veri ma considerati tali. Questo potrebbe essere il caso di Morgan Perdinka, anche se, dal suo punto di vista, potremmo essere noi a non esistere! Forse Morgan Perdinka è reale e vive dietro lo specchio di Danilo Arona o dietro la sua Ombra, o forse sono vaneggiamenti di un povero giornalista che non sa più che scrivere…
Comunque la si veda Perdinka ci ha regalato Malapunta un testo notevole che entra nelle viscere del lettore. Dopo tre interessanti saggi a firma di Arona, Perdinka e Chiara Bordoni, che sono una summa di tutto il lavoro aroniano-perdinkiano, diveniamo turisti, non per caso, di una pittoresca isola del Mediterraneo tra la Toscana e la Corsica chiamata, appunto, Malapunta. Un’isola affascinante e inquietante allo stesso tempo, ove a metà Ottocento un eccentrico Lord inglese fece erigere una villa scavata nella roccia. Ma la storia di questo pezzo di terra in mezzo al mare è più antica e risale al periodo dei Celti quando, ivi, i druidi avevano un loro santuario fino a quando le truppe romane di Nerone non vi giunsero…
Torniamo ai nostri giorni, l’ingegner Nico Marcalli, ad un costo spropositato, ha acquistato la casa isolana, non l’ha fatto per moda o per fare lo smargiasso con i suoi amici ricconi, no il suo gesto è guidato da un motivo ben più profondo e drastico, vuol farla finita. Mesi addietro, infatti, per la sua stupidità, ha causato la morte dell’unica persona che per lui contasse qualcosa, sua moglie Gabry. Alcuni sciortini di troppo, una curva presa male ed un tuffo in acqua. Pochi secondi e tutta un’esistenza scompare. Marcalli, quindi, in quest’atollo sperduto nel Mediterraneo spera di farla finita, non sa ancora come, con abuso di alcool, cadendo da una rupe, ma vuole morire. Non è solo, però, su quello scoglio, ci sono Carmine il barista, Gionata il pescatore, le due guardie forestali Serena e Pietro, giovani e innamoratissimi, e un pastore romeno che pasce le capre, uniche e vere padrone di Malapunta.
La morte verrà sull’isola ma non prenderà Nico bensì Serena nella maniera più brutale possibile. Così il nostro protagonista, rimasto solo nel mese di dicembre, inizierà una personale indagine per capire, per scoprire cos’è realmente successo arrivando nei segreti più reconditi dell’isola…
Stop ci siamo sbagliati! La storia è un’altra: c’è un gruppo chiamato i Redivivi interessato, assieme ad uno studioso spagnolo, ad effettuare un test sui sogni in un’isola chiamata Malapunta nell’arcipelago toscano i volontari si chiamano, Serena, Pietro, Gionata e Carmine…Qualcosa non quadra eh? Perché questa è Malapunta, una storia dentro l’altra, una specie di scatola cinese che porterà il lettore nei sentieri onirici dei sogni. Un libro che riunisce molte tematiche care all’autore e che si dimostra un’opera davvero originale. L’autore non tradisce il suo impegno sociale descrivendo l’inferno dei bambini-topo delle fogne di Bucarest e il disastro lasciato dal vecchio regime di Ceausescu. Ma Malapunta è anche di più, a mio avviso è anche una storia sull’amore quello vero, quello che ti da tutto ma ti toglie anche tutto, quello che vince le pareti del tempo e dello spazio, e pure della morte, quell’amore che sembra da sogno ma che ci aiuta a rendere la nostra vita un sogno, o qualcosa di simile.

La Mezzanotte del Secolo è un’altra grande prova della bravura antologica di Marolla. Il giovane autore meneghino ancora una volta riesce a trascinare il lettore in un turbinio di orrore e paura in una maniera lenta e delicata quasi come una carezza. Ogni sua storia affronta temi di attualità scottante in Tenebra al Neon, gli orribili vecchietti del condominio di Via Saterna 28 sono un chiaro rimando alla pedofilia e all’infanzia negata. Nuove vite, liberamente ispirato a Il mantello di Buzzati, oltre a rivedere il mito del vampiro è un elogio all’amicizia ma anche una critica alle attuali guerre preventive. Il tatuaggio di ghiaccio, è un’interessante viaggio nel folklore montano e di sottecchi mostra la vita degli insegnanti precari. Una notte al Ghibli, è un excursus nel mondo dei RIS e nelle leggende libiche anche se sul finire della storia si sente un certo odore di zolfo. Il ninja bianco, forse è la storia che si distacca un po’ dalle altre perché non può definirsi veramente horror ma per la sua realtà e la sua sensibilità fa quasi paura. Insonnia ricorda un po’ i vecchi Creepy, e ci mostra la vita solitaria dei nostri anziani e la piaga sempre crescente del bullismo. Assenza, potremmo quasi definirla una storia di fantasmi, ma non nel senso classico del termine, bensì il fantasma della solitudine, della noia, di quelle persone grigie e anonime che hanno lasciato scorrere la loro vita senza accorgersene che ci passano vicino come ombre, o meglio, come fantasmi. Luoghi oscuri, è una storia di vendetta, o di giustizia dipende dai punti di vista, che rimanda un po’ a Prey, uno dei racconti più famosi di Richard Matheson, ma che acquisisce un fascino davvero unico. Chiude l’antologia L’ultima sambuca al Bar dell’Ortica, una storia di una vendetta che va oltre la morte, ma anche un stoccata alle ‘ndrine sempre più potenti e minacciosa nell’hinterland milanese. Le storia di Marolla sono così, partono dalla semplicità, parlano di orrore e di realtà quasi fossero un connubio perfetto, ma è proprio questa la bravura dell’autore la capacità di far passare l’indicibile e lo spaventevole attraverso le pieghe delle nostra quotidianità. Mostrandoci anche la banalità del male quando il pensionato Lorusso chiede a uno dei suoi “giovani” persecutori perché avessero scelto proprio lui, e si sente rispondere “Perché sei capitato…Perché ci andava”. Ma c’è un altro tratto che, personalmente apprezzo di Marolla, ed è il nostalgismo, niente di politico s’intenda, è quella nostalgia degli anni ’80, tanto criticati e bistrattati, ma in cui io, e altri come me, sono cresciuti, hanno sognato, hanno giocato e hanno amato. Quel rimpianto dell’età dell’innocenza, di quando bastava pochissimo per essere felici, prima di ritrovarci, volenti o nolenti, nel mondo dei grandi. Di quel mondo fatto a misura di ragazzino, che poteva essere Milano, Roma o Regalbuto. Di un mondo fatto di amicizia, di risate, di cose semplici che forse non tornerà mai più.

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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