Potrei svegliarmi adesso e dire che ci avevo quasi creduto.
Creduto a cosa? Creduto in quale momento?
Ho faticato molto per ritrovarmi qui a scorgere immagini della mia vita
(che non sono così interessanti forse)
nemmeno altamente qualificate.
Mi chiedo cosa avrei voluto.
Mi chiedo cosa non ho voluto e cosa non ho potuto.
A volte vorrei alleggerire il vago peso dei miei ricordi
che mi ruotano intorno come belve rabbiose di fame...
bramano e cospirano alla mia mente,
ormai sipario di troppi teatrini solitari, in cui nemmeno io mi riconosco come protagonista.
E' la fine questa? Quale fine? Di quale mondo? Ma che mondo e mondo?
Ammesso e concesso che non ce ne sia abbastanza per tutti
mi rendo conto che non tengo le fondamenta del mio castello di sabbia.
(Il cemento su cui l'ho costruito era scaduto e mi manca il piano antisismico per reggere alle scosse.)
Ma che scosse? Quelle imposte dalla vita? Ma che vita?
Come se volessi far credere che qualcuno abbia scelto al posto mio.
Come se volessi specchiarmi e vedere che in fondo
non è più tempo per giocare a nascondino dietro le siepi dei palazzi.
Stasera chiudo il sipario.
Domani si accenderanno di nuovo le luci, messe per un pubblico fantasma.
Senza domare le belve apro le gabbie e che le danze abbiano inizio.

Selene Porcaro
Selene Porcaro
Era l'11 agosto del 1979 quando mia madre dopo dieci giorni di "travaglio" riuscì a mettermi al mondo all'ombra della Torre Pendente nella città di Pisa. Provengo da una famiglia con origini campane,molto numerosa e chiassosa ma che non cambierei mai con nessun'altra al mondo. Dopo le scuole medie nella cittadina in cui vivo ho frequentato il Liceo Classico a Pisa per tre anni per poi abbandonare tutto e mettermi alla ricerca di una me stessa che forse non avevo mai perso. Dopo vari lavori ho deciso di frequentare il corso per Operatore Socio Sanitario dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e dopo la qualifica,presa nel dicembre 2010 lavoro da circa un anno con gli anziani. Ho iniziato a scrivere a otto anni,una sera guardando fuori dalla finestra della mia camera,molte cose sono cambiate nel paesaggio circostante ma la mia passione per la scrittura mai. Non potrei vivere senza scrivere,senza fare fotografie,senza ascoltare musica e senza leggere:questi sono i pilastri fondamentali della mia esistenza. Credo nella giustizia e nella lealtà,dico sempre quello che penso e lotto per le cose in cui credo. Amo la mia famiglia ed i miei amici ma soprattutto i miei numerosi nipoti. Ringrazio Dio o chi per Lui per avermi concesso questo meraviglioso dono che è la Vita.

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2 Commenti

  1. 'Mi chiedo cosa non ho voluto e cosa non ho potuto.' Già anche io a volte me lo chiedo...

    • ci si potrebbe perdere tra queste domande ....forse , alla fine, abbiamo voluto quello che abbiamo potuto al momento...e forse non sempre volere e poter combaciano


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