Sacralità è concetto antico quanto l’uomo,
concetto attraverso cui uomo ha avuto il coraggio oppure il bisogno di alzare gli occhi verso il fuori di sé con umile spirito d’ accettazione di inferiorità.
Se il concetto di sacralità si smarrisce l’uomo torna ad essere cieca termite che divora il suo stesso precario ponte sul tempo.

Dov’è il sacro?
Dove i nostri confini si perdono in ciò che accettiamo di non spiegare ma solo contemplare e sentire dentro.
Chiamate sacro dio oppure la perfezione di una foglia di ginko.
Non c’è reale differenza se non quella che la nostra mente cerca di definire per sentirsi al sicuro dall’incertezza.
Ma il sacro è oltre i confini.
oltre gli occhi...
oltre la mente…

Al sacro porta l’apparente follia della vera libertà.
Nel sacro il nostro io entra in contatto vero e nudo con l'intorno,
senza difese...
né armi…

Il sacro è nel silenzio vivo di una secolare foresta.
Nel sacro le radici e le ali della nostra carne.
Il sacro è in quel passo nel vuoto che porta il corpo a danzare fuori dal tempo e dallo spazio,
come alieno drago serpente che si dimena per riconoscere sé stesso.
Il sacro è in un viaggio di suoni tremolanti e accesi che percuotono e cullano ciò che era solo fertile silenzio in attesa.
Sacra è l'unione profonda di due esseri in uno.

Il sacro è la porta.
Al contatto col sacro diveniamo un tutt’uno con i nostri io mostro, soffocati ed inascoltati che contorti divorano, brandello a brandello, i semi inespressi ancora della nostra essenza profonda.
Senza riconoscere il sacro possiamo dare un significato a noi stessi?
Oppure ci basta abbandonarci alla deriva del tempo sulle perfette ed attrezzatissime, quanto illusorie, scatole costruite dalla mente, senza mai rischiare di affondare ne di prendere il volo?

Tutto a volte sembra così immutabile, congelato e scritto eppure non moriremo fatti di nessuno degli atomi di cui eravamo composti alla nascita.
Siamo involucri in trasformazione da riempire di senso,
fatti di ciò che era e che tornerà ad essere polvere di stelle.
Ed è solo il cammino che può darci un senso, mai la partenza né l’arrivo.

Siamo fango e sangue…
Acqua e fuoco…
Vita e morte disciolte in un unico calice…
…oppure solo vermi che senza memoria solo divorano il proprio cammino.
Scelta o non scelta…
Cercare il sacro è trovare noi stessi, perché trovato il confine sapremo chi veramente siamo.

In un giorno come questo forse basterà dipingere del mio sangue le labbra della mia donna e fare si che lei dipinga le mie del suo per poi nutrirci l'uno dell'altro sotto quel buco profondo nel buio che nasconderà per un pò la notte al cielo.

Tutto può essere perfetto se gli si dà il giusto valore...
E quindi ciò che scegliamo lo sarà.
A meno che, certo,…
questa notte non siamo invece attaccati dalle forze di Vega.

RickMor Pan
RickMor Pan
Oggi sono un ricercatore. Quando sarò stanco di cercare scriverò ciò che ho trovato. Nel frattempo ogni tanto scrivo... Sono tante cose e forse nessuna per davvero. Ma fare ciò che si ama sempre è più che abbastanza no?

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3 Commenti

  1. in questo giorno particolare in attesa dell'eclissi e della nostra luna rossa... e concordo con te tutto può essere perfetto se gli si dà il giusto valore.... e mentre per qualcuno sacro è Dio, per me è lo è la perfezione della natura... grande pezzo Rick e sbaglio o stai cambiando negli ultimi racconti stile?

  2. Tutto può essere per­fetto se gli si dà il giu­sto valore…
    E quindi ciò che sce­gliamo lo sarà.

    eh gà...piccola grande verità...

  3. grazie a tutti!
    ...ieri mi sentivo un pò così ed ho gettato su carta il fiume.
    Riguardo allo stile... cambiare?
    No, questo è solo uno dei riccardi, un riccardo un pò seriosopseudogurico che però ogni tanto ha bisogno di uscire fuori eh eh
    Buona giornata a tutti!


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