Tutto quello che posso è sbattere i pugni

nello stesso muro che ho cocciato per anni.

Lo sgretolio della materia tra dita rabbiose,

la parola che scivola tagliente tra i denti,

la verga ansiosa di colpire il mio vigore.

 

E ancora tu, intriso di storia e di dolore,

mi giri intorno con un serpente letale,

riproducendoti come l’amara sorte

che allunga dita disumane,

oltre il riparo del mio giubilo.

 

Sei un fuoco liquido che passa dalla gola

e mi ribello calciando te come la sabbia.

E tu sei goccia di limone sulle mie ferite,

sei l’anima assemblata di una donna fatta a pezzi,

sei quello che prosegue , mentre tutto il resto frana.

 

Lasciami, come mi hai lasciata tempo addietro,

senza la gioia della gioventù che mi hai rapito,

negli anni in cui le stelle fanno luce sugli amanti

e  a me le hai spente tutte come avessi dei pulsanti,

TU, che mi hai donato giorni buoni solo alla rovina.

 

Questa è l’ennesima poesia scritta per nessuno,

scritta nel limbo di un grido esasperato,

scritta nel giorno biondo dello schianto,

scritta nell’angolo tetro della rievocazione.

Scritta per la tragedia in me, in cui risiedi.

 

Laura Bertolini
Laura Bertolini
NUOVA SILLOGE: "Sospesa fra due Mondi" Mds Editore,2019. Cerca i miei libri su Amazon:"I colori dentro" - "Extreme Fishing". Laura nasce a Cecina il 15 Gennaio 1978. Scrive le prime poesie all'età di 8 anni, sorprendendo gli adulti per la sua precoce vocazione letteraria e per la straordinaria facoltà di percepire il colore di tutto ciò che la circonda. "Mi sono autodefinita un'attivista poetica perché mi piace usare la poesia per far riflettere le persone, per animare i sentimenti, tradurre in parole ciò che vedo con i miei occhi, o come mezzo di denuncia. L'elemento della Natura, nelle sue colorate manifestazioni, con i suoi odori, si mescola all'umano in quanto essenza primordiale, forza generatrice e rigeneratrice. Si presenta spesso nei miei versi perché ho radici che affondano completamente negli elementi naturali. Io sono figlia del mare, della valle, della montagna. Da bambina ascoltavo la voce degli alberi e del vento. Questa è la mia essenza. La forza motrice che mi permette di organizzare incontri di reading con il pubblico, e che mi manda avanti come artista, è data dalle persone stesse che comprano i libri, che mi raccontano le proprie storie di vita e condividono con me le emozioni. Penso di essere una voce, portatrice di messaggi, che sempre parlerà."

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10 Commenti

    • Ciao Laura. ..I ha provato a tradurre la sua poesia, ma non legge come pure dovrebbe. Ho preso l'idea di ciò che lei diceva e l'ho amato! Certo, è molto più bell'nell'italiano di in inglese. E sono l'hopnig che QUESTA traduzione viene dall'altra parte correttamente. Ringraziarla così molto per dividere la sua poesia! Lei ha una grande quantità di talento, ma ho saputo già ciò! Vederla presto! Kate

      • Hi Kate, thanks for appreciating my poems!!! I know, it's hard to translate from Italian, is why I cannot write directly in English.But I can explain you what I meant.I can say this is a poem about suffering for past love.That kind of stories that knock out your happiness forever.It's a moment this poem, the moment when you are in your future and think back for some reason. And you find out you still suffering, because there is a wound in your mind or in your heart , that is hard to healing.And so you link your memories to your anger and you 'd like to kick his bottom, kicking him far from you. And when I say "you" I mean your memories..and this is sadly impossible to do.
        Thanks!

  1. come al solito le parole più belle vengono spese per chi in qualche modo ci segna... ci entra dentro e non vuole uscirne più.

  2. vorrei citare una mia amica, si chiama Giusy e mi conosce da una vita.<<questa arriva come uno schiaffo in pieno viso, in un istante di pura follia... ci sono anni di evoluzioni, rielaborazioni e rievocazioni dentro... è intensa e sconvolgente come tutto quel momento...>> .Infatti, le parole migliori sono spese, almeno da me , per trasformare i sinistri giochi della vita in poesie.Ringrazio sempre chi mi ha fatto male.Perchè almeno ho modo di regalargli l'amore e l'onore di una poesia.Se scrivo per il male è perchè l'ho superato.E' l'ultimo atto la poesia per me.Dopo di che cala il sipario.

    • ESATTO....il dolore ci permette di scrivere e di imparare e di crescere... bisogna sempre ringraziare forse, metaforicamente, chi ci ha fatto male quando , almeno a livello artistico è una grande forma di ispirazione, è lì che si scrivono le cose migliori...mia zia diceva sempre: gente felice non ha storia...

  3. "E' l'ultimo atto la poesia per me.Dopo di che cala il sipario." Lo stesso provo io quando scrivo.
    Sono sentimenti ed emozioni che ho metabolizzato, posso esprimerli su un foglio/scermo e
    con serenità archiviarli.
    La tua poesia trasmette forza, le parole scivolano su tutto quello che ti ha fatto soffrire...
    e può calare il sipario.

  4. Molto bella e mi associo a Karen: Potente è l'aggettivo giusto!

  5. estema, forte, appassionata, come l'oceano il un giorno di tempesta. Salpare e' rischioso e non si puo' altro che stare in riva a guardare e farsi scompigliare i capelli dal vento impetuoso.
    Le tue emozioni sono come una tempesta, meno male che sia seguita dalla calma. Almeno l'anima ha tempo di riposare..


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