In apparenza nulla da dire
Lo scrittore è fermo davanti al foglio bianco
Lo scultore è immobile come la sua pietra
Così il pianista è sdraiato e perso orizzontalmente come i tasti del piano a cui è vicino
Così il pittore resta con lo sguardo fisso nel bianco panorama della tela
Eppure lo scrittore ha cercato il foglio
Lo scultore la pietra
Il pianista il suo piano ed il pittore la vergine tela
Perché?
Nessuno ora ha storie da raccontare
Forme da decifrare
Note da suonare
Mondi da colorare
Cosicché iniziano le danze
Delle strane danze
Fatte di segni circolari e lettere sparse in parole disperse
Sgretolamenti ed incisioni abbozzate
Melodie atonali improvvise perse nel passare a successive note
Linee dai toni indistinti in paesaggi accennati ed autocoprenti
In movimenti tanto lenti
Quanto rapidi ed assesti
Scarabocchi
Su scarabocchi
Vero
In apparenza nulla da dire
In apparenza
Perché stanno dicendo molto
Intensamente
Con grida che oltrepassano la voce
Lontane dal comprendere semplicistico e vicine al sapere innato della semplicità immediata
Nei moti dall’amare
Del raccontare scolpire suonare dipingere in sé
Fuori dalle ragioni non percettive di logiche incatenanti
Dentro le pulsazioni percettive di anime liberanti
Creatività oltre le creatività
Ricerche del senso oltre il cercare senso
Di desideri che chiamano se stessi
Parlando dei sé
In scarabocchi
Emozionali
In quanto tali
Più onesti profondi e sentiti che mai
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