Chi si abbandona alla solitudine
questo presto è solo. (1)
Nella solitudine mostrerà l'originale,
il bello rischioso e sorprendente,
la poesia,
ma anche l'insensato,
lo sconveniente,
l'assurdo e l'illecito. (2)
Quando cadrà
non avrà chi lo sollevi. (3)
Così quell'anima rimasta sola
sentirà sotto di lei
un enorme mare,
e sarà così sola che parrà persino
che Dio non ci sia. (4)
Non siamo nati soltanto per noi. (5)
Tutto il problema della vita
è dunque questo:
come rompere la propria solitudine,
come comunicare con gli altri. (6)
1) J.W Goethe (scrittore tedesco, 1749 – 1832), Wilhem Meister (Chi si abbandona alla solitudine / Ah! Quegli presto è solo)
2) Thomas Mann (scrittore tedesco, 1875 – 1955), Morte a Venezia (La solitudine mette in mostra l’originale, il bello rischioso e sorprendente, la poesia. La solitudine mostra anche l’insensato, lo sconveniente, l’assurdo e l’illecito)
3) Ecclesiaste ("Guai a chi è solo, perché se cade non ha chi lo sollevi.”)
4) ”S.T. Coleridge (poeta inglese, 1772 – 1834), The Ancient Mariner (“O convitato! Quest’anima è rimasta / sola sopra un enorme mare, enorme; / così sola, pareva che persino / Dio non ci fosse.)
5) Marco Tullio Cicerone (scrittore e politico romano, 106 – 43 a.C.), De Officiis
6) Cesare Pavese (scrittore italiano, 1908 – 1950), Il mestiere di vivere
sei riuscito a mettere insieme qualcosa di veramente profondo e toccante
una bellissima riflessione
Grazie
meravigliose queste perle di "solitudine" pensa che proprio sulla solitudine è incentrato un mio nuovo lavoro... 😉
Trovo la solitudine un argomento molto interessante, visto che ognuno di noi è solo in mezzo agli altri. La difficoltà stà appunto nell'interagire.
Aspetto di leggere il tuo lavoro
Inserisci qui il testo![youtube fOVgyZWOYTQ&feature=feedlik //www.youtube.com/watch?v=fOVgyZWOYTQ&feature=feedlik youtube]
meravigliosa musica...