Solo io e te

Lettere elllerre

A volte ti guardo in quegli occhi da bambino,
un azzurro smarrito, innocente, vero.

E gli anni e le memorie sembrano montagne da scalare.
Salite su salite, impervie, stanche.

È quasi  come quando mi strofinavi l’alcool sul ginocchio
che faceva sempre un po’ male,
ma io trattenevo le mie lacrime da Uomo
afferrando quel coraggio che si intravedeva nei tuoi  passi enormi
che affrettavano i miei.

I passi di un padre che la vita condannava ad una eterna giovinezza.
I passi miei che la vita condannava ad eterno adulto.

E se potessi avere solo un giorno con te, vorrei camminare e parlare un po', chiederti come stai e se hai paura, che cosa volevi fare da grande, se hai amato davvero, ti parlerei di lei, di quello che non so’, di quello che so’, di quello che non riesco ad afferrare, e di quanto mi manchi.

O forse non direi una parola, lascerei a te il tempo di scrivere tutto ciò che sai, di chiedermi perché sono stato così lontano, di afferrarmi in tempo per la cena, per la vita, in tempo per te.

Parleremmo e cammineremmo fino a sera, fermandoci a bere un caffè e pranzando di fronte ad una vetrina di città, parleremmo da uomini, io sarei tuo figlio e tu mio padre,
e mi racconteresti di quanto sei fiero di me, raccoglieresti in poche ore i consigli di una vita, un video messaggio di gesti che mi lasci in eredità, avremmo tempo finalmente.

Tempo per ridere,
tempo per vivere,
tempo per giocare a carte sotto una tettoia d’estate,
e bere vino
e mettermi una mano intorno alle spalle,
e sentire nelle smorfie del tuo viso, che va tutto bene,
che non hai paura e che  per quanto ingiusto tutto evolve a dovere.

Ed io ti ascolterei, ancora ed ancora, immaginando me bambino, come un orologio del tempo, un figlio a cui parlare di te, con cui andare a pesca, ognuno nei suoi pensieri, ma uno di fianco all’altro.

È un paradosso, se ne avessi la possibilità io non vorrei parole da te, forse vorrei solo sentirmi di nuovo vicino a te.

E tanto mi basterebbe.

Di nuovo libero, di nuovo protetto, di nuovo in tempo per correggere il tiro, finalmente disciplinato ma tollerante con me stesso.

E guarderei l’alba dell’ultimo giorno insieme a te, senza dirti la verità sul tuo destino, tanto non ricordi, tanto non è importante, in quei secondi di commozione e sublime vicinanza non ci sarebbe niente da capire, niente da dire, lascerei andare una lacrima sottile ma lontana da te.

Che gli uomini piangono, e piangono in silenzio.
Tremano e tremano in silenzio.
E capirei quanta  dignità c’è nella mia debolezza,
che poi è come quando strofinavi l’alcool sul mio ginocchio
e mi guardavi sorridendo,
tu non eri fiero di me perché non piangevo,
tu eri fiero di me perché ci provavo.

E sarebbe davvero un bel giorno da vivere.
Solo io e te

Solo io e te.

elllerre
Sono fatta di farina e del profumo delle arance, di un milione di parole lasciate al sole e di nuvole calpestate. Sono fatta di pugni chiusi e di strade strette e in salita. Sono fatta di un fiume di città, di vento e di sorrisi aperti. Sono fatta di pensieri. Sono fatta di pancia.

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2 Commenti

  1. Tutti vorremmo tornare indietro a riprenderci qualcuno che non c'è più... anche solo per godere di quel momento a fondo e fissarlo bene nella memoria.

  2. Io ho questi ricordi...a volte fanno male, gli occhi diventano umidi contro ogni volontà; è un dolore da cui non vorrò mai distaccarmi...perché significherebbe oscurare una parte della mia memoria, che è poi il mio vissuto fino ad ora.
    Ed è bello poi sentire andar via il dolore...ed una nostalgia dolcissima prendere il suo posto, scoprendo di avera ancora il desiderio di veder nascere un nuovo giorno...


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