La storia delle parole con l'anima e delle SUPER GLITTWORDS

Racconti Fabio Santilli

Un tempo le parole ven­nero sep­pel­lite dalle parole.

Vi furono uomini che ne fecero miliardi di repli­che, come fos­sero car­to­line raf­fi­gu­ranti luo­ghi d’arte alte­rati e sna­tu­rati, ven­dute in cam­bio di risate altret­tanto artefatte.

Con l’alternarsi delle sta­gioni le parole cam­bia­rono forma e si tin­sero dei più dispa­rati colori. Appar­vero gli smi­les, sim­boli gra­fici molto simili ai dise­gni che nelle caverne abi­tate dai nostri avi rac­con­ta­vano del fuoco e della cac­cia, ma a dif­fe­renza di que­sti furono stan­dar­diz­zati e per tale motivo non riu­sci­rono sem­pre a svol­gere il com­pito per il quale ven­nero creati, ovvero quello di dover comu­ni­care lo stato d’animo delle persone in modo semplice ed immediato.  Gli smi­les affian­ca­rono le parole in mol­tis­sime frasi, vi furono volte in cui le sosti­tui­rono com­ple­ta­mente. Com­par­vero i glit­ters, incroci luc­ci­canti di figure e colori che avreb­bero dovuto evi­den­ziarle, ma invece di sot­to­li­neare l’importanza di una parola o di una frase, con il loro sfa­vil­lare, ini­zia­rono ad evi­den­ziare se stessi. Le parole, pur man­te­nendo un loro vago aspetto, come le tag dei wri­ters, di fatto diven­nero altro. Sem­pre più per­sone ini­zia­rono ad ingran­dirle ed invece di repli­carle sol­tanto come car­to­line, ne fecero dei veri e pro­pri poster tridimensionali.

Nac­quero allora le SUPER GLITTWORDS , ripor­tate spesso con l’abbreviativo SG WORDS, soprat­tutto quando men­zio­nate nelle mail o negli sms. Alcune, sep­pure iden­ti­che nella forma alle altre, lo furono sol­tanto in appa­renza. Quando a gene­rarle fu la sin­ce­rità del sen­tire dello scri­vente e l’interesse verso il desti­na­ta­rio, man­ten­nero al con­tempo la loro ori­gi­na­lità e tutte le carat­te­ri­sti­che delle più tra­di­zio­nali parole. Gli smi­les, quando ciò avvenne, si resero anche molto utili. Furono però casi sem­pre più rari, sep­pur impor­tanti, spesso facil­mente rico­no­sci­bili dall’affetto tra gli inter­lo­cu­tori. Per il resto, tra le SUPER GLITTWORDS alcune pre­sero il soprav­vento sulle altre. Parole for­mate da let­tere che messe insieme indi­ca­vano sen­ti­menti quali affetto, amore, ami­ci­zia, non­ché gesti come baci ed abbracci, diven­nero ancora più sfa­vil­lanti nelle forme e nei colori e si ingi­gan­ti­rono sem­pre di più, dif­fon­dersi ovun­que, tanto dall’essere pre­senti nei mes­saggi tra indi­vi­dui quasi sco­no­sciuti, quanto negli spot per gli scaldabagni.

Per­sero così la loro anima.

Quando a raf­fica, con la rapi­dità e l’enorme fles­si­bi­lità di pol­lici alle­na­tis­simi, le SUPER GLITTWORDS, ven­nero lan­ciate quo­ti­dia­na­mente verso quelle pic­cole imma­gini raf­fi­gu­ranti delle per­sone, pre­senti tra quei par­ti­co­lari legami umani chia­mati con­tatti inter­net, molti smi­sero di inte­res­sarsi a quell’anima per­duta, che finì così con l’essere quasi del tutto can­cel­lata dalla memo­ria. Fu durante l’attesa della cena e nella tarda sera che i lanci delle SUPER GLITTWORDS rag­giun­sero il top. Sol­tanto all’iniziare del pro­gramma tele­vi­sivo pre­fe­rito, spesso cal­ci­stico, come se si fosse rice­vuto un ordine peren­to­rio, istin­ti­va­mente, ven­nero tem­po­ra­nea­mente inter­rotti quei lanci ed i pc furono posati  sui tavo­lini davanti ai divani, dove restarono, in quel lasso di tempo, in standby.

Tra coloro che ama­rono le parole con l’anima vi fu chi, dopo averle scam­biate ini­zial­mente tutte per vere, ini­ziò a sof­frire davanti a quei lanci indi­scri­mi­nati della sera e decise di met­tere le pro­prie al riparo dalle distor­sioni, chiu­den­dole a chiave nei cas­setti più intimi e nasco­sti. Così facendo però le repli­che e gli ingran­di­menti occu­pa­rono ancora più spa­zio nelle comu­ni­ca­zioni e le poche parole con l’ anima, che riu­sci­rono a soprav­vi­vere, rischia­rono la defi­ni­tiva estin­zione, morendo nel buio dei cas­setti dove le ripose pro­prio chi cercò di salvare!

Vi furono allora per­sone che sen­ti­rono forte il biso­gno di rea­gire que­sta situa­zione. Quando si resero dav­vero con­sa­pe­voli di quel che sarebbe potuto ancora acca­dere, ebbero la cer­tezza che l’unico modo per non lasciare il mondo nelle mani delle SUPER GLITTWORDS e dei loro lan­cia­tori e fab­bri­canti, era quello di aprire i pro­pri cas­setti e di riti­rar fuori, al momento giu­sto, le pre­zio­sis­sime parole con l’anima. Ven­nero quindi mostrate e donate pro­prio a coloro i quali ingi­gan­ti­rono e lan­cia­rono ulte­rior­mente le SUPER GLITTWORDS e sep­pure tra loro vi fu chi non le rico­nobbe, alcuni ne rima­sero pro­fon­da­mente col­piti, tanto che, arric­chen­dole del pia­cere di averle risco­perte e rice­vute, le resti­tui­rono cari­che di emo­zioni . Le parole con l’anima tor­na­rono così in cir­colo, come non acca­deva da tempi lon­tani. Sem­pre più per­sone smi­sero allora di dedi­carsi alle SUPER GLITTWORDS e tira­rono gio­io­sa­mente fuori da sè le parole con l’anima, ponendo par­ti­co­lare atten­zione all’usura degli anni ed alle con­se­guenze di un uti­lizzo spro­po­si­tato, con l’accortezza dovuta ad ogni bene deli­cato e prezioso.

Un tempo le parole fecero rina­scere le parole.

Fabio Santilli
Fabio Santilli
Compositore e producer, pianista e tastierista, autore. Amante della musica e delle parole. Oltre a collaborare con diversi artisti ha realizzato l'album solista Empathy, un viaggio strumentale in cui il mondo acustico del pianoforte e dell'orchestrazione si colora e si alterna con elementi elettronici al servizio dell'evocatività. Il suo singolo Rhythm Dance Spirituality è invece un mantra sonoro basato sulle percussioni, sul rapporto tra movimento, libertà e meditazione che queste accompagnano da sempre. Ha pubblicato la poesia 'Adesso!' all'interno del libro Quaderno 09 in allegato all'agenda Scarceranda 2014. Ha inoltre partecipato al laboratorio teatrale "rischio forte" di Luigi Morra presso il "teatro forte" al Forte Prenestino prendendo parte allo spettacolo "Non è la meta-morfosi" liberamente tratto da "La metamorfosi" di Kafka.

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5 Commenti

  1. Davvero bello Fabio!!!
    Tornare ad utilizzare le parole con l'anima. Ponendo attenzione e riscoprendo quindi che non occorre poi una grande quantità di parole (a differenza dei super glittwords). L'uomo allora tornerà ad apprezzare il silenzio, dentro al quzale si stagliano nette le parole con l'anima, poche ma buone.
    Trovo nel silenzio un immenso contenitore di parole dall'anima profonda, ma sono parole non dette che colpiscono dritto al cuore...

  2. Le parole dovrebbero essere il treno che porta dall'anima di una persona al cuore di un'altra, ma purtroppo sono spesso vetrine sbrilluccicanti di merce contraffatta e bella solo in apparenza...ridare credito alle parole per ridare ascolto all'essere umano...
    Complimenti...condivido a pieno!
    Saluti

    • sei sara marchese

  3. Grazie! E' davvero un gran piacere, soprattutto oggi, condividere queste riflessioni sulle Parole e sulla loro Anima! Troppo spesso abusata e dimenticata...


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