Il test di gravidanza

Racconti matteo

“Facciamo l'amore?”
“Vuoi dire scopiamo?”
“Be', insomma, non proprio. Non solo.”
“Ci sono delle cose che non sai.”
“Ad esempio?”
“Delle cose.”
“E perché non me le dici allora?”
“Certi momenti cambiano il corso degli eventi.”
“Quali momenti? Non credo di seguirti.”
“Non lo fai mai.”
“Non essere ingiusta, ora.”
“Certe notti, sai, mi metto a piangere. Mi sembra di percepire un rumore in lontananza, come un muro che crolla, e mi viene un'infinita tristezza per tutte le cose che non abbiamo fatto insieme.”
“Non voglio che tu pianga, i tuoi lineamenti diventano diversi, sembri il profilo di un'ombra che non ricordo di avere mai visto.”
“Ma succede di notte e tu non puoi vedermi.”
“Ma io ti immagino.”
“Pensi mai a quella volta che abbiamo fatto per scherzo il test di gravidanza? Stavi con gli occhi chiusi sul divano e fingevi di dormire o di dover ricordare qualcosa di importante.”
“Pensavo a te.”
“Dici sempre così quando non hai argomenti.”
“Questo è perché te sei il mio non argomento preferito.”
“Sarà.”
“E invece tu pensi mai a quando volevi vestirti come Jeanne Moreau e hai finito per rovesciare sul pavimento tutto il contenuto del tuo armadio? Alla fine eri truccata di scuro e non le somigliavi per niente, ma avevi qualcosa di compiuto, ecco cosa mi piaceva di te.”
“E non ti piace più?”
“Mi piace quando ascolti la musica e chiudi gli occhi per capire le parole o per eclissarti.”
“Io odio quando canticchi le canzoni inventando le parole perché non ricordi il testo.”
“Lo faccio perché non mi va di lasciare quello spazio vuoto.”
“Per questo mi hai chiesto di scopare?”
“Io ti ho chiesto di fare l'amore.”
“Se mi venisse voglia di piangere che faresti?”
“Ti chiederei perché.”
“No”
“Nessuna domanda?”
“No”
“Allora credo che me ne andrei.”
“Dove?”
“Lontano, fino a che non mi manchi.”
“A me mancheresti. A volte – certe volte – mi manchi anche quando sei qui.”
“Non ha senso.”
“Succede da quando abbiamo fatto il test di gravidanza.”
“Ma era un gioco, l'hai detto tu..”
“A volte i giochi stupidi rivelano più del necessario.”
“E cosa avrebbe dovuto rivelare, scusa? Usiamo sempre precauzioni, era normale fosse negativo.”
“Forse, sì. Ma la tua faccia nell'attesa, aveva un che di familiare, di patetico. E in quel momento eri come l'aria, determinante e scontato, qualcosa a cui non si può rinunciare, ma senza un peso specifico.”
“Cioè vuoi dire che non te ne accorgi quando me ne vado?”
“Non me ne accorgo quando ci sei, ma solo certe volte.”
“Perché ti spogli adesso? Vuoi fare l'amore?”

matteo
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La speranza è nell'opera. Io sono un cinico a cui rimane per la sua fede questo al di là. Io sono un cinico che ha fede in quel che fa. (Vincenzo Cardarelli)----- //badradio.splinder.com/

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1 Commento

  1. 'Certe notti, sai, mi metto a piangere. Mi sembra di percepire un rumore in lontananza, come un muro che crolla, e mi viene un’infinita tristezza per tutte le cose che non abbiamo fatto insieme.'


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