La testa è pesante, come ogni volta che mi sveglio dopo una post sbornia. La luce che filtra dalle fessure delle persiane mi dice che è sicuramente tardi. Tardi. Per cosa? Non ricordo neanche più cosa avevo da fare oggi. E ad essere del tutto sincero non ricordo nemmeno cosa ho fatto ieri. Mi tasto il corpo. Sono in mutande e t-shirt, il sudore della nottata è appiccicato addosso come una colla.
Provo a tirarmi su, a gran fatica, lo stomaco mi si intorcina come se qualcuno lo stesse strizzando. Un saporaccio sale fino alla bocca e con disgusto lo rimando giù. Non ho vomitato e questo vuol dire che la ripresa sarà più difficile. La testa prende a girare vorticosamente, il suo peso è niente a confronto di quello che provo ora. Ogni volta mi maledico, ma poi, la sera non posso farne a meno. Mi piace bere, mi piace allentare i miei sensi e ritrovarmi nell’equilibrio precario che ti donano i fumi dell’alcool. Ci sono tre stadi ben distinti della sbornia: l’allegro andante, in cui ancora capisci chi e cosa c’è intorno a te; verso la via del non ritorno in cui ingolli quel bicchiere in più che ti fa perdere la ragione e cominci anche a perdere nozione di cosa stai facendo, ma se proprio vuoi puoi ancora riprendere la via di casa; il buio totale l’ultima fase, quella che se proprio la vuoi sapere te le devi far raccontare da qualcun altro.
Ieri sono arrivato all’ultimo stadio. Non potevo farne a meno ed era indispensabile che mi perdessi dopo lo sclero con Sara. Dice che devo mettere la testa a posto, che lei per suo figlio vuole un uomo che sia presente, col cervello lucido non imbevuto di alcool un giorno no e uno sì. Così ieri sono partito lentamente dal primo stadio e ho tirato dritto fino all’ultimo. Cazzo io mica ho chiesto di essere padre. Sarò pur libero di scegliere? Lei però sto figlio lo vuol tenere. E vuole pure cambiare me. e questo lo chiama a pieno diritto amore. Io lo chiamo dispotismo. ieri ne avevo tutti i diritti di bere, ma oggi i problemi rimangono e in più la testa mi scoppia. Ma chi mi ha riportato a casa? A volte mi sveglio in luoghi sconosciuti, con accanto corpi di cui non ricordo minimamente nulla. Oggi sono nel mio letto. Giro lentamente la testa sul comodino e poggiate in bella vista vedo le chiavi. C’è un biglietto sotto. Cazzo!!! Come pretendi che in uno stato di post sbornia io possa leggere un fottuto biglietto! Sospiro e poggio le gambe a terra. Sono fiacche e mi chiedo se ce la faranno a sostenermi. Ovviamente di lavorare oggi non se ne parla, ma tanto a quest’ora lo avranno capito che non mi presenterò, qualsiasi ora si,a è tardi. Tardi. Già, ma può essere tardi per lavorare? Per andare a perdere tempo in un posto di merda che odi da sempre per quei quattro luridi soldi a fine mese? Una volta gliel’ho detto al capo e lui mi ha risposto che mi faceva un favore a tenermi, a tenere un pezzente ubriacone come me. Che se non mi dava quei quattro luridi soldi io avevo ben poco da spendere in vino, birra e superalcolici. Bevo, di solito solo il fine settimana, quando con gli amici decidiamo di sballarci. C’è chi si sballa con le pasticche, chi si pippa sto mondo e quell’altro e chi si inietta la roba. Io ingollo alcool. Poi però non guido, ho rispetto per gli altri e mica voglio ammazzare nessuno.
Per essere sicuro non ho nemmeno la macchina e lascio che siano gli altri a trasportarmi da un locale all’altro. Prendo il biglietto. La scrittura è chiara, larga e tondeggiante. La conosco bene. Mi chiedo cosa ci trovi nel distruggerti così. Ero venuta a cercarti per chiarire, ma stavi così fuori di testa che sono sicura che non ti ricordi neppure che c’ero. Fatti una doccia che puzzi da far schifo e se ti va, quando ti è passata la sbornia, chiama. Credo sia ora di cominciare a vivere. non ti chiedo di prenderti nessuna responsabilità, ma solo di vivere. La bella Sara, la futura mamma di mio figlio. Ecco chi mi è venuto a riprendere ieri. Sono anni che prova a dirmi che la vita va vissuta. Lo stomaco è tutto uno sconquasso. La bocca mi si riempie di succhi gastrici e alcool, per pochi secondi rimane un palloncino pieno zeppo di robaccia per poi sbrattare sul pavimento insieme alla mia voglia di non vita.
ognuno di noi cerca dei nascondigli dentro i quali nascondersi, l'alcool è uno di quelli possibili per qualcuno...
ognuno ha i suoi nascondigli, hai detto bene, a volte anche la troppa lucidità è un perfetto nascondiglio!
ognuno di noi cerca dei nascondigli dentro i quali nascondersi, l'alcool è uno di quelli possibili per qualcuno...
:O
Chapeau bas.. direbbe una mia amica parigina..
😉
beh uno mica la deve per forza vivere disidratato... :)))
dice l'esperto: "la testa e' pesante, come ogni volta che mi sveglio IN post sbornia".
"dopo"... e' il giorno ancora successivo.
alpexex (che non riesce a commentare loggato)
infatti son certa che il suo ingollare alcool sia per evitare di morire disidratato!
🙂
se vuoi una risposta a questo post la trovi su CST. il post si chiama VOMITARE. ma poi non ti incazzare... :))) (cmq e' vero quello che scrivi: qualsiasi illusione e' trincea, anche la lucidita'. aggiungo che le sostanze sono sostanze, e le persone... persone. io, per esempio, non ho mai bevuto per dimenticare. e mi sembra davvero impossibile che qualcuno ci riesca... ma oh... individo che vai, effetto che trovi...)
mmmmmmhm !!!!! quanto alcool ingerisce e quali sono le motivazioni? Con chi beve di solito? Dove vive? Mi lasci affogare nel dubbio. Sei cattivaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :))))))))))))))
cattivissima... e poi di certo frequenterà cattive compagnie!!! Ahahha
droga. non c'è più di buona come una volta.
già non ce n'è più di gustosa e sana droga di una volta...
Leggerti mi ha portato nel viaggio dell'estasi alcolica..ahhahah cavolo .scritta come una guida spericolata...aritmica ..un colpo allo stomaco..chissà perchè stasera..non mi va di bere haaaaaaaaaaaaaaaaaa ! si legge tutto d'un fiato..e alla fine ho provato quello che hai provato...un andante adagio allegrotto..con una bottiglia di vino in mano !:)
e ammetto di averlo scritto sorseggiandomi una bella birra fresca... perché alla fine l'alcool sono dell'idea che non faccia così male come si dica... ma non ditelo a Sara (del racconto!)
Mi piace perchè è in perfetto stile Bukowky, ma soprattutto non ipocrita e tremendamente reale...
"Ecco il problema di chi beve, pensai, versandomi da bere. Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa." H. C. Bukowsky
My recent post Jacopo marocco il fatto è che può sempre andar peggio
Grande Jacopo e grande Bukowsky.
E io mi unisco a questi versi e li sottoscrivo in pieno.
o me lo ricordo il tuo pezzo "vomitare"... ero e sono dell'idea che faccia benissimo buttar fuori tutto...
Individuo che vai effetto che trovi, già. Mi è capitato di bere per dimenticare... e alla fine ebbene sì, ce l'ho fatta... crollata su me stessa incapace di intendere e di volere fino al risveglio dove il cerchio alla testa mi ha riportato tremendamente alla trealtà con tutti i pensieri pre sbornia!!