Sono solo nel mio letto, e fatico a prender sonno.
Fuori il buio e dentro tu...
Nel cuore e nella mia testa.

Ma quanto può mancare una persona?
Quanto chi sappiamo di amare?
Quanto mi manchi tu.

Due città così vicine, eppure così distanti.
Basterebbe un treno. Potrei vestirmi ed uscire. Potrei, ma poi?
Questa vita fatta di impegni. Responsabilità non pienamente volute, ma presenti e parte di me.
Questa vita scandita da ritmi predefiniti, che non permettono nemmeno una partenza improvvisa e con essa la possibilità di abbracciarti.

Allora l'assenza fisica si fa pesante.
Il vuoto sembra incolmabile e ci si attacca al telefono ... "così almeno potrò ascoltare la tua voce", mi ripeto quasi convincendomi possa bastare.
Parole dolci, sussurrate con voce tremante. Una lacrima invisibile. Sorrisi abbozzati che nessuno vedrà mai. La gioia e la malinconia, l'impressione di non farcela e ti sembra di sentire freddo.

A te che leggi, quanto io scrivo,
chissà quanto di tutto ciò ti apparirà assurdo,
o quanto meno esagerato,

ma non è l'amore una lucida follia?

Stefano Crifò
Stefano Crifò
Secondo il Calendario Gregoriano, nacqui il primo giorno del IX mese dell'anno MCMLXIV. Mi piace scrivere dall'età adolescenziale, ma solo da poco ho imparato a condividere questo sentimento. "La poesia è indispensabile... ma vorrei sapere perché." (Jean Cocteau)

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