…E pensare che fino a ieri soltanto tutto gli sembrava possibile. Oggi ha dubbi che si arrampicano lungo le sue spalle, paure che lo tirano per i piedi... e domande che aveva archiviato, che bussano alle sue orecchie nuovamente cercando sempre le stesse risposte, quelle risposte che non hanno mai trovato e di certo non troveranno ora.
Oggi è così, e non c’è un motivo, sarà la poca luce di questa mattina di fine estate, sarà che si respira già l’odore delle foglie cadute e torna alla mente lo scorrere del tempo. La ciclicità della vita, lo sa, lui lo sa, che questa è la fine di un capitolo e bisogna iniziare a scrivere il successivo. C’è un punto della storia in cui serve un colpo di scena, un momento in cui è necessario che la trama prenda un’altra piega, e, per far sì che accada, il protagonista deve fare qualcosa di totalmente inatteso da tutti i lettori. Lui lo ha già deciso, sa cosa fare, si immagina i volti esterrefatti delle persone che non lo credevano capace di un tale colpo di testa e si vede già sorridere sotto i baffi davanti allo stupore generale.
Eppure dopo la decisione c’è un momento in cui quella voce inizia a dire…: Ma cosa stai facendo? Non è meglio lasciare tutto com’è? In fondo a questa incertezza sei abituato, una nuova ti spiazzerà…sarà difficile, sarà faticoso… non hai idea di quanti imprevisti, dei pericoli a cui andrai incontro, dei momenti in cui crederai di non farcela più…
M a lui sa che è l’unica scelta possibile ed in fondo era quello che tramava da sempre, era per questo che aveva fatto tutti quei piccoli passi, incomprensibili alla folla.
Adesso ogni singolo pezzo di quel puzzle disseminato lungo il cammino inizia a prendere un posto ben definito, il disegno prende forma, era quello che desiderava eppure d’un tratto fa paura.
Essere ad un passo dalla fine del primo atto, sapere che dopo verrà tutto quello che si era immaginato, tutto ciò che aveva deciso da tempo pur senza lasciar mai trapelare la minima informazione a riguardo.
Fatto quel passo lui sarà lì, dove aveva sempre voluto arrivare ma adesso sa che ci sono infinite possibilità sui possibili sviluppi da quel punto in poi.
Ha la gola secca, manda giù a fatica tutti quei pensieri che non aveva preso in considerazione, ormai non c’è altro da fare. Ha piazzato ogni singolo mattone della sua vita in modo da arrivare lì, esattamente lì, ogni briciola di pane, ogni sasso, ogni respiro che ha portato aria nei suoi polmoni, ogni apparente errore, ogni parola detta, e soprattutto quelle trattenute, ogni cosa è stata fatta perché lui si trovasse proprio sull’orlo di quel burrone.
Arriva l’altra voce, quella che dice: Salta… sei il protagonista, ti salverai, hai scritto tu questo libro in fondo, sai come devono andare le cose… è l’unico finale possibile.
Karen Lojelo
Tutto ciò mi fa pensare a uno scrittore che attende ormai imapurito la fine delle pagine del suo quaderno...
Che cosa gli accadrebbe dopo...quando il quaderno stesso rappresenta la sua vita?
è temere ciò per cui si è vissuto...tragicamente vero, signorina delle margherite...
GIà.... 😉
ineluttabile...come tanti momenti che si vivono
ci sono cose da cui sappiamo di non poterci sottrarre 😉
forse sono i nostri desideri... che a volte fanno paura comunque
Facciamo tanti programmi.. pianifichiamo la nostra vita cercando di incastrare ordinatamente tutte le tessere del puzzle dei nostri giorni a venire.. rischiando di diventare noiosi e prevedibili..
Bisogna saltare..con coraggio e un briciolo di incoscienza.. il finale è tutto da scrivere..
😉 vero Jan!
il finale lo possiamo cambiare tutte le volte che vogliamo, anche perche questo vuol dire a volte cancellare il passato...che non sempre è un male :))
a volte no, se siamo sulla strada che volevamo però... :))
non penso che abbiamo sempre e comunque la possibilità di esercitare il libero arbitrio...spesso dobbiamo piegarci al destino, circostanza questa che a volte ci è favorevole ed altre ci è del tutto incomprensibile. Non vi capita mai di avere l'impressione di essere tornati inesorabilmente al punto iniziale ( o finale ) senza rendervi conto del come? o di fare proprio un risultato che..a dire il vero...non avete realmente cercato?
non lo so... a volte addirittura penso che nel bene e nel male decidiamo sempre noi quello che ci succede...
nel bene e nel male e spesso quando vediamo cadere una stella cadente ed esprimiamo il desiderio succede che ci si avvera dopo dieci anni come dice Jacopo nel suo racconto.... e si sa che bisogna pure stare attenti a cosa si deisdera... nel bene e nel male!
sempre attenti!
dovesse servire una spintarella........
PUò sempre servire...
una spintarella serve sempre...
A questo punto, il tuo finale lo avrai già scelto! ..... Quando leggo un libro, immagino una fine che non è la stessa che ha deciso lo scrittore /trice …. Leggendo questo racconto, mi viene in mente "Uno nessuno e centomila" quando tutti pensano che Gengè stia andando a sfrattare gli inquilini e riflette su ciò che la gente si aspetta da lui...come scelta finale! Lui vuole farne una che lasci tutti a bocca aperta ... e ce la fa! ... lasciando tutti increduli! ma lo credono anche impazzito!! …Il finale può non essere così sconvolgente, …. Può essere, continuare la solita vita! ma con più consapevolezza….. ma forse questo è il mio … di finale! ... la spinta non glila darei! :))
Il finale non sempre lo decidiamo noi,magari possiamo prendere spunto per un nuovo punto di partenza quello si.Per le stelle cadenti e idesideri aggiungerei sulla confezione :"Maneggiare con cura" 🙂