di Vito Tripi
L’animo umano non è cosa semplice, non è lineare, chiaro e cristallino, anche nei punti più sicuri possono esserci crepe e zone d’ombra. Spesso nel nostro profondo si agita una cosa chiamata senso di colpa, spesso legittimo, perché sintomo di una coscienza, altre volte indotto e immotivato che dilania il nostro essere. Lorenza Ghinelli, giovane e talentuosa scrittrice, già con il suo Il Divoratore, che si è dimostrato uno dei casi editoriali del 2011, aveva analizzato il lato oscuro della mente umana ora torna con un nuovo e toccante romanzo dal titolo quanto mai emblematico de La colpa, edito dalla romana Newton&Compton.
Estefan, Martino e Greta, tre persone diverse, tre passati diversi, ma un unico in comune il senso di colpa. Estefan è quello che si può definire un ragazzo difficile, poca voglia di studiare, innata capacità di mettersi nei guai, ma soprattutto ha una maledizione, se così si può chiamare, tramite delle scritte ha delle visioni. Visioni orribili, di madri mostruose, di scivoli che terminano con degli abissi, di grotteschi giochi di bambini, in pratica un’infanzia targata inferno!
Martino, invece, all’apparenza sembra più calmo, mite, e legatissimo ad Estefan ma anche lui ha una spada di Damocle sulla testa chiamata Clash, il gruppo musicale, difatti, suscita in lui reazioni violente oltre l’inimmaginabile come se si aprisse il vaso di Pandora.
Greta è una bimba di sei anni che vive col nonno materno, ha perso la mamma, tossicodipendente, e la nonna, suicida, e porta dentro di sé una tristezza e una solitudine profondissime.
Ma grattando la superficie escono fuori altre verità, verità dure che non si hanno il coraggio di dire e forse nemmeno di accettare. Estefan ha un rapporto problematico con i genitori, specie con la madre, che passa dall’anaffettività al controllo rigido, perché in cuor suo di sente responsabile della morte del suo fratellino Sebastiano. Martino il giorno del suo ottavo compleanno ha subito una violenza sessuale troppo orribile da raccontare, un peso così grande da farlo sentire sporco e soprattutto solo. Greta si sente colpevole delle morte della mamma, deceduta dandola alla vita, e del suicidio della nonna.
Tre microversi destinati ad incontrarsi, tre dolori pronti ad emergere come una catarsi. Questo è l’essenza de La colpa, un lungo viaggio nei tortuosi viali del nostro inconscio, che troppo spesso genera mostri. La Ghinelli, con uno stile diretto e analitico sviscera le varie sfaccettature dei sensi di colpa. Ma la scena forse più duro, la vera scena dell’orrore di questo libro, che non sono le visioni di Estefan, e il ricordo di Martino. Quell’attimo di violenza è più sconvolgente di qualsiasi creatura lovecraftiana, di qualsiasi apparizione spettrale, o di qualsiasi sevizia di un serial killer. L’innocenza che viene violata, la trasformazione dello zio da eroe ad orco, la capacità di trasformare la piccola vittima in un correo, questo è il vero orrore, perché questa è la “banalità del Male”. L’autrice riesce a calare il lettore nella mente dei personaggi permettendogli di capir le dinamiche mentali.
TITOLO: La colpa
AUTORE: Lorenza Ghinelli
EDITORE: Newton&Compton
ANNO: 2012
PREZZO: € 9,90 (ebook 4,99)
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