Qualcuno ti accarezza mollemente
tra i tuoi capelli secchio di carbone
due dita unite disegnando un cerchio
indugia un geroglifico d’istinto
un incompreso cenno di pazienza.
Insinua breve gioia tra le pieghe
di un paradiso roseo, si adagia
nel muschio profumato, cerca ancora
di aprire quella ruga per entrare
nel mai concesso angolo di te
che riesce solamente ad intuire.
Tu sei l’inarrivato, ciò che attendi
senza sapere come trattenerlo.
Ti cerca, inevitabile. Le mani
hanno colore d’indaco, di cielo,
miracolo d’attesa e mezza gioia
che mai si potrà compiere. Tu sei
la scura sfinge viva, sei l’enigma
malcelato da un sorriso, l’ingenuo
scivolare nell’inciampo, il riso
contraffatto del falsario. Sei morbida
pendice di peccato, un vagare
variopinto di usignolo. Ti guarda
come l’ultima certezza, la sola
ragione disdicevole di vita.

Guido Mazzolini
Guido Mazzolini
Nato a Cremona, da allora respiro nebbie fitte, afa padana e pianeggianti sensazioni. Mi esprimo come posso e come so, nello stesso modo che mi è stato concesso da un cinico fato. Scrivo parole convinto che l’espressione sia la magia donata agli esseri umani per potersi elevare e somigliare agli Dei. Non esistono punti fermi nel mio esistere, solo zattere di comprensione in balia di un oceano agitato e onde altissime che conducono, malgrado noi, verso lidi sconosciuti. Per questo credo nella parola espressa come valore supremo; ci credo perché la voglio fortemente mia, la sento scorrere nelle vene più del sangue, possiede un proprio odore inafferrabile ed evoca consapevolezze diverse, la posso toccare con mano, ingoiare e respirare ogni istante. Credo nel “linguaggio dell’inesprimibile”, nelle sensazioni e intuizioni che solo parole non convenzionalmente espresse riescono a palesare realmente. "Sono l’oscuro lato che nasconde la genesi più vera di me stesso." Ho scritto, mio malgrado: "L'Attimo e l'Essenza", "Diario di bordo", "Il passo del gambero", "Suoni", "La ragione degli alberi", "Un celeste divenire". "Destinati a direzioni diverse" è il mio ultimo figlio di carta.

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