Vorrei fosse accanto a me ora

Racconti Gianluca Marcucci

Esiste una perenne oscillazione che si muove meccanicamente tra il 'fare' e il 'rinunciare'.
Stamattina graffio compulsivamente il cristallo di questo iphone illudendomi di poter scrivere qualcosa di interessante.

Una margherita di stoffa sghignazza sullo scaffale in salotto, una scimmietta balla.
Sul pavimento improbabili resti di città, erette con mattoncini lego multicolore, arricchiscono la toponomastica di casa, tra cadaveri di bambole bionde con lo sguardo stanco e singolari paciocchini rosa.
Cosa importa se siano giocattoli o meno?
È un teatrino della vita rivisto e corretto.
Sono gli occhi di una bimba di sei anni che ha disegnato il mondo a modo suo, con semplicità, senza guardare troppo lontano.

Vorrei fosse accanto a me ora.

Pensieri adesso mangiano altri pensieri come i più piccoli anelli di una immaginaria catena alimentare.
Mi soffermo a guardarmi dentro. C'è un abisso nell'anima dove i dubbi sguazzano come pesci rossi, eppure più mi avvicino al fondo con lo sguardo, più mi sento alleggerito da ogni responsabilità, da ogni dovere. Quei doveri di padre che mi spingono ogni giorno a cercare più lontano dell'orizzonte visibile.

Ma non puoi raggiungerlo un orizzonte.
Non puoi toccarlo.
Puoi solo limitarti a guardarlo rimanendo a distanza.
Così mi arrampico su uno sgabello per scrutare più distante e scalerei anche una montagna per sconfiggere questa nebbia, ma non c'è orizzonte. Non vedo niente ed anche aprendo la finestra, c'è solo lo spazio giusto per una casuale collisione di stelle.
Quel tipo di stella che a volte fa paura.

Trascorro una sufficiente quantità di tempo in silenzio, digitando compulsivamente ed evitando di parlare con alcuno.
Sono alla ricerca di un nuovo punto di vista, qualcosa che cambi la prospettiva.
Poi, un dettaglio alla volta, la finestra si richiude lasciandomi addosso un retrogusto di nostalgia.

È come se avessi perso di nuovo l'occasione di imparare a suonare il sassofono e chissà, oggi avrei potuto improvvisare un concertino in favore della disordinata pila di libri sullo scaffale.

Guardo ancora fuori.
Ora c'è smania di luce nel cielo.
Si apre un sipario lento e siamo solo io ed il mio affezionato disturbo della personalità a fare da spettatori a tutto questo.
A fare domande.
Ad ignorare cosa risponderci.

Gianluca Marcucci
Gianluca Marcucci
L'anno di nascita è un enigma: Il numero degli sbarcati con Garibaldi, moltiplicato i figli della Lojelo, sottratti gli apostoli, moltiplicato il modello della fiat più venduto nella storia, sottratta la maggiore età, per il numero dei moschettieri, diviso i punti cardinali. Romano di nascita, piemontese di adozione, imprenditore per passione, giornalista per definizione e scrittore per gioco. Dicono che sia un professionista del poker, ma la mia vittoria piu' grande è alta circa un metro, fa qualche capriccio e quando sorride mi trasforma in Peter Pan... //poker.sportmediaset.it/wpmu/

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