Quante volte sotto quell’albero aveva pensato le stesse cose, aveva chiuso gli occhi cercando di afferrare ricordi e fermarli nella mente come fotografie di cui sorridere. Era una sorta di balsamo per l’anima. Eppure era una cura piena di controindicazioni, perché una volta riaperti gli occhi si rendeva conto di quanto tutti quei momenti gli mancassero e di come non riuscisse ad afferrarli mai davvero.
Rifletteva sull’abitudine, l’abitudine uccide tutto, anche nel posto più bello del mondo dopo un po’ ci si abitua, diventa normale, e non sembra più così meraviglioso.
Le cose a cui non ci si abitua quasi mai sono le malinconie, fanno sempre lo stesso effetto. Poi sembra che non ci si abitui a quelle poche cose che riescono a sfiorarci l’anima davvero, ma in fondo quelle che le venivano in mente erano tutti attimi. Un raggio di sole all’improvviso, l’angolazione di uno sguardo caro, il tocco di una mano, l’improvviso arrivo di una notizia tanto attesa. Attimi, non ci si può abituare a qualcosa che dura un attimo, è per questo che rimane magico per sempre. La felicità quella vera, chissà se riuscendo a fermarla non diventerebbe normale. Del resto i momenti migliori a quanto ricordava oltretutto erano seguiti a momenti bui, è il termine di paragone che fa la differenza. Una cosa diventa bella perché il suo opposto ci ha fatto soffrire.
Quello stesso albero che le faceva ombra e il vento leggero che le accarezzava i capelli erano stati motivo di gioia nei giorni brillanti e accentuatori di malinconia nei giorni tristi.
Tutto relativo.
Chissà se quella che stava fumando era l’ultima sigaretta del pacchetto appena accartocciato o era soltanto la prima di quel pomeriggio spento. Chissà se quello sarebbe stato catalogato come un giorno inutile o di lì a qualche ora si sarebbe trasformato nel più felice della sua vita… In fondo le avevano detto tante volte che le cose migliori succedono proprio quando smetti di aspettarle.
Karen Lojelo
-l’abitudine uccide tutto, anche nel posto più bello del mondo dopo un po’ ci si abitua, diventa normale, e non sembra più così meraviglioso-
anche io rifletto sull'abitudine. e non trovo sia sempre cosi' deturpante. non sempre.
segue testo di canzone
"ABITUDINI
luna
ai miei passi dona controllo e
mani
al mio corpo per afferarti...
e quando arriva sera
e sei sola, se sei sola,
raccogli i tuoi disegni
mi scrivi e poi sorridi
eh
e' un'abitudine
o solo un modo di vivere
e' un'abitudine
l'unico modo che hai di esistere
luna
quanto tempo hai pianto contando
gli anni
sul mio corpo senza cercarmi
e quando arriva sera
il cielo si innamora
davanti ai tuoi ricordi
li tinge tutti rosa
eh
e' un'abitudine
o solo un modo di vivere
e' un'abitudine
l'unico modo che ho di esistere"
(alpexex 1998)
bello questo testo Kap... davvero molto me la devi far sentire questa canzone...
comunque tu sai meglio di me che tutto è tutto e anche il suo contrario, questione di punti di vista, oggi guardavo da uno poco luminoso...:)
stavi sotto quell'albero.
😉
...a volte le abitudini sono quei piccoli punti fermi intorno ai quali costruiamo i nostri passi.
abbiamo bisogno di punti di riferimento prima di spiccare il necessario e vitale balzo verso ciò che non conosciamo...
anche le abitudini aquistano valore in base al punto di vista che si ha...
a volte possono uccidere la nostra voglia di emozioni, ha volte ci possono rincuorare con la certezza di una normalità
come tu dici...tutto relativo
tutto relativo 😉
le cose migliori succedono proprio quando smetti di aspettarle