Alienabile e schizofrenico

È sabato, il sole è alto e l'aria che si respira ha quel solito retrogusto frizzantino che solo la montagna in estate può regalare. Trinceato come al solito dietro il bancone della mia reception ritrovo anche oggi quel minimo di cose possibili da realizzare. Rattristato da una conclamata crisi economica ed assediato della generosa presenza dei “NO TAV”, che ogni maledetto week end reagiscono al buonsenso bloccando l'autostrada per la val di susa, eccomi di nuovo alle prese con un cospicuo numero di considerazioni e pensieri da tradurre in parole.

Ormai da tempo si lavora a singhiozzo, si lavora in perdita, in sintesi si lavora male. Quando questo accade il giocatore di poker riflette, l'imprenditore si trasforma in uno scrittore e l'unica attività intelligente e relativamente appagante diventa quindi utilizzare la potenza diffusiva di un social network e partorire quattro righe più o meno espressive nella speranza di far scattare nella testa di ogni lettore una scintilla che riesca poi ad accendere il grande fuoco. Considerazioni che per opportunità continuo ad ostinarmi di chiamare “note”. Ma sono senza dubbio qualcosa di diverso.

Le mie note. Oggi sono quanto basta per fuggire la realtà economica di questi posti. Quanto basta per trasferire ad un me stesso pacato e benpensante l'illusione che esista comunque una via sicura che unisce il frastuono silenzioso di una inaccettabile realtà alla brulicante sudditanza di questa trasognata virtualità.
La realtà è tale solo se viaggia parallelamente ad un mondo virtuale attraverso due piani di pensiero entrambi vicini, entrambi inclinati. Uno spazio obbligato fatto di idee dove rimbalzano e rimangono intrappolate milioni di riflessioni libere, ma anche falsità e parole inutili.

Ci sono cose che saresti disposto ad accettare nel mondo virtuale, ma che in quello reale proprio faticano ad andare giù. Ogni maledetto week end c'è una statale chiusa per una frana, una strada bloccata per un sondaggio geologico, un'autostrada interdetta per una manifestazione. Eppure si continuano a pagare mutui, stipendi, leasing.

Ogni giorno ci sono parcelle da onorare e centinaia di domande che non sai a chi fare e che rimangono senza adeguate risposte. Più passa il tempo e più mi rendo conto che sono pochi gli uomini capaci di riconoscere e spiegare le proprie azioni. Pochi sono in grado di dimostrare coerenza in ciò che dicono ed evitare di naufragare in risposte improvvisate ed adattate opportunamente ad ogni situazione. E poco importa se tutto questo equivale a frantumare la propria personalità, perchè onore e personalità sono concetti virtuali lontani da questa realtà.

Ovviamente questi particolari bisognerebbe notarli, ma non si può notare qualcosa che non si vede o che non si vuole notare. Non si possono leggere contemporaneamente le due facce di una stessa moneta se non la fai ruotare velocemente e questa è una moneta che non esce mai dalla tasca.
Alle soglie di questo evo politico che sta rigettando l'italia nel buio di un nuovo oscurantismo, mi accorgo senza volerlo di parlare di politica ed attualità quando avevo giurato di non ritornare più su certi argomenti.

Mi ritrovo in una moderna terra di mezzo circondato da vassalli, valvassini e valvassori. Impegnato in una sorta di assurdo gioco di società che molto ricorda il feudalesimo, dove un insieme di personaggi molto più simili a nullità che ad uomini, prova a darmi lezioni di imprenditoria, economia, giustizia, libertà, moralità e democrazia.
Prigioniero di questa incertezza globale e spesso vittima di invisibili ovvietà e meschinità emotive continuo comunque ad affrontare la realtà lottando contro la concorrenza sleale di strutture analoghe alla mia. Piccoli alberghi che in Francia beneficiano di corrente, gasolio e previdenza sociale scontati anche del 40%. Ed è una partita insensata dove mi ostino a voler vincere giocando ogni volta un dado contro due e dove infatti non si vince mai. E lo faccio senza bloccare la statale.

Se da un lato il rischio è quello di essere condannato alla mortificazione e destinato ad una aberrante follia imprenditoriale, dall'altro ne esco comunque stimolato. Ricordo alcune scene del film “Ogni maledetta domenica”, una pellicola epica di Oliver Stone della quale molti conoscono il devastante discorso di Al Pacino allo spogliatoio, poco importa se quella squadra alla fine della storia non vincerà comunque il titolo, conta solo la carica emotiva di quei 4 minuti e 21 secondi di riprese.

Ho ascoltato centinai di volte quel discorso e dopo quasi 9 anni trascorsi lottando contro i mulini a vento, vorrei rivolgermi finalmente a certe persone per vomitargli addosso tutte le citazioni possibili, anche se questo rischierebbe di farmi apparire volgare. So comunque che le parole non cambierebbero di una virgola la situazione di questa valle perchè è metastatizzata e le metastasi non si combattono né con le parole, né con i fatti.

Mi fermo a pensare ad alcune lettere aperte scritte in passato, ma a stento riesco a ricordare le frasi che ho scritto.Son o un narratore lento ed un lettore distratto. Lascio quindi che sia la mia fantasia a percepire una cura per tutto questo. Lascio che sia l'ebrezza fine a se stessa di un gioco che adoro a farmi credere che ci siano sempre i margini per recuperare. C'è poca differenza tra il credere e il far finta di credere a qualcosa.

C'è un solco invisibile fatto di leggi e regolamenti sbagliati, di opportunismo e malafede da parte di chi ha pensato che si potesse realizzare e far credere alla gente ad una unione europea che di fatto non esiste. Non spero certo di riempire a parole questa profonda voragine che separa l'Italia dalla Francia. Tantomeno credo che avrò mai la possibilità di farlo con i fatti.

C'è un vuoto massiccio formato dalle migliaia di stronzate che siamo costretti ogni giorno ad ascoltare attraverso i canali di informazione reale, ed è per colpa di questo vuoto che oggi se me ne rimango solitario, confuso ed ingannato nella spietata ed oggettiva impossibilità di discernere il legale dall'illegale, il giusto dallo sbagliato e il buono dal cattivo. Voi vi chiederete perché?
Perché in fondo in questa vita tutto è realmente comico, tutto è virtualmente beffardo.

Tutto è spietatamente alienabile e maledettamente schizofrenico.

Gianluca Marcucci
Gianluca Marcucci
L'anno di nascita è un enigma: Il numero degli sbarcati con Garibaldi, moltiplicato i figli della Lojelo, sottratti gli apostoli, moltiplicato il modello della fiat più venduto nella storia, sottratta la maggiore età, per il numero dei moschettieri, diviso i punti cardinali. Romano di nascita, piemontese di adozione, imprenditore per passione, giornalista per definizione e scrittore per gioco. Dicono che sia un professionista del poker, ma la mia vittoria piu' grande è alta circa un metro, fa qualche capriccio e quando sorride mi trasforma in Peter Pan... //poker.sportmediaset.it/wpmu/

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