In un altro posto

Racconti Karen Lojelo

Alice scese le scale in silenzio, poi aprì il portone, c’erano tutti lì, suo padre, i nonni, quel vecchio amico. Vicino al muro altre persone che aveva conosciuto e sapeva morte, lui l’abbracciò forte e le disse: ti trovo in forma, sei bellissima…

Alice sorrise, sapeva che non era vero ma chi ti vuole bene ti vede sempre così. Lo strinse forte tanto da poter sentire il contatto, tutto sembrava così reale. Poi stringendogli la mano si allontanò piano fino a lasciargliela e congedandosi con una stretta più forte. Camminò fino a sua nonna, vestita di tutto punto come sempre, i capelli fatti, sembrava appena uscita da un salone di bellezza. Se ne stava ferma in piedi e fissare il vuoto con la sua aria severa, lei le prese la mano chiamandola a bassa voce: nonna… cosa fai? lei continuando a guardare avanti a sé con la voce strozzata rispose: potevi almeno invitarmi a Natale, Alice le prese anche l’altra mano e con dolcezza le rispose nonna, sei morta, come faccio ad invitarti a Natale? La vecchia signora si schiarì la voce cercando di non far trasparire la commozione e asserì soltanto ecco me ne dimentico sempre, ma sei proprio sicura cara?

Sì, Alice ne era sicura, se lo ricordava bene il giorno del suo funerale. Provò ad avvicinarsi agli altri che riusciva a riconoscere ma appena provava a toccarli per salutarli si sgretolavano come statue di cenere. Che strano trovarli tutti lì, tutti insieme proprio sotto la sua vecchia casa, quella dove era nata e cresciuta. Tutto era assurdo a ben pensarci eppure a lei pareva così naturale. Sembrava proprio di essere tornati tutti a ‘casa’, ma lei in fondo sapeva che quello era un altro posto.  Di sopra era quasi pronto un grande pranzo per tutti. Alice continuò ad abbracciare altre persone, e altre ancora continuavano invece a sgretolarsi. Salirono le scale tra chiacchiere e risate, nell’euforia che di solito c’è in tutte le rimpatriate e sembrava non esser passato nemmeno un giorno, suo padre era di schiena che accendeva il camino appena lei passò davanti alla porta si girò e le sorrise, non c’era bisogno di dire nulla, nel suo sguardo c’erano tutte le parole del mondo. Lei si allontanò cercando di trovare suo nonno che ancora non aveva visto e girò per la casa finché non lo scorse dietro l’uscio del bagno, dallo specchio; aprì bene la porta e lui era lì seduto sulla vasca col suo bastone in mano, gli occhi le si riempirono di lacrime, ma di quelle felici, provò a toccarlo chiedendosi se lui sarebbe stato tra quelli che si sgretolavano e invece no, suo nonno le chiese solo: hai mangiato? Alice sapeva che quella era la domanda più amorevole che una persona può fare e asciugandosi un’altra lacrima rispose: no nonno, stiamo finendo di preparare, oggi mangiamo tutti insieme.

E così capì che le persone che si amano non spariscono mai, e non muoiono mai.

Poi si svegliò. Ma quel giorno si sentiva felice.

Karen Lojelo

Karen Lojelo
Karen Lojelo
Karen Lojelo, nasce a Roma il 25 giugno del 1976. Ha pubblicato 'L’amore che non c'è' romanzo 2008), la raccolta di poesie 'Binario 8' e 'l'ebbrezza del disincanto' (romanzo 2012). Nel 2013 è andato in scena uno spettacolo teatrale scritto da lei: Riflessi con la regia di Virginia Pavoncello. Nel 2018 è uscito il romanzo 'Non ti scordar di te' edito da Viola editricee vincitore del premio speciale della giuria al concorso internazionale Montefiore, subito dopo 'Margherita' una raccolta sui generis di racconti e monologhi su questo personaggio immaginario e dedicata alla sensibilità femminile. A novembre 2018 viene pubblicata una nuova edizione indipendente rivisitata e corretta di 'Binario 8', poesie strettamente collegate con i racconti di 'Margherita'. A breve è prevista anche l'uscita di un'antologia di racconti da lei curata con la partecipazione di altri scrittori tra cui nuovi autori e nomi noti. Gestisce un sito multi autore che promuove la scrittura e l’arte in tutte le sue forme //www.wordshelter.it/ Il suo sito personale //www.karenlojelo.it/

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14 Commenti

  1. Molto bella ma linconica... 🙂

  2. bella, molto bella vero... poi oggi casca a "cecio"... chissà se per cena Alice ha mangiato nel suo sogno pasta e ceci... magari pure con baccalà e maltagliati...
    bello il racconto... bello il suo sogno... di quelli che quando ti svegli sei felice. Certo, un po' di malinconia... ma in fondo ieri era il giorno dedicato ai nostri defunti... 😉

    • casca a cecio sì... e se ti dicessi che oltretutto è ispirato a un sogno fatto davvero stanotte sarebbe ancora più strano no? 😛

  3. E così capì che le per­sone che si amano non spa­ri­scono mai, e non muo­iono mai.
    ...
    E' proprio così!

  4. Karen l'ho letto subito,Christian non c'è allora approfitto.Sei sempre molto dolce,si è vero un giorno li incontreremo tutti (x chi ci crede),io li ricordo sempre con tanto amore,è vero mia nonna la prima cosa che mi chiedeva, era se avevo mangiato.Se hai amato tanto,anche dopo tanti anni li senti sempre vicini.I miei nonni erano poverissimi,ma x noi nipoti trovavano sempre qualcosa.....ciao Karen buona notte

  5. Bello molto bello ...... sarebbe fantastico che fosse così ..... al temine della vita ritrovare tutti i propri cari, come nel sogno di Alice !!

    • già sarebbe bello... ma a volte sognarli è come se davvero fossero lì con te...


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