Canto quinto

azzGuido Mazzolini

Navigo straniero vascelli di pietra con vele di piuma, nei torbidi flutti di un’anima inquieta. Perso in mari silenziosi.

Dunque

azzGuido Mazzolini

Ondeggi su me come un ricordo antico, un pensiero da nutrire per l’eternità. Arrivi all’improvviso, mi culli come un feto e mi riscaldi. Tutto sembra possibile, anche sciogliere il ghiaccio che da secoli ha incrostato la mia anima ibernata in una sicurezza gelida, come chi resta immobile ma respira tranquillo...

Un giorno ho capito di amarti. Era una domenica di gennaio, lo ricordo bene. Mi sono svegliato con la radio accesa, alla solita ora. Lo speaker gracchiava di un tamponamento a catena in autostrada e almeno una decina di veicoli finiti uno addosso all’altro, qualche ferito ma nessuno particolarmente grave....

Rivoluzione

azzGuido Mazzolini

Mi chiedi cosa sia rivoluzione e non ti accorgi di quei pugni chiusi serrati come morse dei denti stretti, della disperazione di un popolo che ha fame, così tanto impegnato come sei nel seminar democrazie perfette dispensando pace a colpi precisi di mortaio, armato di coltelli e spade. Mi chiedi...

Malamore

azzGuido Mazzolini

Quanto mi costi poesia del malamore che stilli versi a gocce salmastre, lacrime viola e mai ti curi di questo petto sanguinante di queste mani che afferrano la coppa del giudizio portandola alla bocca. Padrona esigente che pretende sacrificio a unghie scavo la tua crosta, la secca pianura mai concessa...