Carla ha spento la fiamma del suo sapere (tra Wikipedia e convinzioni)

Racconti Fabio Santilli

Carla era una studentessa fantastica. Ai tempi dell'università si nutriva della bellezza dei saggi, del sentire e tirar fuori parole in lezioni, seminari e conferenze così frequentate da divenire un amplificatore del confronto, accompagnando i suoi studi in senso stretto con il viaggio, il cazzeggio, gli amori e la forza di una curiosità che la portava a non trascurare ogni piccolo volantino o manifesto. Viveva così serate molto diverse tra loro, tra il frastuono dei concerti punk e l'intensità dei silenzi teatrali, immersa nell'espressività della danza e dentro notti di vita, appunti e caffè che le donavano ricchezza culturale e varietà emotiva.

Finito quel periodo iniziò ad uscire meno e leggere soltanto di autori molto noti mentre ascoltava distrattamente musica soltanto quando era in autobus, staccando poi bruscamente le cuffiette e chiudendo il kindle appena doveva scendere. In passato non le mancavano momenti leggeri con la cultura a farle da piacevole ed interessante sottofondo, non c'era nulla di male, tutt'altro, ma il suo mondo era ben più ampio, come la sensibilità che portava negli occhi.

Con gli anni era più il tempo che passava a postare su Facebook rispetto a quello che impiegava per leggere e scrivere i suoi amati racconti che tanto avevano dato a lei ed alle persone entrate nella sua intimità.

Delle volte, inconsciamente solo in parte, cercava più la frase o la citazione ad effetto per avere un “mi piace” che la conoscenza dei temi che trattava nei suoi sempre più frequenti post. Seguì in particolare la tendenza in voga, parzialmente sensata, di lamentarsi dei tagli alla cultura, inviando onnivoramente quel che trovava in rete riguardo a tale aspetto e commentando spesso affermando quanto gli interessi culturali fossero importanti nel vivere di tutti i giorni, mentre in realtà non gli dedicava quasi più nessuno spazio, tanto da esser diventata più disposta a spendere 10 euro per un drink al sapore di ghiaccio e cola annacquata, che per una visita ad un museo, acquistare un libro, un cd o un biglietto per un concerto.

Continuò però a parlare con gli altri come se questi passaggi non fossero mai avvenuti, illudendosi che quella fiamma luminosa alimentata ai tempi dell'università sarebbe stata eterna, mentre senza ricevere più attenzioni si stava rapidamente spegnendo.

Finì così per avere la la tracotanza di chi crede di saperne di più per procura. Senza rendersene conto si ritrovò a correre compulsivamente su Wikipedia  in modo del tutto automatico a causa delle sempre più frequenti dimenticanze e mancate conoscenze che a lai stessa nascondeva,  utilizzando esclusivamente uno strumento indubbiamente utilissimo per farsi un'idea in generale  come se fosse l'oracolo del sapere, perdendo anche la capacità di cogliere inesattezze, parzialità ed approssimazioni, assottigliando significativamente il suo spirito critico e la sua profondità culturale.

Insieme a lei miliardi di esseri umani omologarono così nel corso degli anni totalmente i loro saperi, riducendo i propri spazi di approfondimento e dubbio conoscitivo come se per avere un idea su qualcosa esistesse UNICAMENTE Wikipedia con l'UNICA possibilità di fare click su sul primo risultato di Google, l'UNICO motore di ricerca da loro utilizzato.

 

Fabio Santilli
Fabio Santilli
Compositore e producer, pianista e tastierista, autore. Amante della musica e delle parole. Oltre a collaborare con diversi artisti ha realizzato l'album solista Empathy, un viaggio strumentale in cui il mondo acustico del pianoforte e dell'orchestrazione si colora e si alterna con elementi elettronici al servizio dell'evocatività. Il suo singolo Rhythm Dance Spirituality è invece un mantra sonoro basato sulle percussioni, sul rapporto tra movimento, libertà e meditazione che queste accompagnano da sempre. Ha pubblicato la poesia 'Adesso!' all'interno del libro Quaderno 09 in allegato all'agenda Scarceranda 2014. Ha inoltre partecipato al laboratorio teatrale "rischio forte" di Luigi Morra presso il "teatro forte" al Forte Prenestino prendendo parte allo spettacolo "Non è la meta-morfosi" liberamente tratto da "La metamorfosi" di Kafka.

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4 Commenti

  1. ..ad iniziare dalle diverse fonti e dalla consapevolezza della parzialità del proprio percorso conoscitivo, che dovremmo intraprendere guardando mai in un'unica direzione. Il rischio di omologazione ed inconsapevolezza, paradossalmente proprio parallelamente alle enormi possibilità che offrono i nuovi media, è oggi particolarmente alto.


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